Un logo non si cambia come la maglietta della salute.
Il logo é come la pelle e come il nome anagrafico.
Deve durare tutta la vita dell'azienda.
La Coca Cola ha lo stesso marchio da 150 anni. Mai cambiato. E la Nutella? Pure! Sempre quello dal 1964.
Solo la FIAT, tra le grandi industrie, ha commesso l'errore di cambiare più volte il marchio, e infatti, non sappiamo individuare, a memoria, quale sia quello attuale. E ora fatica un mondo a riposizionarsi, nel mercato globale dell'auto, da produttrice di vetture "risparmiose" di tipo familiare a fabbrica di auto "sbarazzine" destinate ad un pubblico giovane.
Tornando a bomba, un modesto rystiling, però, è ammesso ma senza cambiare disegno, denominazione e neanche proporzioni del marchio. Non é vietata una bella rinfrescata nei colori, rendendoli più incisivi e adatti alla nostra civiltà dell'immagine che ci domina e che ci rende distratti a qualsiasi sollecitazione visiva.
Domandiamoci: questo logo é facile da ricordare? E' memorabile?
Quello di Umberto, facendo direttamente riferimento ad un pezzo antico di storia della città di Parma, sfonda una porta aperta. L'Iconografia secolare del Granducato, sedimentata, per generazioni, nell'immaginario dei parmigiani, hanno lavorato per lui. Il suo logo, anche quando viene stampato in formato ridotto, verrà agevolmente individuato dalla clientela.
E' come se l'immobiliare GRANDUCATO fosse su piazza dal 1700! Quel nome produce, nel gioco associativo mentale dei significati e dei rimandi, un senso di rispettabilità e di tradizione che é difficile maturare in 20 anni di lavoro.
Non credo che Umberto abbia l'intenzione di mutare il suo logo.
Non credo sia matto!
L'unica perplessità, ma piccola: mi sembra un logo più adatto al mercato immobiliare luxury.
(Per inciso: sono stati recentemente classificati i "brand" più conosciuti a livello mondiale:
Il primo posto l'ha conquistato la FERRARI, il secondo GOOGLE, il terzo la COCA COLA)
Il logo é come la pelle e come il nome anagrafico.
Deve durare tutta la vita dell'azienda.
La Coca Cola ha lo stesso marchio da 150 anni. Mai cambiato. E la Nutella? Pure! Sempre quello dal 1964.
Solo la FIAT, tra le grandi industrie, ha commesso l'errore di cambiare più volte il marchio, e infatti, non sappiamo individuare, a memoria, quale sia quello attuale. E ora fatica un mondo a riposizionarsi, nel mercato globale dell'auto, da produttrice di vetture "risparmiose" di tipo familiare a fabbrica di auto "sbarazzine" destinate ad un pubblico giovane.
Tornando a bomba, un modesto rystiling, però, è ammesso ma senza cambiare disegno, denominazione e neanche proporzioni del marchio. Non é vietata una bella rinfrescata nei colori, rendendoli più incisivi e adatti alla nostra civiltà dell'immagine che ci domina e che ci rende distratti a qualsiasi sollecitazione visiva.
Domandiamoci: questo logo é facile da ricordare? E' memorabile?
Quello di Umberto, facendo direttamente riferimento ad un pezzo antico di storia della città di Parma, sfonda una porta aperta. L'Iconografia secolare del Granducato, sedimentata, per generazioni, nell'immaginario dei parmigiani, hanno lavorato per lui. Il suo logo, anche quando viene stampato in formato ridotto, verrà agevolmente individuato dalla clientela.
E' come se l'immobiliare GRANDUCATO fosse su piazza dal 1700! Quel nome produce, nel gioco associativo mentale dei significati e dei rimandi, un senso di rispettabilità e di tradizione che é difficile maturare in 20 anni di lavoro.
Non credo che Umberto abbia l'intenzione di mutare il suo logo.
Non credo sia matto!
L'unica perplessità, ma piccola: mi sembra un logo più adatto al mercato immobiliare luxury.
(Per inciso: sono stati recentemente classificati i "brand" più conosciuti a livello mondiale:
Il primo posto l'ha conquistato la FERRARI, il secondo GOOGLE, il terzo la COCA COLA)