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Utente Cancellato 77246
Ospite
abito in lombardia. il regolamento locale d'igiene impone adeguato sistema riscaldamento. ossia c'è l'obbligo ma è generico. non abito in zona montana ma a 300 m.
in tale genericità, le stufe portatili sono dispositivi di riscaldamento adeguati? o lo sono solo gli impianti tipo caldaia e stufe murarie o pannelli solari?
del resto, la maggioranza delle stufe portatili non permette di impostare la temperatura con relativo termostato. verrebbe da pensare che solo quelle che ne dispongono possono essere considerate adeguate. termoventilatori alogene, comprese quelle al carbonio considerate a maggior potere calorifico, allora non lo possono essere a priori, considerato che per loro natura non riscaldano in modo omogeneo i locali ma solo gli angoli, quindi il requisito della temperatura non è realizzabile-
forse quella minoranza di stufe elettriche tipo i caloriferi elettrici e radiatori che si possono impostare possono essere considerati adeguati, ma anche in tal caso non si può dimostrare possesso e utilizzo. allora dovrei comunicare al comune il numero seriale di acquisto con fattura? non hanno catasto né libretto. neanche l'acquisto è registrato. se mi fanno un sopralluogo tramite asst in quanto la mia casa è sprovvista di impianti accatastati, che accade se esibisco le stufe elettriche?
del resto, chi ha la caldaia non è controllato nel suo uso tipo per quante ore al giorno e a che temperatura. parlo di villetta singola, ove io prima o poi dovrei viverci in solitudine. quindi riscalderei solo i locali in cui soggiorno. non penso che alcuna legge o regolamento mi possa imporre di riscaldare intera casa, per lo + a dimensione bifamiliare, se ci vive una sola persona.
appurato che non è obbligatoria l'acqua calda. né riscaldamento di ripostigli garage atri, con norme a parte per i bagni (altrimenti non esisterebbero i caldobagni per chi ci entra solo per le necessità), forse altre norme particolari per le camere da letto che abbisognano di essere ben aerate (ivi una stufa a combustibile non è idonea).
ma se uso la cucina due ore al giorno, qualche norma mi può obbligare a riscaldarla tutto il giorno tra i 18 e i 20 gradi ed apposta con calorifero elettrico a termostato? ossia una stufa a carbonio senza termostato sarebbe illegale e magari mi pregiudica agibilitò?
direi che ho cultura in merito, non ho mai sentito parlare di revoche agibilità per riscaldamento inadeguato. sempre che non si valuti altresì lo stato dei muri e magari se mi trovano qualche muffa lo attribuiscono al riscaldamento inadeguato. e magari se ometto lecitamente di riscaldare alcuni locali, ivi devo mettere il deumidifacatore per evitare muffe o me lo possono imporre se me le trovano?
ci sono norme igiene che impongono imbiancature periodiche? penso di no altrimenti non ci sarebbero le carte da parati. possono contestare lo stato dell'intonaco?
in tale genericità, le stufe portatili sono dispositivi di riscaldamento adeguati? o lo sono solo gli impianti tipo caldaia e stufe murarie o pannelli solari?
del resto, la maggioranza delle stufe portatili non permette di impostare la temperatura con relativo termostato. verrebbe da pensare che solo quelle che ne dispongono possono essere considerate adeguate. termoventilatori alogene, comprese quelle al carbonio considerate a maggior potere calorifico, allora non lo possono essere a priori, considerato che per loro natura non riscaldano in modo omogeneo i locali ma solo gli angoli, quindi il requisito della temperatura non è realizzabile-
forse quella minoranza di stufe elettriche tipo i caloriferi elettrici e radiatori che si possono impostare possono essere considerati adeguati, ma anche in tal caso non si può dimostrare possesso e utilizzo. allora dovrei comunicare al comune il numero seriale di acquisto con fattura? non hanno catasto né libretto. neanche l'acquisto è registrato. se mi fanno un sopralluogo tramite asst in quanto la mia casa è sprovvista di impianti accatastati, che accade se esibisco le stufe elettriche?
del resto, chi ha la caldaia non è controllato nel suo uso tipo per quante ore al giorno e a che temperatura. parlo di villetta singola, ove io prima o poi dovrei viverci in solitudine. quindi riscalderei solo i locali in cui soggiorno. non penso che alcuna legge o regolamento mi possa imporre di riscaldare intera casa, per lo + a dimensione bifamiliare, se ci vive una sola persona.
appurato che non è obbligatoria l'acqua calda. né riscaldamento di ripostigli garage atri, con norme a parte per i bagni (altrimenti non esisterebbero i caldobagni per chi ci entra solo per le necessità), forse altre norme particolari per le camere da letto che abbisognano di essere ben aerate (ivi una stufa a combustibile non è idonea).
ma se uso la cucina due ore al giorno, qualche norma mi può obbligare a riscaldarla tutto il giorno tra i 18 e i 20 gradi ed apposta con calorifero elettrico a termostato? ossia una stufa a carbonio senza termostato sarebbe illegale e magari mi pregiudica agibilitò?
direi che ho cultura in merito, non ho mai sentito parlare di revoche agibilità per riscaldamento inadeguato. sempre che non si valuti altresì lo stato dei muri e magari se mi trovano qualche muffa lo attribuiscono al riscaldamento inadeguato. e magari se ometto lecitamente di riscaldare alcuni locali, ivi devo mettere il deumidifacatore per evitare muffe o me lo possono imporre se me le trovano?
ci sono norme igiene che impongono imbiancature periodiche? penso di no altrimenti non ci sarebbero le carte da parati. possono contestare lo stato dell'intonaco?