m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Così aggiornerei il programma se fossi al posto tuo, poi vedi meglio tu

Farei un tentativo di trovare un accordo incontrandoti con la moglie del Sindaco ed il suo Avvocato ed eventualmente il tuo sulla base dei seguenti elementi.
Per una strada, la manutenzione non si esaurisce in quella della sede stradale stessa che ti offri di fare tu, ma si estende alle ripe ed alle scarpate adiacenti ed altro (art. 31 “Manutenzione delle ripe” del Codice della Strada D.L.vo 285/92 e s.m.e i.; artt. 18, 19 e 20 del Regolamento di Polizia rurale tipo della Provincia di PU, in via di adozione anche dalla Provincia di AN). Può essere quindi che la moglie del Sindaco non sia una sprovveduta ed intenda evitare infinite discussioni dando un assetto alle proprietà definitivamente corrispondente alle competenze sulla manutenzione.
Pur non essendo le stime semplici come potrebbero a volte sembrare, potresti osservare all’offerta della controparte che 5,00 euro/mq in collina corrispondono ad un terreno coltivabile e che quello che interessa non è facilmente accessibile perché ha una pendenza del 30-40 % od altra che puoi vedere meglio tu. Poi gli alberi d’alto fusto sono del tutto poco adatti alla stabilità delle colline argillose delle Marche, rispetto ad un bosco ceduo. Inoltre le specie protette ti indurranno ad intrattenerti sulla gestione forestale con impiegati comunali poco disponibili e poco formati, ai quali sono passate le competenze a seguito dell’art. 22 della L.R. Marche 6/05.
Se al momento non hai disponibilità economiche sufficienti, potresti proporgli una forma di riscatto impegnandoti di dargli un tanto all’anno, con il passaggio di proprietà ad una scadenza da definire e sulla base del prezzo di 2,50 euro/mq
Se non riuscissi a pervenire ad un accordo, sempre sulla base di questi presupposti proverei la via della Commissione di conciliazione procedendo con il seguente sistema


Comincerei a predisporre una relazione, come bozza della memoria costitutiva che può essere depositata per il Conciliatore, dividendola nei seguenti argomenti ad ognuno dei quali farei corrispondere un fascicoletto con i relativi allegati numerati (a matita) e con il corrispondente riferimento nel testo della relazione

1. Descrizione dello stato dei luoghi

Stato di fatto
Descrizione dello sviluppo storico dello stato di fatto della servitù appoggiandomi ai fogli catastali, all’aerofotogrammometrico, alla limitazione imposta dalla moglie del Sindaco e citando eventuali possibili testimonianze di persone a conoscenza dei fatti (la convocazione di testimoni non è però prevista ordinariamente nella Conciliazione), alle quali prove per periodi precedenti potrebbe essere aggiunta la tavoletta della carta d’Italia al 25.000 (acquistabile sempre dall’IGM) nel caso, come succede a volte, essa riporti anche i casolari isolati, se considerati di un certo rilievo, unitamente alla strada per arrivarci. E’ da notare che, anche se il foglio catastale dipende dall’aerofotogrammometrico, questo ultimo non è proprio un doppione, nel senso che esso da una visone più realistica e di maggiore impatto rispetto al foglio.
In questa sezione sarà inserito il discorso della inadeguatezza della strada a nord che non risulta conforme all’attuale vivere civile non rispondendo a tutta una serie di requisiti normativi di cui si è accennato in precedenza.

Stato di diritto
Descrizione della storia dello stato di diritto della servitù dalla sua costituzione nel frazionamento che hai trovato ed ad altra eventuale documentazione. Nelle ricerche di questo tipo mi sono trovato bene andando all’Ufficio del Territorio e con lo stralcio del foglio catastale, che già hai, chiedere la visura storica catastale delle particelle che possano essere coinvolte. In queste sono riportati gli estremi degli atti dei passaggi di proprietà che poi trovi presso i Notai, se esercitano ancora, oppure presso l’Archivio notarile per quelli che non esercitano più. Che risulti a me all’Ufficio Pubblicità immobiliare (ex Conservatoria) ti danno solo gli atti dei Notai che hanno sede in altre Città oppure fanno ricerche per nominativi o altre cose simili, ma non ti danno gli atti dei Notai della zona.

2. Descrizione del danno temuto
Nella sezione successiva della relazione illustrerei i rischi a cui vai incontro nella attuale situazione ed agli inconvenienti cui sono andati incontro i precedenti proprietari. Nella Conciliazione ordinariamente non sono previsti i testimoni, comunque potresti accennare nella discussione che in caso di successivo ricorso al Tribunale potresti usufruire delle testimonianze di persone che hanno assistito alla circostanza che l’ambulanza non è potuta arrivare in tempo a soccorrere il precedente proprietario ed altre testimonianze simili. Questo titolo evocando gli artt. 688-700 del Codice di procedura civile dovrebbero trasmettere al Conciliatore una giusta sensazione di pericolo imminente e responsabilità.
Dopo il completamento di questa fase preparatoria della relazione e relativi allegati e testimonianze puoi passare alla successiva fase giudiziale operativa.


3. Domanda alla Commissione di Conciliazione

Considera che non sono un legale e pur avendo avuto a che fare con il processo civile classico, non ho esperienza della Commissione di conciliazione, anche perché sono cose relativamente nuove. Ho dato un’occhiata al sito della Camera forense di Ancona. che sembra presentare interessanti differenze rispetto al procedimento tradizionale.
- con l’apposito modulo scaricabile dal sito fai la domanda di ciò che vuoi cioè: la gratuità della servitù sulla strada della moglie del Sindaco ai sensi dell’art. 1051 c.c. (come cortesemente ci ha richiamato Salves). In allegato penso tu possa inoltrare la tua relazione a sua volta con i relativi allegati. La questione verte prevalentemente sul quanto (quantum) corrispondere alla moglie del Sindaco e non sul se (an) ci possa essere la servitù, perché lei sembra disposta a concedertela.
- le due controparti, anziché con i rispettivi Avvocati ed un Giudice, se vogliono possono avere a che fare con la sola persona dell’Avvocato conciliatore
- le due parti possono concordare nel chiedere al Conciliatore di ricorrere ad un Consulente Tecnico d’Ufficio, con cui l’Avvocato conciliatore si possa consultare per dirimere questioni tecniche particolari. Le relative spese come le altre della Conciliazione vengono suddivise fra le parti
- la prima udienza viene fissata entro 1,5-2 mesi dal deposito della domanda direttamente con gli interessati. Non ricorre l’iniziale contraddittorio di 65 gg del Tribunale civile in cui i due Avvocati duellano con le memorie e si chiarivano l’un l’altro ed al Giudice i punti di forza e di debolezza. Questo duello lo dovrete fare direttamente te (se procedi senza l’assistenza di un Avvocato) e probabilmente l’Avvocato della moglie del Sindaco (che è libera di farsi assistere da un Avvocato anche se tu non lo fai) in occasione delle udienze successive. Di esse il calendario potrebbe essere di tre quattro udienze all’incirca ogni venti giorni per concludere la Conciliazione entro i 4 mesi previsti ordinariamente.
- In comune tra le due procedure (Tribunale e conciliazione) credo che comunque rimanga la necessità di studiarsi le leggi e prepararsi bene prima la memoria, le fotografie (per esempio quelle con la neve), le prove, il riferimento a possibili testimoni (che però in questo procedimento non si presentano) perché durante la Conciliazione poi non credo che ci sia molto tempo.
- rimane la possibilità che la moglie del sindaco non accetti la Conciliazione, in tal caso viene redatto dal Conciliatore un verbale negativo e non rimarrebbe che ricorrere al Tribunale. Da parte tua è comunque obbligatorio passare attraverso di essa, quindi sarebbe da pensare che tanto vale farlo
- se hai tempo e l’argomento ti interessa, penso che puoi prepararti anche da te avvalendoti per esempio delle Associazioni rappresentative tipo Confedilizia che è presente ad Ancona alla quale puoi associarti per euro 130,00 annui, che di danno diritto, tra l’altro, a tre consulenze legali gratuite di circa un’ora di un Avvocato specializzato nel civile immobiliare, che potresti utilizzare come supervisore, ed eventuali successive altre consulenze legali comunque a tariffe convenzionate. Oppure puoi usufruire di altre fonti che puoi reperire nel Forum o da tue conoscenze o tramite altre organizzazioni che puoi reperire.
- il tuo caso non mi sembra tanto semplice quindi credo che ci voglia un certo lavoro preliminare di analisi dei luoghi e delle normative per essere poi capaci di rifletterci e rappresentare in modo soddisfacente i vari aspetti, raccogliere documenti, foto e possibilità di testimonianze (come anzidetto da non presentare materialmente ora). Poi occorre il lavoro di sintesi per condensare i risultati nei contenuti tempi di attenzione che ti potranno dedicare nella Conciliazione (questo per la verità accade pure nel Tribunale, dove se scrivi più di una pagina e mezza il Giudice non le legge proprio, perché dà la precedenza ad altre cose più rapide ed ugualmente urgenti). Quindi la supervisione dell’Avvocato, tra l’altro, ti serve in particolare per sintetizzare il risultato delle tue ricerche in poche parole incisive, tralasciando tutto il resto ininfluente.
Riguardo infine la decadenza della servitù dopo venti anni che non ci passi sulla macchina, la cosa non mi sembra determinante, nel senso che la servitù non è definita, almeno da quanto risulta finora, da delle clausole scritte. D’altra parte, quando sono descritte, ricorre per le servitù di passaggio la dicitura del tipo che esse possono “essere esercitate con ogni mezzo anche meccanico”, quindi dovrebbe essere ininfluente per cambiare mezzo se uno l'abbia esercita per venti anni a piedi, con la bicicletta o la moto o la macchina o la mietitrebbia.
Il fatto che il Sindaco non ti dia manforte deriva dal fatto che non può intromettersi con la sua autorità su una questione che è di competenza delle parti o del Giudice/conciliatore
Un saluto
 

m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Dovrei precisare meglio che la scelta sulla sequenza e sull’oggetto delle due attività o sulla possibilità di eliminarne una (dialogo diretto e Commissione di conciliazione) è una materia delicata, sulla quale orientarsi in base alla conoscenza diretta delle persone, della situazione e dei precedenti intercorsi. Quindi, diversamente da quanto illustrato nel precedente messaggio, sarebbe da valutare meglio se fare primo l’uno o l’altro e con quale oggetto (la richiesta di servitù e basta oppure comprensiva di una offerta prezzo) oppure fare solo il dialogo diretto o solo la Commissione di conciliazione.
Un saluto
 

Alessandra1975

Nuovo Iscritto
Grazie mille m.barelli.......infatti avevo proprio intenzione di provare ad intentare un discorso con la moglie del sindaco, magari proprio in comune e in presenza sia del primo cittadino che del tecnico comunale. L'idea era di portare tutta la documentazione che ho reperito e di valutarla insieme a loro e provare a raggiungere un accordo bonario.......io credo che sia la cosa migliore da fare al momento.....ma attendo consigli da parte vostra...
 

m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Così Aggiornerei meglio le considerazioni fatte, poi vedi meglio tu

Attività preliminari

Se vuoi arrivare alla convinzione di valorizzare i tuoi diritti e pervenire ad una reale via di giustizia, occorre, secondo me, un lavoro di chiarimento sui seguenti termini a cui fare riferimento, qualunque tipo di azione poi tu voglia intraprendere.
1. come già accennato, una tua relazione scritta in cui riassumi l’attuale stato dei luoghi, la storia di essi, le foto, le documentazioni da allegare, possibili testimonianze etc.
2. anche senza per il momento intraprenderlo materialmente, fondamentale è capire con l’aiuto di un bravo Avvocato i tuoi diritti e l’iter legale più adatto al tuo caso fra i diversi possibili. Gli iter potrebbero essere
- passaggio per la Commissione di conciliazione ed in difetto di una conclusione soddisfacente, l’azione potrebbe proseguire con la costituzione in un processo civile ordinario
- una procedimento giudiziario abbreviato per l’urgenza del danno temuto usufruendo di un canale preferenziale tipo quello dell’art. 700 del c.p.c. codice di procedura civile. Potrebbe essere cioè che il Giudice, a seguito di apposito ricorso da parte tua, riconosca l’urgenza di rimuovere il pericolo e fissa una udienza entro tipo 60 gg, dopodiché potrebbe emettere intanto un’ordinanza per la ripristino immediato della servitù e rimuovere così il pericolo, rimandando al procedimento civile ordinario la definizione organica degli oneri e dei benefici spettanti alle due controparti
- altro procedimento che ti può suggerire l’Avvocato, anche in relazione ad eventuali aspetti penali che il protrarsi della condizione di pericolo possano essere individuati a carico della proprietà inadempiente

Concluso questo lavoro preparatorio, secondo me comunque necessario qualunque ipotesi tu voglia intraprendere, se poi, come mi sembra, sei orientata ad un transazione il prima possibile, da quello che ho potuto capire i passi che dovreste fare per pervenire ad una conciliazione potrebbero essere i seguenti

Manutenzione del bosco

- Da parte tua devi comprendere meglio se la strada che ti interessa si conserva perché si conserva la ripa che incombe sopra di essa, se la ripa si conserva perché vive il bosco sopra di essa, se il bosco ce la fa a vivere e mantenere tutto l’equilibrio oppure se la fragilità del suolo sedimentario e/o la cattiva gestione delle piante od altro fanno precipitare le cose ed occorrono opere di consolidamento, che secondo i recenti orientamenti amministrativi saranno comunque di ingegneria naturalistica. In sintesi cioè la strada ed il bosco sono un unico microecosistema.
- La riscoperta dell’arboricoltura e del riscaldamento a legna con le tecniche moderne sono affascinanti, ma all’atto pratico bisogna fare le acrobazie con il costo delle potature (con piattaforma o in tree climbing costano circa 500 euro + IVA a pianta ammesso che trovi persone competenti, se no ti devi arrangiare alla meno peggio), con i prezzi commerciali della legna (se vendi i tronchi buoni sul posto te li comprano, ammesso che trovi uno che se li prende, a circa 2,00 euro/q.le; la legna buona che ti recapitano viene venduta a circa 12,50 euro/q.le), con i vincoli sulle specie protette rispetto alle quali non c’è alcuna agevolazione (diversamente rispetto ai vincoli in edilizia), con la legna delle piante resinose che sono ornamentali ma poco adatte al riscaldamento, con la cessazione (diversamente dall’edilizia) dal 2005 della detrazione del 36/% sulla manutenzione dei boschi, con la inaccessibilità a contributi regionali, ammesso poi che li diano, per estensioni inferiori ai 2 ettari.
- Poi se il bosco ce la fa a vivere, vive a modo suo e quando gli alberi si schiantano a terra per decadimento naturale e lo fanno nel verso del pendio, essi non fanno caso se sotto c’è una strada con passaggio. Così per la caduta naturale dei rami secchi o più deboli.
- Potrebbe essere poi che il tipo di essenze presenti e la gestione di esse (ceduo o fustaia) siano del tutto inadatte alla stabilità del pendio ed a facilitare la manutenzione del bosco
- In sintesi pur essendo i boschi per la collettività un bene prezioso per la stabilità idrogeologica, per il paesaggio, per il clima, per la fauna selvatica, per le fonti energetiche nazionali, per l’occupazione, per le tradizioni e per la cultura tutte le responsabilità sono del piccolo proprietario nell’abbandono delle istituzioni (se non nell’ostilità ideologica di esse verso la proprietà)
- Quindi nella vostra trattativa fra persone libere ed informate la proprietaria, anche se giustamente affezionata al bene che fa parte delle sue aspettative e dei suoi ricordi, dovrebbe riconoscere come il prezzo commerciale della proprietà del bosco assuma un valore assai relativo, se rapportato agli obblighi della manutenzione che ad esso occorre dedicare per la conservazione del versante e quindi della strada. Tu d’altra parte dovresti riconoscere che, se quanto sopra detto corrisponde effettivamente alla realtà dei luoghi, anche la semplice servitù di cui hai diritto non può essere goduta nella tua totale spensieratezza al riguardo, ma in via di giustizia reale, con una tua partecipazione alla manutenzione della proprietà soprastante od altra forma equivalente.

Il danno temuto

Da questo punto di vista la Proprietaria dovrebbe riconoscere che non può porre sotto una specie di assedio medievale la tua abitazione per costringerti a comprare il suo terreno ed a comprarlo al prezzo che ha deciso lei. Tu hai diritto da tempo ad un accesso adeguato all’attuale vivere civile della Società e la negazione di questo diritto comporta una condizione di danno temuto che poi fare vale sia in sede di trattativa che nella sede giudiziaria anzidetta e che il protrarsi di tale assedio potrebbe anche avere eventuali ulteriori responsabilità come, nei termini di cui si è sopra accennato, ti avrà chiarito meglio l’Avvocato.

Le strade vicinali

La strada che ti interessa non compare nell’elenco delle strade vicinali, ammesso che questo elenco sia strato redatto nel tuo Comune, perché è una strada privata il cui uso pubblico non è riconosciuto dal Comune. Anche se mi sembra molto improbabile, visto che diversi utenti usufruiscono di questa strada ti sei informata se il Comune fosse disponibile a riconoscerla come strada privata ad uso pubblico ed essere quindi coinvolto nella relativa manutenzione?


La trattativa

Io non sottovaluterei le capacità del Sindaco, della Proprietaria e del Capo Ufficio tecnico nel senso di raggirarti come vogliono con la loro autorità e con il loro saperci fare nelle dinamiche personali che avvengono nelle riunioni.
Può anche essere che il Sindaco con la sua autorità vi imponga in modo paternalistico delle cose che lui onestamente ritiene giuste, ma che in realtà non lo sono.
Sarei più prudente nella scelta della sede, nel farti assistere da una persona navigata, lucida e calma che non si faccia coinvolgere emotivamente né dalle provocazioni più o meno velate né dalle belle parole, dai bei propositi o dal bell’Uffico del Sindaco, mentre, senza che tu te ne accorgi, ti inducono ad una soluzione di cui poi dopo ti penti.
Aggiungerei che potrebbe essere competente un rappresentante dell’Ufficio ambiente e viabilità del Comune.

Anche eventualmente correggendo qualche mia imprecisione, sarebbe interessante se pervenissero altri contributi dal Forum, per esempio da Salves oppure dai partecipanti alla discussione “Mediazione obbligatoria al via dal 21 marzo” nella quale vedi tu se introdurti ed eventualmente chiedere un parere su questi argomenti.

Un saluto
 

Alessandra1975

Nuovo Iscritto
Per quanto riguarda la ripe, mi sono già accertata che, nell'eventuale ripristino della strada, il fondo tenga: infatti, h fatto ispezionare il terreno da un geologo e anche da un amico che fa il boscaiolo, e entrambi mi hanno riferito che le culture che "bloccano" la strada, altro non sono che erbaccia che non pregiudica la stabilità della stessa in alcun modo. Poi, al Comune sono andata moltissime volte per avere informazioni sulla strada. Ho chiesto l'elenco delle strade vicinali e la mia non c'è. Ma, come già detto, la strada è ben disegnata sulla mappa del frazionamento dell'anno 1980, con linee tratteggiate e senza numero di particella.....credo proprio che sia una servitù. Oltretutto, leggendo i "numerini" di riferimento del frazionamento, ho notato che c'è il numero della particella interessata dalla strada....Mi chiedo solo come sia possibile frazionare un terreno di proprietà di C, ( particella interessata dalla servitù) su un frazionamento firmato solo da A e B!....è possibile acquisire una particella per la strada da C, senza nessun tipo di approvazione scritta e firmata da parte di C? Certo, magari la cosa all'epoca era stata chiarita a parole visto che in tale tragitto esistono delle opere murarie consistenti visibili anche oggi......ma oggi, C è deceduto e, la sua erede non vuole lasciarmi il passaggio sostenendo che io, non avendo nulla di scritto in mano da parte di suo padre, non ne ho diritto. Vero anche che , il frazionamento lei non credo lo abbia mai visto visto che interessa solo A e B. Insomma, la situazione è un pò contorta e molto complessa. Premetto pure che sono anche già andata da un avvocato facendo scrivere alla moglie del Sindaco (terreno C) che avevamo intenzione di ripristinare la strada e lei, mi ha fatto rispondere dal suo avvocato sostenendo che, avendo già un passo sopra e non avendo mai utilizzato quello sotto, la questione non si poneva e che avrei DOVUTO continuare a passare dal passo che ho sempre usufruito. Il mio avvocato però (circa un anno fà), non era uno molto efferato in materia di diritto agrario, anzi, ne sapevo più io che lui, e infatti mi disse che una causa del genere avrebbe durato almeno 20 anni e avrebbe avuto un costo di circa 20,000 euro e quindi ho deciso di non proseguire con una causa civile. Ad oggi, mi rendo conto di aver bisogno di un ottimo avvocato specializzato in diritto agrario ed è ciò che sto cercando al momento per far valere i mie diritti di vita!.....Vi ringrazio tantissimo per i mille suggerimenti e aiuti che tutti voi mi avete dato. Ora sono alla ricerca di un buon avvocato specializzato in diritto agrario nella zona di Ancona\Marche.....qualche suggerimento?????:occhi_al_cielo:
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Mi chiedo se avevi provveduto a visionare il rogito in cui è allegato il frazionamento con segnata la strada tratteggiata presso l'archivio notarile di competenza, all'archivio qualora il notaio che lo ha redatto non esercita più oppure presso lo studio di questo.
 

Alessandra1975

Nuovo Iscritto
Il rogito (che è datato giugno 1980) presso l'archivio notarile, l'ho visionato e presa una copia autenticata..se devo andare in causa mi fa proprio comodo!...e, aimè, non si parla MAI di strada!...La strada esiste solo sul frazionamento su mappa chiamato "allegato A" che si trova nel rogito stesso......ma, al di là di questo, non ho trovato nient'altro. Il rogito precedente non credo possa essermi utile in quanto ho già acquisito le foto all'istituto militare di Firenze e, prima del 1980, dalle foto non sii vede nessuna strada. Ma, invece, nelle foto dal 1980 al 1985 è ancora ben visibile....
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Dai un'occhiata al rogito precedente specie se in questo del 1980 è trascritto tizio vende a caio sezione di terreno con casa ecc ecc con accessori diritti e pertinenze, non si sa mai che parli della servitu di passaggio sulla strada identificata in planimetria o descrive qualcosa, un vivo consiglio leggi quest'atto e sempre altri precedenti potresti trovare qualcosa.
Il motivo di questo è perchè la rappresentazione tratteggiata in quei tempi indicava un stradella non censita nelle mappe ma di accordo tra chi stipulava la servitù o il rogito.
 

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