marcanto

Membro Senior
Professionista
Succede perchè decidono di iniziare le vendite prima di aver definito col Comune i progetti, il Comune contesta un pilastro e loro devono spostarlo
No assolutamente.
Il comune se ne infischia de pilastri, dove è se presenti.
Le sue contestazioni, eventualmente, si riferiscono agli indici urbanistici, alle distanza, altezze etcc.
Tanto più non è d'obbligo che l'architettonico, del titolo edilizio, deve contemplare anche la presenza degli elementi portanti.
 

davideciarmi

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ragazzi innanzitutto grazie a tutti per le risposte.

Allego la foto di dove è stato messo il pilastro (40cm x 30 circa). Senza pilastro avrei potuto usare quella parete per mettere il letto, ma con il pilastro le misure non lo permettono... Purtroppo la camera è anche di misura rettangolare e non quadrata.

Sono andato ad analizzarmi il contratto, ed effettivamente c'è scritto quanto segue:
"Si precisa che le superfici e la suddivisione interna delle unità immobiliari, quali risultanti dal suddetto elaborato progettuale, sono puramente indicative e non tassative, con la tolleranza di un ventesimo, dato che la vendita verrà effettuata a corpo."

Questo significa che devo accettare e basta? :disappunto:

Grazie mille a tutti!

PS. Avete ragione, le piantine si trovano al mercato! Non le chiamerò più cosi :sorrisone:
 

Allegati

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Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
No assolutamente.
Il comune se ne infischia de pilastri, dove è se presenti.
Le sue contestazioni, eventualmente, si riferiscono agli indici urbanistici, alle distanza, altezze etcc.
Tanto più non è d'obbligo che l'architettonico, del titolo edilizio, deve contemplare anche la presenza degli elementi portanti.
Ok, mi sono espresso male, il Comune non accetta il progetto per com'è, va modificato, nel modificarlo un pilastro finisce in un posto imprevisto.
In ogni caso vedendo la planimetria il caso mi sembra meno grave, non è "in mezzo" ma lungo la parete, non credo sia elemento da solo da consentire una rinuncia all'acquisto, ovviamente si dovrebbe capire cosa ha firmato.
 

davideciarmi

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno.
Sono di nuovo qui per un ulteriore problema :disappunto: Ormai quello della colonna è stato ignorato, in pratica ha detto che è cosi e basta... E la mia stima nei confronti del costruttore scende ulteriormente...

Arrivo al dunque: nel preliminare (trascritto dal notaio) ha accettato di inserire lo scarico della lavatrice in un disimpegno.

Ieri vado sul cantiere e lo scarico non c'è: chiamo l'idraulico e mi dice che li c'è un muro confinante, e la lavatrice può dar fastidio al vicino, e che il costruttore ha detto di non metterlo (ed io non sono stato avvisato di nulla).

A questo punto per come sono incavolato (per varie questioni, visto che non è la prima...) può anche annullare il contratto. Ci sono presupposti per annullarlo?
Come devo muovermi secondo voi?

Grazie
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
A questo punto per come sono incavolato (per varie questioni, visto che non è la prima...) può anche annullare il contratto. Ci sono presupposti per annullarlo?
Mi pare inconsistente come dettaglio rispetto al valore di un immobile per annullare il contratto.

In ogni caso bisognerebbe leggerlo tutto, per quanto possa essere stata inserita nel preliminare questa richiesta, lo stesso preliminare potrebbe prevedere clausole che consentono al costruttore lievi modifiche per esigenze costruttive qualora per esempio la modifica richiesta possa costituire qualsivoglia problema.

Se, e sottolineo SE, ci fossero i presupposti per contestare tale mancanza, credo che al massimo possa aver senso chiedere uno sconto.

Mi sembra anche strano che i muri confinanti non abbiano isolamento sufficiente per far sì che una moderna lavatrice, più silenziosa di quelle di 20 anni fa, possa non arrecare disturbo al vicino
 

davideciarmi

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Scusami
Mi pare inconsistente come dettaglio rispetto al valore di un immobile per annullare il contratto.

In ogni caso bisognerebbe leggerlo tutto, per quanto possa essere stata inserita nel preliminare questa richiesta, lo stesso preliminare potrebbe prevedere clausole che consentono al costruttore lievi modifiche per esigenze costruttive qualora per esempio la modifica richiesta possa costituire qualsivoglia problema.

Se, e sottolineo SE, ci fossero i presupposti per contestare tale mancanza, credo che al massimo possa aver senso chiedere uno sconto.

Mi sembra anche strano che i muri confinanti non abbiano isolamento sufficiente per far sì che una moderna lavatrice, più silenziosa di quelle di 20 anni fa, possa non arrecare disturbo al vicino
Scusami e quindi qualsiasi cosa il costruttore può cambiarla ed io non ho parola?
Io quando ho fatto la proposta, ho chiesto espressamente questa cosa perché non voglio la lavatrice nel garage, altrimenti la casa l’avrei scartata, ed ovviamente è stato accettato.
A che serve quindi il preliminare se può venire meno a tutto ciò che abbiamo pattuito?
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Scusami e quindi qualsiasi cosa il costruttore può cambiarla ed io non ho parola?
Bisogna vedere cosa hai firmato, e se quella modifica specificata nel contratto era ritenuta essenziale (esplicitamente) o meno.

Vedo più probabile che tu possa richiedere la realizzazione di quanto pattuito o uno sconto commisurato, ma ti sconsiglio di imbarcarti in diatribe legali tentando una risoluzione contrattuale per qualcosa che qualunque giudice riterrebbe marginale rispetto all’entità del contratto, e soprattutto qualcosa per la quale potrebbe essere prevista contrattualmente un certo margine di discrezionalità da parte del costruttore, clausola che comunque avresti firmato ancora tu.

Cerca di trattare, chiedi la realizzazione a spese loro o uno sconto pari al costo che sosterresti per realizzarlo tu
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
In tutti i preliminari degli immobili in costruzione è inserita una clausola simile a questa che ti posto, che rende ragione anche di quanto accaduto prima

È in facoltà della parte promittente alienante, nel rispetto dei parametri suindicati circa le dimensioni della porzione in oggetto, di apportare varianti al progetto originario dell'edificio e, in particolare alle parti comuni dello stesso, nonché modifiche al capitolato allegato, purché non venga alterata l'estetica o la funzionalità della porzione in oggetto e vengano comunque impiegati materiali di qualità non inferiore a quelli convenuti.

La parte promittente alienante si obbliga a comunicare, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1375 cod. civ., alla parte promissaria acquirente, le eventuali varianti apportate al progetto originario.

La parte promittente alienante si riserva pure di modificare alcune finiture delle parti comuni, rispetto a quanto previsto nella descrizione originale, in caso di difficoltà di approvvigionamento di alcuni materiali o per motivi di ordine tecnico, a suo insindacabile giudizio.

La parte promissaria acquirente, a sua volta, potrà richiedere di apportare al capitolato e alla distribuzione interna delle unità promesse in vendita quelle varianti che siano comunque compatibili con la destinazione di quanto promesso in vendita e con quella dell'intero fabbricato di cui esso è porzione, nonché con lo stato di avanzamento dei lavori.

La parte promittente alienante si riserva di non accettare le suddette richieste di modifica, ove queste, a suo insindacabile giudizio, possano alterare la struttura e/o l'estetica del fabbricato, ovvero siano intempestive o di difficoltosa realizzazione, ovvero infine possano pregiudicare il rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità o determinare ritardi nell'ultimazione dei lavori.
 

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