Buongiorno chiedo un vostro consiglio per una situazione sinceramente anomala e che mi è sembrata assurda.
Faccio un accordo per un immobile ( una villetta indipendente di 100mq con giardino) a 190.000€.
La BNL mi concede abbastanza facilmente il mutuo all'80% e in meno di un mese arriviamo alla perizia. Il perito in questione si dimostra subito disponibile e molto dedito al dialogo e mi confida con disinvoltura che cercherà di aiutarci come possibile e far passare la pratica.
Dopo 15 giorni riceviamo una chiamata dalla banca che ci comunica che il perito ha concesso il mutuo ma la somma dichiarata è di 160000€, 30.000 € meno del previsto.
Sinceramente rimaniamo stupefatti, venditore, agente e noi.... ci aspettavamo un possibile ribasso del prezzo, ma non così evidente ( la nostra valutazione, fatta tramite perito esterno in amicizia si aggirava sui 185.000 € come massimo).
Chiediamo spiegazioni al perito tramite agente che con molta disponibilità ci dice che aveva fatto tutto il possibile, aveva letto le carte e preso le giuste comparazioni per valutare l'immobile ed il prezzo iniziale era di 180,000€.
Il sistema però gli ha praticamente OBBLIGATO ad abbassare di un bel 11% del valore la perizia, in quanto secondo una nuovissima regolamentazione, la Banca d'Italia ha fortemente consigliato alle banche di tenersi stretti sui mutui e regolamentando (di comune in comune, a suo dire) un valore prefissato da decurtare sulla perizia, pena la non passibilità della pratica.
Ora vi chiedo, non trovando riscontro da nessuna parte è regolamentare una cosa simile? Ci sono riscontri sulle altre banche o scelte oggettive o soggettive sulla possibilità di applicare o meno questa clausula? Che senso ha dare la possibilità di fare un mutuo all'80% se poi la stessa percentuale viene ulteriormente decurtata di un bel 10%? Come dovrei comportarmi a riguardo? Cercare di trovare un compromesso con la BNL, cambiare banca (sperando di non incorrere nello stesso problema) o provare con grande fatica a coprire la somma scoperta? Grazie
Faccio un accordo per un immobile ( una villetta indipendente di 100mq con giardino) a 190.000€.
La BNL mi concede abbastanza facilmente il mutuo all'80% e in meno di un mese arriviamo alla perizia. Il perito in questione si dimostra subito disponibile e molto dedito al dialogo e mi confida con disinvoltura che cercherà di aiutarci come possibile e far passare la pratica.
Dopo 15 giorni riceviamo una chiamata dalla banca che ci comunica che il perito ha concesso il mutuo ma la somma dichiarata è di 160000€, 30.000 € meno del previsto.
Sinceramente rimaniamo stupefatti, venditore, agente e noi.... ci aspettavamo un possibile ribasso del prezzo, ma non così evidente ( la nostra valutazione, fatta tramite perito esterno in amicizia si aggirava sui 185.000 € come massimo).
Chiediamo spiegazioni al perito tramite agente che con molta disponibilità ci dice che aveva fatto tutto il possibile, aveva letto le carte e preso le giuste comparazioni per valutare l'immobile ed il prezzo iniziale era di 180,000€.
Il sistema però gli ha praticamente OBBLIGATO ad abbassare di un bel 11% del valore la perizia, in quanto secondo una nuovissima regolamentazione, la Banca d'Italia ha fortemente consigliato alle banche di tenersi stretti sui mutui e regolamentando (di comune in comune, a suo dire) un valore prefissato da decurtare sulla perizia, pena la non passibilità della pratica.
Ora vi chiedo, non trovando riscontro da nessuna parte è regolamentare una cosa simile? Ci sono riscontri sulle altre banche o scelte oggettive o soggettive sulla possibilità di applicare o meno questa clausula? Che senso ha dare la possibilità di fare un mutuo all'80% se poi la stessa percentuale viene ulteriormente decurtata di un bel 10%? Come dovrei comportarmi a riguardo? Cercare di trovare un compromesso con la BNL, cambiare banca (sperando di non incorrere nello stesso problema) o provare con grande fatica a coprire la somma scoperta? Grazie