Così Aggiornerei meglio le considerazioni fatte, poi vedi meglio tu
Attività preliminari
Se vuoi arrivare alla convinzione di valorizzare i tuoi diritti e pervenire ad una reale via di giustizia, occorre, secondo me, un lavoro di chiarimento sui seguenti termini a cui fare riferimento, qualunque tipo di azione poi tu voglia intraprendere.
1. come già accennato, una tua relazione scritta in cui riassumi l’attuale stato dei luoghi, la storia di essi, le foto, le documentazioni da allegare, possibili testimonianze etc.
2. anche senza per il momento intraprenderlo materialmente, fondamentale è capire con l’aiuto di un bravo Avvocato i tuoi diritti e l’iter legale più adatto al tuo caso fra i diversi possibili. Gli iter potrebbero essere
- passaggio per la Commissione di conciliazione ed in difetto di una conclusione soddisfacente, l’azione potrebbe proseguire con la costituzione in un processo civile ordinario
- una procedimento giudiziario abbreviato per l’urgenza del danno temuto usufruendo di un canale preferenziale tipo quello dell’art. 700 del c.p.c. codice di procedura civile. Potrebbe essere cioè che il Giudice, a seguito di apposito ricorso da parte tua, riconosca l’urgenza di rimuovere il pericolo e fissa una udienza entro tipo 60 gg, dopodiché potrebbe emettere intanto un’ordinanza per la ripristino immediato della servitù e rimuovere così il pericolo, rimandando al procedimento civile ordinario la definizione organica degli oneri e dei benefici spettanti alle due controparti
- altro procedimento che ti può suggerire l’Avvocato, anche in relazione ad eventuali aspetti penali che il protrarsi della condizione di pericolo possano essere individuati a carico della proprietà inadempiente
Concluso questo lavoro preparatorio, secondo me comunque necessario qualunque ipotesi tu voglia intraprendere, se poi, come mi sembra, sei orientata ad un transazione il prima possibile, da quello che ho potuto capire i passi che dovreste fare per pervenire ad una conciliazione potrebbero essere i seguenti
Manutenzione del bosco
- Da parte tua devi comprendere meglio se la strada che ti interessa si conserva perché si conserva la ripa che incombe sopra di essa, se la ripa si conserva perché vive il bosco sopra di essa, se il bosco ce la fa a vivere e mantenere tutto l’equilibrio oppure se la fragilità del suolo sedimentario e/o la cattiva gestione delle piante od altro fanno precipitare le cose ed occorrono opere di consolidamento, che secondo i recenti orientamenti amministrativi saranno comunque di ingegneria naturalistica. In sintesi cioè la strada ed il bosco sono un unico microecosistema.
- La riscoperta dell’arboricoltura e del riscaldamento a legna con le tecniche moderne sono affascinanti, ma all’atto pratico bisogna fare le acrobazie con il costo delle potature (con piattaforma o in tree climbing costano circa 500 euro + IVA a pianta ammesso che trovi persone competenti, se no ti devi arrangiare alla meno peggio), con i prezzi commerciali della legna (se vendi i tronchi buoni sul posto te li comprano, ammesso che trovi uno che se li prende, a circa 2,00 euro/q.le; la legna buona che ti recapitano viene venduta a circa 12,50 euro/q.le), con i vincoli sulle specie protette rispetto alle quali non c’è alcuna agevolazione (diversamente rispetto ai vincoli in edilizia), con la legna delle piante resinose che sono ornamentali ma poco adatte al riscaldamento, con la cessazione (diversamente dall’edilizia) dal 2005 della detrazione del 36/% sulla manutenzione dei boschi, con la inaccessibilità a contributi regionali, ammesso poi che li diano, per estensioni inferiori ai 2 ettari.
- Poi se il bosco ce la fa a vivere, vive a modo suo e quando gli alberi si schiantano a terra per decadimento naturale e lo fanno nel verso del pendio, essi non fanno caso se sotto c’è una strada con passaggio. Così per la caduta naturale dei rami secchi o più deboli.
- Potrebbe essere poi che il tipo di essenze presenti e la gestione di esse (ceduo o fustaia) siano del tutto inadatte alla stabilità del pendio ed a facilitare la manutenzione del bosco
- In sintesi pur essendo i boschi per la collettività un bene prezioso per la stabilità idrogeologica, per il paesaggio, per il clima, per la fauna selvatica, per le fonti energetiche nazionali, per l’occupazione, per le tradizioni e per la cultura tutte le responsabilità sono del piccolo proprietario nell’abbandono delle istituzioni (se non nell’ostilità ideologica di esse verso la proprietà)
- Quindi nella vostra trattativa fra persone libere ed informate la proprietaria, anche se giustamente affezionata al bene che fa parte delle sue aspettative e dei suoi ricordi, dovrebbe riconoscere come il prezzo commerciale della proprietà del bosco assuma un valore assai relativo, se rapportato agli obblighi della manutenzione che ad esso occorre dedicare per la conservazione del versante e quindi della strada. Tu d’altra parte dovresti riconoscere che, se quanto sopra detto corrisponde effettivamente alla realtà dei luoghi, anche la semplice servitù di cui hai diritto non può essere goduta nella tua totale spensieratezza al riguardo, ma in via di giustizia reale, con una tua partecipazione alla manutenzione della proprietà soprastante od altra forma equivalente.
Il danno temuto
Da questo punto di vista la Proprietaria dovrebbe riconoscere che non può porre sotto una specie di assedio medievale la tua abitazione per costringerti a comprare il suo terreno ed a comprarlo al prezzo che ha deciso lei. Tu hai diritto da tempo ad un accesso adeguato all’attuale vivere civile della Società e la negazione di questo diritto comporta una condizione di danno temuto che poi fare vale sia in sede di trattativa che nella sede giudiziaria anzidetta e che il protrarsi di tale assedio potrebbe anche avere eventuali ulteriori responsabilità come, nei termini di cui si è sopra accennato, ti avrà chiarito meglio l’Avvocato.
Le strade vicinali
La strada che ti interessa non compare nell’elenco delle strade vicinali, ammesso che questo elenco sia strato redatto nel tuo Comune, perché è una strada privata il cui uso pubblico non è riconosciuto dal Comune. Anche se mi sembra molto improbabile, visto che diversi utenti usufruiscono di questa strada ti sei informata se il Comune fosse disponibile a riconoscerla come strada privata ad uso pubblico ed essere quindi coinvolto nella relativa manutenzione?
La trattativa
Io non sottovaluterei le capacità del Sindaco, della Proprietaria e del Capo Ufficio tecnico nel senso di raggirarti come vogliono con la loro autorità e con il loro saperci fare nelle dinamiche personali che avvengono nelle riunioni.
Può anche essere che il Sindaco con la sua autorità vi imponga in modo paternalistico delle cose che lui onestamente ritiene giuste, ma che in realtà non lo sono.
Sarei più prudente nella scelta della sede, nel farti assistere da una persona navigata, lucida e calma che non si faccia coinvolgere emotivamente né dalle provocazioni più o meno velate né dalle belle parole, dai bei propositi o dal bell’Uffico del Sindaco, mentre, senza che tu te ne accorgi, ti inducono ad una soluzione di cui poi dopo ti penti.
Aggiungerei che potrebbe essere competente un rappresentante dell’Ufficio ambiente e viabilità del Comune.
Anche eventualmente correggendo qualche mia imprecisione, sarebbe interessante se pervenissero altri contributi dal Forum, per esempio da Salves oppure dai partecipanti alla discussione “Mediazione obbligatoria al via dal 21 marzo” nella quale vedi tu se introdurti ed eventualmente chiedere un parere su questi argomenti.
Un saluto