Sono un privato che sta valutando di inziare ad affittare il proprio appartamento in località turistica per periodi brevi (una settimana, max due), ad italiani e stranieri. Al fine di essere in regola con la normativa vigente (compresa quella fiscale), mi sembra di avere capito che:
- non sarei obbligato a registrare il contratto stipulato con gli affittuari (a meno che non siano extra UE), sempre nel caso che il contratto di affitto turistico non superi i 30 giorni;
- Non sarei obbligato a denunciare la presenza di affittuari all'autorità di PS (sempre per soggiorni inferiori ai 30 giorni);
- L'obbligo di registrazione dei contratti non ci sarebbe neanche se complessivamente superassi 30 giorni di affitto cumulando affittuari diversi (ma su questo punto ho avuto pareri diversi: c'è chi mi ha detto cheuna volta superati i 30 giorni di affitto nell'anno - anche se con affittuari diversi - qualunque ulteriore contratto, anche di una sola settimana, dovrebbe essere registrato;
Stando così le cose dovrei ovviamente pagare l'IRPEF su quanto percepito, ridotto del 15% (per spese generali).
Cosa cambierebbe se volessi beneficiare della cedolare secca del 23% (o 21%)?
In quel caso ci sarebbe l'obbligo di registrazione per ciascun contratto? Immagino che ciò rappresenterebbe un problema, soprattutto nel caso di affitti per periodi brevi con persone straniere, le quali si troverebbero a dover firmare contratti redatti in italiano, senza comprendere cosa firmano.
Forse qualcuno può aiutarmi a capirci un po' di più, perché io possa avere il quadro della situazione più chiaro possibile? Grazie mille!
- non sarei obbligato a registrare il contratto stipulato con gli affittuari (a meno che non siano extra UE), sempre nel caso che il contratto di affitto turistico non superi i 30 giorni;
- Non sarei obbligato a denunciare la presenza di affittuari all'autorità di PS (sempre per soggiorni inferiori ai 30 giorni);
- L'obbligo di registrazione dei contratti non ci sarebbe neanche se complessivamente superassi 30 giorni di affitto cumulando affittuari diversi (ma su questo punto ho avuto pareri diversi: c'è chi mi ha detto cheuna volta superati i 30 giorni di affitto nell'anno - anche se con affittuari diversi - qualunque ulteriore contratto, anche di una sola settimana, dovrebbe essere registrato;
Stando così le cose dovrei ovviamente pagare l'IRPEF su quanto percepito, ridotto del 15% (per spese generali).
Cosa cambierebbe se volessi beneficiare della cedolare secca del 23% (o 21%)?
In quel caso ci sarebbe l'obbligo di registrazione per ciascun contratto? Immagino che ciò rappresenterebbe un problema, soprattutto nel caso di affitti per periodi brevi con persone straniere, le quali si troverebbero a dover firmare contratti redatti in italiano, senza comprendere cosa firmano.
Forse qualcuno può aiutarmi a capirci un po' di più, perché io possa avere il quadro della situazione più chiaro possibile? Grazie mille!