francesca63

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Il notaio non reputa, ma chiede un certificato del medico di base (o neurologo o geriatra dell'ATS) che attesti la piena capacità di intendere e volere di entrambi.
E' un lungo ma interessante sunto di un convegno notarile:
:http://www.gliamicidiguidostanzani....ubblico-il-ruolo-ed-il-rischio-del-notaio.pdf

Copio un paio di pezzi:
“Ciò non toglie, tuttavia, che il notaio, per i connotati tipici della propria funzione e, comunque, in base al combinato disposto degli art. 47 L.N. e 67 R.N., laddove abbia sentore di elementi o indizi che inducano a dubitare della piena facoltà di intendere e volere del comparente, dovrà avere cura di porre sempre in essere tutta la necessaria e dovuta attenzione per acquisire notizie in merito alla capacità naturale della parte. A rafforzare coerentemente questo compito, interviene lo stesso Codice Deontologico dei notai italiani, stabilendo all’art. 37 che l’indagine sulla volontà delle parti debba essere svolta <<in modo approfondito e completo mediante proposizione di domande e scambio di informazioni tese a ricercare anche i motivi e le possibili modificazioni della determinazione volitiva come prospettatagli>>.

Pertanto, possiamo tranquillamente dedurre dall’insieme delle considerazioni quivi
esposte che gravi sul notaio una sorta di onere (virtuale) che impone al medesimo, lungi dal limitarsi al mero accertamento dell’identità del comparente, di valutare la capacità del soggetto, affidandosi al suo intuito umano-giuridico, come taluni
hanno felicemente riferito .”
  1. “Da quanto sin qui esposto emerge chiaramente che l'atto compiuto dall'incapace - pur in presenza di un’evidente e conclamata causa di incapacità del soggetto ad intendere o a volere - sia destinato a esplicare i suoi effetti nel mondo dei rapporti giuridici, fin quando non venga posto nel nulla con effetto retroattivo da un accertamento giudiziale.”
In definitiva, nessun obbligo di certificato medico, ma possibile richiederlo in caso di forti dubbi.
Atto valido, fino ad eventuale accertamento giudiziale dell’incapacità e del pregiudizio.

Sull’obbligatorietà confesso che non mi trovo d’accordo, avendo visti atti fatti da quasi novantenni arzilli senza alcun certificato medico, ultimo da poco.
Mio padre 86 anni ha appena venduto un immobile, insieme ad altri cugini altrettanto giovani, e per nessuno il notaio ha chiesto nulla ( peraltro tutti in possesso di patente di guida, rinnovata annualmente senza problemi).
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
E' un lungo ma interessante sunto di un convegno notarile:
:http://www.gliamicidiguidostanzani....ubblico-il-ruolo-ed-il-rischio-del-notaio.pdf

Copio un paio di pezzi:
“Ciò non toglie, tuttavia, che il notaio, per i connotati tipici della propria funzione e, comunque, in base al combinato disposto degli art. 47 L.N. e 67 R.N., laddove abbia sentore di elementi o indizi che inducano a dubitare della piena facoltà di intendere e volere del comparente, dovrà avere cura di porre sempre in essere tutta la necessaria e dovuta attenzione per acquisire notizie in merito alla capacità naturale della parte. A rafforzare coerentemente questo compito, interviene lo stesso Codice Deontologico dei notai italiani, stabilendo all’art. 37 che l’indagine sulla volontà delle parti debba essere svolta <<in modo approfondito e completo mediante proposizione di domande e scambio di informazioni tese a ricercare anche i motivi e le possibili modificazioni della determinazione volitiva come prospettatagli>>.

Pertanto, possiamo tranquillamente dedurre dall’insieme delle considerazioni quivi
esposte che gravi sul notaio una sorta di onere (virtuale) che impone al medesimo, lungi dal limitarsi al mero accertamento dell’identità del comparente, di valutare la capacità del soggetto, affidandosi al suo intuito umano-giuridico, come taluni
hanno felicemente riferito .”
  1. “Da quanto sin qui esposto emerge chiaramente che l'atto compiuto dall'incapace - pur in presenza di un’evidente e conclamata causa di incapacità del soggetto ad intendere o a volere - sia destinato a esplicare i suoi effetti nel mondo dei rapporti giuridici, fin quando non venga posto nel nulla con effetto retroattivo da un accertamento giudiziale.”
In definitiva, nessun obbligo di certificato medico, ma possibile richiederlo in caso di forti dubbi.
Atto valido, fino ad eventuale accertamento giudiziale dell’incapacità e del pregiudizio.

Sull’obbligatorietà confesso che non mi trovo d’accordo, avendo visti atti fatti da quasi novantenni arzilli senza alcun certificato medico, ultimo da poco.
Mio padre 86 anni ha appena venduto un immobile, insieme ad altri cugini altrettanto giovani, e per nessuno il notaio ha chiesto nulla ( peraltro tutti in possesso di patente di guida, rinnovata annualmente senza problemi).
È solo un convegno, per di più del 2014... anni luce, non fa testo.
Attualmente nessuno rischia, anche perché in caso di mancanza di certificato medico sarebbe il giudice a decidere e l'imprudenza (o superficialità) potrebbe costare cara. Esistono anche anziani lucidi, ma non è certo la norma e in caso di atti di una certa rilevanza, è sempre necessaria una prova e non una presunzione della stabilità mentale, oltre ogni ragionevole dubbio.
P.S. Il fatto che posseggano la patente non vuol dire nulla, anche i miei suoceri hanno ancora la patente valida (opportunamente requisita e conservata da una figlia), tuttavia sono entrambi in RSA con l'Alzheimer e non ne usciranno più, almeno da vivi.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
A rafforzare coerentemente questo compito, interviene lo stesso Codice Deontologico

Tutta e tanta teoria ma poi nella pratica dipende dal notaio.

Ma poi te lo immagini..?
Tutta sta pappardella:

che l’indagine sulla volontà delle parti debba essere svolta <<in modo approfondito e completo mediante proposizione di domande e scambio di informazioni tese a ricercare anche i motivi e le possibili modificazioni della determinazione volitiva come prospettatagli>>.

..per duecento cinquanta euro di procura a vendere.

Il notaio etico, pure pieno zeppo di morale, gira i tacchi e se ne va.

Lasciando il posto ad altri, magari piu’ giovane, oppure piu’ cinico e che ha necessita’ di effettuare prestazioni.

Io penso, che nessun ordine di professionisti, sia cosi’ in conflitto e diviso in schieramenti, come lo e’ quello dei notai.

Tra ortodossi e spregiudicati.

I primi di sicuro piu’ in sofferenza degli altri.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Attualmente nessuno rischia
Ognuno porta la sua esperienza: la mia è che non viene richiesto nessun certificato, nemmeno dopo gli 85 anni, e sta tutto nella discrezionalità del notaio, che si fa un’idea parlando a tu per tu e accertando la lucidità , ovviamente escludendo i casi di conclamata e riconoscibile incapacità.
Ma io parlo di atti non conflittuali, in situazioni limpide .
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
I venditori chiederanno al Notaio di fiducia di andare a casa loro per riscontrare la possibilità di fare una procura al marito da parte della moglie. Se ciò non fosse possibile rimane solo la nomina di un amministratore di sostegno, che però a quanto mi sembra di capire non potrebbe decidere in conto proprio ma si dovrebbe comunque chiedere assenso ad un giudice per i prezzi e i tempi della vendita
 

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