francesca63

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Si e' vero nella proposta di acquisto e' riportato come due appartamenti di diverse misure pero' c'e scritto nella clausola aggiuntiva "l immobile dovra' essere riportato catastalmente e di fatto in un unico appartamento come da allegata planimetria (pero' non ho ancora la planimetria)

Bastera' questa nota a proteggerci?
Andrebbe letta la proposta; ma non è assolutamente chiaro cosa compri, e chi deve provvedere alla fusione,
l' eventuale adeguamento a norma di legge e/o rilascio delle dichiarazioni mancanti sara' a cura ed onore dell' acquirente." Non so se questo e' una prassi normale.
Qui dice che è tuo onere adeguare a norma di legge; ma cosa ?
Se ti devi occupare tu di riportare catastalmente e di fatto l'immobile ad un unico appartamento, significa che devi provvedere tu, a tue spese, e non c'è scritto se prima o dopo il rogito.
Non va bene.

Se in proposta hai inserito una condizione sospensiva per il mutuo, direi che la cosa si complica ulteriormente.
Se invece non devi fare mutuo, o hai la certezza di essere finanziabile, si può fare, predisponendo una proposta adeguata e ben formulata.

Potrebbe andare solo una proposta in cui tu prometti di acquistare un un'unico unità immobiliare, (specificando che non possono essere inseriti i dati catastali , perché ancora non è stata fatta la fusione, sia urbanistica che catastale), derivata appunto dalla fusione delle due unità esistenti.
E che il tutto deve essere predisposto prima della visita del perito.

Insomma, è una situazione più complessa di quanto ti abbiano prospettato, soprattutto se il venditore non vuole tirar fuori soldi.
 

Maria Calogero

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Scusa, e' saltato un pezzo, "l' eventuale adeguamento a norma di legge e/o rilascio delle dichiarazioni mancanti sara' a cura ed onore dell' acquirente" si riferiva alla situazione impianti (elettrico, gas, termoidraulico)

Noi abbiamo il mutuo intesa San Paolo, mutuo in tasca quindi gia' approvato. Nonostante cio' vogliamo che tutto sia vincolato in caso siano dei problemi di cose non regolari etc.

Grazie per i tuoi preziosissimi consigli e per il tuo tempo. E' veramente una situazione complesso.
 

francesca63

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Noi abbiamo il mutuo intesa San Paolo, mutuo in tasca quindi gia' approvato. Nonostante cio' vogliamo che tutto sia vincolato in caso siano dei problemi di cose non regolari etc.
Allora la vedo dura: lui dovrebbe provvedere alla fusione, spendendo soldi prima di avere in mano una caparra, e avere la certezza che comprerete.
Non mi pare ragionevole.
Sarebbe meglio non mettere condizione mutuo (visto che siete finanziabili), dare caparra, e far fare tutti i lavori, specificando bene in proposta il tutto.
Se qualcosa non dovesse funzionare, sarà responsabilità del venditore, che dovrà rendere il doppio della caparra, o risarcire i danni.

In ogni caso situazione da prendere con le pinze, se non siete assistiti da un agente immobiliare veramente competente sulla parte contrattuale.
 

Maria Calogero

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Grazie ai tuoi preziosi consigli ci siamo presentati all' agenzia e spiegato tutto e il risultato e' che:

ll proprietario pensera' al catasto e a togliere il muro a spese sue e lo fara' prima dell' ispezione del perito e ce lo faranno vedere appena sistemato. Tanto e' un lavoro che dovrebbe fare in ogni caso se vende a noi o qualcuno altro.

Quindi non' faremo piu' la proposta di acquisto, non usciamo nessun soldo fino al rogito e facciamo direttamente un compromesso che sara' condizionato alla fusione dei due appartamenti e tutte le pratiche necessarie.

Una volta tutto e' sistemato, il compromesso si attivera'. Visto che noi abbiamo la delibera del mutuo si dovrebbe fare il tutto in un mesetto.

Mi ha detto che piu' trasparenza di questo non si puo' e che il compromesso e' molto piu' semplice che la proposta di acquisto. Quindi abbiamo accettato tutto cio' verbalmente e attendiamo di incontrarci per il compromesso. Speriamo che non ci siano altre sorprese :)
 

francesca63

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Privato Cittadino
facciamo direttamente un compromesso che sara' condizionato alla fusione dei due appartamenti e tutte le pratiche necessarie.
Prima vanno fatte le pratiche in Comune per la fusione, poi si adegua al catasto; il tutto prima del perito.
L’unico rischio è che, senza nulla di scritto, il venditore cambi idea.
Però voi non rischiate soldi .

Tienici aggiornati
 

Maria Calogero

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Professionista
Grazie, da quanto ho capito, dopo aver letto un po' in giro, quando ha usato il termine "compromesso condizionato ' alla fusione dei due appartamenti e tutte le pratiche necessarie" intendeva un contratto preliminare di compravendita a condizione risolutiva, che "prevede l’efficacia del contratto solo fino a quando non si verifica uno specifico avvenimento che risolve il rapporto fra le parti ." (citazione da Dove.it)

Solo dopo che si verifica l' avvenimento, (la fusione e le pratiche) allora si attiva e si procede all' acquisto. Questo spiegherebbe perche' dobbiamo incontrarci in questi giorni per firmare davanti al notaio prima che facciano i lavori. Si' con questo noi non rischiamo i soldi e tutto dipende dalla volonta' del venditore a fare i lavori.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Se la condizione è risolutiva, in caso non si avveri sono comunque dovute le provvigioni; perché il contratto è efficace, e perde efficacia in caso di non avveramento condizione.
In caso di condizione sospensiva, invece, il contratto è inefficace, e diventa efficace solo con l’avveramento. In tal caso, niente provvigioni.
Parlane con il notaio.
 

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