s.d.:
Le domande sono queste:
1) Può il promittente giustificarsi dicendo che non era a conoscenza di questa discordanza?
2) Chi aveva l’obbligo di verificare che il lotto corrispondesse alle risultanze catastali, visto che il preliminare è stato predisposto da un’agenzia immobiliare?
3) Considerato anche che ci troviamo in centro città dove il terreno non costa poco e quindi ha una certa rilevanza sul prezzo complessivo della compravendita, la mia richiesta è legittima o no?
4) Se il promittente non riesce a vendermi quanto promesso (ad esempio se il vicino facesse valere il diritto all’usucapione) e l’affare dovesse andare a monte, ho diritto a richiedere indietro il doppio della caparra versata?
5) Che ruolo deve avere l’agente immobiliare in questa situazione?
Di nuovo grazie per il vostro contributo
risposte:
1) può anche non essere a conoscenza, per svariati motivi, soprattutto per i terreni;
2)il venditore, proprietario, ha promesso un bene in regola con le norme urbanistiche libero e commerciale, quindi si deve accettare di quello che vende, chiunque abbia redatto il preliminare, l'unico e solo responsabile è il proprietario!;
3)la richiesta è legittima, però, tu hai promesso di acquistare a corpo e non a misura;
4) non è facile ottenere il doppio della caparra.;
5) secondo me l'unico sbaglio del collega è stato quello di regire il contratto preliminare!