Finalmente...nei paesi nordici danno la Pec personale insieme al codice fiscale, tutte le comunicazioni avvengono via internet...basta file in posta per una raccomandata
La posta elettronica certificata sarà presto obbligatoria per tutte le società. Si avvicina infatti la scadenza del 29 novembre 2011, entro cui tutte le società già esistenti devono attivare una casella di posta elettronica certificata (PEC) e comunicarla al registro delle imprese a cui sono iscritte.
Già da tempo, invece, le società di nuova costituzione devono ottenere una casella PEC prima ancora dell'iscrizione al registro delle imprese, perchè deve essere indicato nella comunicazione che il notaio fa alla Camera di Commercio (legge 2/2009). Molti notai, dunque, forniscono ai clienti un indirizzo PEC per ogni società, quando viene stipulato l'atto costitutivo. Dallo scorso anno, anche tutti i professionisti iscritti a un albo o a un elenco istituito con legge dello Stato devono avere una casella di posta elettronica certificata, e l'ordine di appartenenza deve rendere disponibile on line gli indirizzi dei propri iscritti.
La PEC, comunque, non è riservata a imprese e professionisti, ma può essere utilizzata da tutti. Ricordiamo infatti che ogni cittadino può ottenere una casella PEC, che consente di inviare e ricevere e-mail con valore legale equivalente alla lettera raccomandata.
Ogni ufficio pubblico deve avere un proprio indirizzo PEC, a cui i cittadini possono scrivere. La PEC, infatti, nasce proprio con l'obiettivo di eliminare la carta nelle comunicazioni tra i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, e quindi renderle più rapide e meno costose.
La PEC si presenta come una e-mail, quindi il suo impiego è molto semplice. Rispetto al normale indirizzo e-mail, però, la posta elettronica certificata presenta una differenza importante: garantisce la consegna del messaggio e l'identità del destinatario, fornendo automaticamente una ricevuta (sempre tramite posta elettronica) dell'avvenuta ricezione. La PEC rappresenta dunque l'equivalente telematico della vecchia raccomandata su carta, con il relativo avviso di ricevimento.
La posta elettronica certificata ha lo stesso valore legale della notifica a mezzo lettera raccomandata, perchè la ricevuta prodotta dal sistema certifica che il messaggio, con gli eventuali allegati, è stato consegnato nella casella postale del destinatario, che non può negare di averlo ricevuto. Il sistema richiede che il mittente e il destinatario abbiano entrambi un indirizzo di posta elettronica certificata. Ecco perchè la legge ha reso obbligatoria la dotazione di una casella PEC per professionisti e imprese, e per gli uffici della pubblica amministrazione. La posta elettronica certificata potrà entrare nell'uso quotidiano solo quando sarà sufficientemente diffusa.
Attenzione, però, perchè una volta ottenuto un indirizzo PEC, i messaggi recapitati nella nostra casella si considerano da noi ricevuti, e quindi conosciuti, anche se non li abbiamo letti. E' quindi necessario verificare frequentemente se sono arrivati nuovi messaggi, in modo di poterne conoscere il contenuto. In caso contrario, sarebbe come se non leggessimo una raccomandata per la quale il postino ci ha fatto firmare la ricevuta.
ERA ORA
La posta elettronica certificata sarà presto obbligatoria per tutte le società. Si avvicina infatti la scadenza del 29 novembre 2011, entro cui tutte le società già esistenti devono attivare una casella di posta elettronica certificata (PEC) e comunicarla al registro delle imprese a cui sono iscritte.
Già da tempo, invece, le società di nuova costituzione devono ottenere una casella PEC prima ancora dell'iscrizione al registro delle imprese, perchè deve essere indicato nella comunicazione che il notaio fa alla Camera di Commercio (legge 2/2009). Molti notai, dunque, forniscono ai clienti un indirizzo PEC per ogni società, quando viene stipulato l'atto costitutivo. Dallo scorso anno, anche tutti i professionisti iscritti a un albo o a un elenco istituito con legge dello Stato devono avere una casella di posta elettronica certificata, e l'ordine di appartenenza deve rendere disponibile on line gli indirizzi dei propri iscritti.
La PEC, comunque, non è riservata a imprese e professionisti, ma può essere utilizzata da tutti. Ricordiamo infatti che ogni cittadino può ottenere una casella PEC, che consente di inviare e ricevere e-mail con valore legale equivalente alla lettera raccomandata.
Ogni ufficio pubblico deve avere un proprio indirizzo PEC, a cui i cittadini possono scrivere. La PEC, infatti, nasce proprio con l'obiettivo di eliminare la carta nelle comunicazioni tra i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, e quindi renderle più rapide e meno costose.
La PEC si presenta come una e-mail, quindi il suo impiego è molto semplice. Rispetto al normale indirizzo e-mail, però, la posta elettronica certificata presenta una differenza importante: garantisce la consegna del messaggio e l'identità del destinatario, fornendo automaticamente una ricevuta (sempre tramite posta elettronica) dell'avvenuta ricezione. La PEC rappresenta dunque l'equivalente telematico della vecchia raccomandata su carta, con il relativo avviso di ricevimento.
La posta elettronica certificata ha lo stesso valore legale della notifica a mezzo lettera raccomandata, perchè la ricevuta prodotta dal sistema certifica che il messaggio, con gli eventuali allegati, è stato consegnato nella casella postale del destinatario, che non può negare di averlo ricevuto. Il sistema richiede che il mittente e il destinatario abbiano entrambi un indirizzo di posta elettronica certificata. Ecco perchè la legge ha reso obbligatoria la dotazione di una casella PEC per professionisti e imprese, e per gli uffici della pubblica amministrazione. La posta elettronica certificata potrà entrare nell'uso quotidiano solo quando sarà sufficientemente diffusa.
Attenzione, però, perchè una volta ottenuto un indirizzo PEC, i messaggi recapitati nella nostra casella si considerano da noi ricevuti, e quindi conosciuti, anche se non li abbiamo letti. E' quindi necessario verificare frequentemente se sono arrivati nuovi messaggi, in modo di poterne conoscere il contenuto. In caso contrario, sarebbe come se non leggessimo una raccomandata per la quale il postino ci ha fatto firmare la ricevuta.
ERA ORA