Fiorello

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Ciao a tutti, pe l' ennesima volta ho un problema, sempre con lo stesso edificio. Anzi più di uno che forse andranno trattati su più sezioni.
Io e mia sorella dopo aver ereditato la abitazione dei miei genitori abbiamo fatto le divisioni. A me è toccata l' abitazione vera e propria al primo piano, il solaio accatastato come magazzino ma inutilizzabile e un' adiacente ex fienile accatastato come magazzino raggiungibile solo con una scala a pioli.
Lei ha voluto la parte al piano terra composta da un locale abitabile e altre parti accatastate come magazzini di cui un locale magazzino adiacente e sottostante al mio ex fienile. Ha perciò venduto la sua propietà e qui sono iniziati i guai.
Nello stesso edificio ci sono altri due appartamenti, uno sottostante all' altro di propietà dei miei cugini con un corridoio e una scala in comune con il mio appartamento e la porzione di edificio sottostante.
Nessuno di noi pensava di abitare in quello che a quanto pare è un mini condominio, la casa ha subito varie modifiche in 90 anni e si è ampliata ma ognuno ha sempre sostenuto le spese per la propria parte ad esclusioni di lavori di imbiancatura sulla scala.
Il magazzino sotto al mio ex fienile ha il soffitto a volta con l' altezza massima di mt. 2,50. Il nuovo proprietario ha richiesto al catasto modifica dello stato d' uso di questo e degli altri locali per poterne ricavare un appartamento.
Dopo l' acquisto mi ha contattata per un incontro conoscitico e ci è stato detto in un primo momento che la volta non piaceva e che avrebbe fatto raddrizzare il soffitto.
Mi è scattato un campanello di allarme ed ho fatto presente che prima di qualsiasi lavoro avrebbe dovuto consultare un tecnico e fare le prove di stabilità data la conformazione particolare del soffitto. Aveva anche prospettato la possibilità di abbattere completamente volta e soletta per rifarne una nuova alzandola oltre quota se fossi stata daccordo. Risposi che avrei dovuto pensarci e che comunque io non avrei sostenuto le spese nè di un rinforzamento , nè di un rifacimento. Chiesi comunque al mio tecnico di fiducia ma mi disse di no per via delle altezze dell' ex fienile.
Nel frattempo mi arriòno la richiesta di un incontro per la visione di due preventivi, il motivo del nuovo propietario era che la volta era pericolante e senza appoggio la volta, specificai che non c' erano mai stati problemi di cedimento e nessuna sia pur minima crepa, mi disse che lo avevano verificato i suoi tecnici, ci saremmo visti di lì a tre giorni . Il mattino successivo mio marito salì nell' ex fienile per posizionare le reti anti piccione e quasi volò al piano di sotto. Specifico che il pavimento è coperto da lana di roccia che occultava un grosso buco .Era infatti stata sfondata la volta e anche la soletta ma il uovo propietario se ne era ben guardato dall' avvisarmi. Chiamai immediatamente il mio architetto mandandogli le fotografie che allego. Chiamai la mia assicurazione e un legale. All' incontro con il nuovo propietario feci presente che se la volta prima era a posto adesso era stata danneggiata, ovviamente venni subito stata aggredita verbalmente da lui e dai suoi parenti con successive richieste di intervento economico per rifare completamente la soletta e le prove statiche. Rifiutai assolutamente. La casa l' avevano per ben visionata prima di acquistarla, non ero mai stata consultata sui lavori che eventualmente andavano fatti prima dell' acquisto. Il tecnico della assicurazione ha detto che il buco era stato fatto apposta e non ha rilevato cedimenti della volta così come non li ha rilevati il mio architetto ad una ispezione fatta con l' ingegnere che segue i lavori del nuovo propietario. Oltre a non aver neppure avuto il permesso di inizio lavori il nuovo propietario non aveva e non ha ancora messo nella scia dei lavori di ristrutturazione il rifacimento della soletta ma continua a chiedere il mio intervento economico e non sistema il danno fatto 4 mesi fa nonostante le richieste che gli vengono fatte .
Ma io che obblighi posso avere verso questa persona? Il tecnico che secondo lui aveva detto essere pericolante la volta è stato appurato che non esiste , così come non esiste il tecnico a cui davano la colpa del danno provocato all volta, secondo loro per fare prove di stabilità.
Essendo a quanto pare considerato tutto l' edificio come mini condominio potrebbe cercare di rivalersi sui miei cugini? Il mio architetto mi ha detto di non firmare niente per quanto riguarda permessi di ricostruzione della soletta perchè il propietario sta facendo un' abuso.
Ho detto all' avvocato se è il caso di partire con una denuncia per danneggiamento. (specifico che avevo subito avvisato di questo danno l' ufficio tecnico comunale per tutelarmi). Oggi devo anche parlare con l' avvocato avendo pure ricevuto minaccie.
Ma io sarei veramente obbligata ad intervenire economicamente su di una situazione che è di solo interesse del nuovo propietario? La casa mi aveva detto essere stata vista da tecnici prima dell' acquisto ma che a quanto pare non avevano rilevato niente altrimenti non l' avrebbe acquistata.
Il nuovo propietario chiede una firma giurata del mio architetto sulla stabilità della volta. A parer mio è il suo ingegnere che deve dare la prova di instabilità e pericolosità ,ma a questo punto dovuta alla demolizione che ha fatto fare lui, evidentemente per simulare un crollo, cosa che non è.
Sono stata un po' lunga, scusatemi. Vi ringrazio per la pazienza.
 

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Architetto

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Ma io sarei veramente obbligata ad intervenire economicamente su di una situazione che è di solo interesse del nuovo propietario?
Salve, dalla lunga descrizione è chiaro che parte dell'immobile ereditato è stato venduto ed ora (se non ho capito male) la stessa parte di immobile è soggetta a verifiche e interventi non autorizzati da parte del nuovo acquirente.
Se così è e se le opere di verifica ed intervento riguardano la parte in questione e non la sua abitazione, allora non capisco perchè lei si deve sentire coinvolta da parte del "nuovo" vicino; nel momento in cui ha acquistato ha recepito l'immobile allo stato come si trovava (visto e piaciuto) ed ora tutte le verifiche (statiche, abusi o altro che vogliano fare) sono a carico della nuovo proprietà (fermo restando che riguardino la parte interessata); se invece dovesse riguardare l'intera struttura dell'edificio, allora prima avrebbe dovuto consultarla e discuterne in modo da chiarire le varie fasi d'intervento e incarico dei professionisti.

Il nuovo propietario chiede una firma giurata del mio architetto sulla stabilità della volta. A parer mio è il suo ingegnere che deve dare la prova di instabilità e pericolosità ,ma a questo punto dovuta alla demolizione che ha fatto fare lui, evidentemente per simulare un crollo, cosa che non è.
Per questi motivi anche le perizie e quanto necessario alla parte interessata devono essere redatte dai tecnici incaricati dalla parte acquirente (o nuovo proprietario) e da nessun altro e se dovessero riscontrare eventuali anomalie che investono l'intera staticità della palazzina, allora sono tenuti ad avvisare i diversi proprietari per il seguito delle verifiche ed eventuali interventi. Pertanto il suo tecnico non deve sottoscrivere nulla se non espressamente incaricato dal lei e unicamente per gli interventi che riguardano l'incarico.

Infine per le parti parentali di eredità, credi sia giusto ed opportuno che ognuno faccia le dovute acquisizioni ereditarie e che le singole parti di unità abitative o altro risultino appartenenti agli aventi titolo evitando così di far nascere controversie inutili su eventuali atti di vendita delle singole parti.
Spero esserle stato d'aiuto.
 

Fiorello

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Salve, dalla lunga descrizione è chiaro che parte dell'immobile ereditato è stato venduto ed ora (se non ho capito male) la stessa parte di immobile è soggetta a verifiche e interventi non autorizzati da parte del nuovo acquirente.
Se così è e se le opere di verifica ed intervento riguardano la parte in questione e non la sua abitazione, allora non capisco perchè lei si deve sentire coinvolta da parte del "nuovo" vicino; nel momento in cui ha acquistato ha recepito l'immobile allo stato come si trovava (visto e piaciuto) ed ora tutte le verifiche (statiche, abusi o altro che vogliano fare) sono a carico della nuovo proprietà (fermo restando che riguardino la parte interessata); se invece dovesse riguardare l'intera struttura dell'edificio, allora prima avrebbe dovuto consultarla e discuterne in modo da chiarire le varie fasi d'intervento e incarico dei professionisti.


Per questi motivi anche le perizie e quanto necessario alla parte interessata devono essere redatte dai tecnici incaricati dalla parte acquirente (o nuovo proprietario) e da nessun altro e se dovessero riscontrare eventuali anomalie che investono l'intera staticità della palazzina, allora sono tenuti ad avvisare i diversi proprietari per il seguito delle verifiche ed eventuali interventi. Pertanto il suo tecnico non deve sottoscrivere nulla se non espressamente incaricato dal lei e unicamente per gli interventi che riguardano l'incarico.

Infine per le parti parentali di eredità, credi sia giusto ed opportuno che ognuno faccia le dovute acquisizioni ereditarie e che le singole parti di unità abitative o altro risultino appartenenti agli aventi titolo evitando così di far nascere controversie inutili su eventuali atti di vendita delle singole parti.
Spero esserle stato d'aiuto.
La ringrazio, per quanto riguarda gli appartamenti sono ben specificate le propietà, io ad esempio sono la propietaria del solaio sopra la mia porzione di abitazione e dell' ex fienile. La ristrutturazione del nuovo propietario riguarda tutta la parte di edificio che ha acquistato, non solo la parte sottostante l' ex fienile. Io non mi sento coinvolta ma è il nuovo propietario che insiste perchè a suo vedere sarei avvantaggiata dalla costruzione di un nuovo pavimento, cosa che non mi interessa non usando il locale soprastante. Non lo vendo perchè essendo attigua al mio appartamento in un futuro ma non ora, potrebbe diventare un' ampliamento utile anche in caso di vendita della mia propietà.
 

Fiorello

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Proponigli di comprare il tuo ex fienile, così ti levi dagli impicci.

A parte il fatto che non ci è stato chiesto , non lo venderei perchè è attiguo al mio appartamento anche se collocato a una quota più bassa. Per una futura vendita potrebbe diventare un ampliamento essendo un locale di larga misura, forse il più grande dei locali. Non sarebbe per altro neppure conveniente venderlo perchè in considerazione di quanto hanno pagato la loro porzione di edificio (sottostimato) mi darebbero una miseria e probabilmente accamperebbero altre richieste comunque.
 

Architetto

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La ringrazio, per quanto riguarda gli appartamenti sono ben specificate le propietà, io ad esempio sono la propietaria del solaio sopra la mia porzione di abitazione e dell' ex fienile. La ristrutturazione del nuovo propietario riguarda tutta la parte di edificio che ha acquistato, non solo la parte sottostante l' ex fienile. Io non mi sento coinvolta ma è il nuovo propietario che insiste perchè a suo vedere sarei avvantaggiata dalla costruzione di un nuovo pavimento, cosa che non mi interessa non usando il locale soprastante. Non lo vendo perchè essendo attigua al mio appartamento in un futuro ma non ora, potrebbe diventare un' ampliamento utile anche in caso di vendita della mia propietà.
Bene, allora vale quanto le ho detto sopra e, se non vuole venderlo, allora prenda in considerazione il fatto di un eventuale consolidamento (se il suo tecnico lo vede necessario) perchè sicuramente il nuovo acquirente un domani non credo sarà favorevole ad un eventuale intervento.
 

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