Oggi, 15 settembre 2017, scatta il diritto alla pensione per i nostri parlamentari alla prima legislatura.
L’importo maturato è di 1000 euro mensili ed è conteggiato sui cinque anni di contribuzione della legislatura.
La pensione potrà essere percepita allo scattare del 65° anno di età.
Prima della riforma del 2011 l’importo del vitalizio (ora pensione) maturato durante la prima legislatura era di 3000 euro, più o meno, se ricordo bene, mentre il diritto alla sua erogazione scoccava, come adesso, a 65 anni.
Da questa legislatura i parlamentari vanno pensione con il sistema contributivo e con regole quasi identiche a quelle di tutti gli altri dipendenti pubblici.
Il diritto a percepire la pensione si anticipa di tanti anni quante sono le legislature collezionate dal parlamentare fino al limite invalicabile del sessantesimo anno d’età.
Cosa ne pensate di questa argomento, egregi mediatori di immobili, nonché cittadini italiani esercitanti il diritto di voto?
Lo ritenete scottante e di stretta attualità?
Ritenete intollerabile, per principio, tale trattamento pensionistico?
Lo ritenete intollerabile solo per l’entità dell’importo ma ammissibile per principio?
Lo ritenete totalmente tollerabile in toto?
La questione non vi tange?
Ritenete che ora che quasi 600 parlamentari alla prima legislatura hanno maturato il diritto alla pensione, la lotta politica contro questo trattamento previdenziale si rinfocolerà ancora più cruenta all'interno delle aule parlamentari oppure il conflitto si smorzerà pian piano fino ad uscire, alla chetichella, dai resoconti televisivi e dalle prime pagine dei giornali?
L’importo maturato è di 1000 euro mensili ed è conteggiato sui cinque anni di contribuzione della legislatura.
La pensione potrà essere percepita allo scattare del 65° anno di età.
Prima della riforma del 2011 l’importo del vitalizio (ora pensione) maturato durante la prima legislatura era di 3000 euro, più o meno, se ricordo bene, mentre il diritto alla sua erogazione scoccava, come adesso, a 65 anni.
Da questa legislatura i parlamentari vanno pensione con il sistema contributivo e con regole quasi identiche a quelle di tutti gli altri dipendenti pubblici.
Il diritto a percepire la pensione si anticipa di tanti anni quante sono le legislature collezionate dal parlamentare fino al limite invalicabile del sessantesimo anno d’età.
Cosa ne pensate di questa argomento, egregi mediatori di immobili, nonché cittadini italiani esercitanti il diritto di voto?
Lo ritenete scottante e di stretta attualità?
Ritenete intollerabile, per principio, tale trattamento pensionistico?
Lo ritenete intollerabile solo per l’entità dell’importo ma ammissibile per principio?
Lo ritenete totalmente tollerabile in toto?
La questione non vi tange?
Ritenete che ora che quasi 600 parlamentari alla prima legislatura hanno maturato il diritto alla pensione, la lotta politica contro questo trattamento previdenziale si rinfocolerà ancora più cruenta all'interno delle aule parlamentari oppure il conflitto si smorzerà pian piano fino ad uscire, alla chetichella, dai resoconti televisivi e dalle prime pagine dei giornali?
Ultima modifica: