Non è la sentenza su detta la causa, ma è una questione di ratio delle norme.
C'è anche lo studio di un esimio dottore dell'università di Bologna, ma è chiaro arrivarci anche con la logica.
Se senza incarico non si può avere una attività di mediazione (incarico obbligatorio significa anche questo) è palese che una attività di mediazione senza l'incarico non possa esistere.
Da qui a definire l'attività di mediaizone una mera prestazione d'opera da CONTRATTO, il passo è breve e automatico, perchè non si può tenere il piede in due scarpe.
Il diritto della mediazione TIPICA deriva dal CONTATTO SOCIALE non da contratto, per questo ha le forti tutele di cui io sicuramente godo con merito
Chi invece ha un contratto, a quello deve il suo diritto e quindi sottosta alle leggi che regolano le obbligsaazioni da contrtto, con tutte le conseguenze del caso.
Quindi: senza contratto, no diritto.
Quindi se scade il contratto, nessun diritto anche sul cliente a suo tempo portato.
Ne ho parlato talmente tanto (e mi hanno dato ragione) che mi sono venuto a noia da solo, lascio quindi a tuti il loro percorso cognitivo
così da poter giungere alle conclusioni con altrettanta fatica
Se volete un modo per estinguervi avete trovato la via.
Comunque rinascerebbero i vecchi sensali (LORO SI CHE AVREBBERO DIRITTO A QUEL PUNTO...)