Il quesito potrebbe avere risposta semplice e facile sul piano legale; ma sul piano pratico-economico presentare risvolti complessi. Provo a rispondere, con beneficio d'inventario:
- Se i lavori sono stati deliberati, occorerrebbe procedere: con la riforma del condominio, l'amministratore è però obbligato a raccogliere preventivamente i fondi per far fronte a spese straordinarie.
- i condomini morosi ovviamente avranno difficoltà a costituire anche il fondo straordinario
- L'amministratore, se la morosità non viene saldata entro i sei mesi dalla contestazione DEVE procedere giudizialmente contro i morosi, con decreto ingiuntivo: salvo l'assemblea lo manlevi da questo adempimento.
- I decreti ingiuntivi condominiali sono immediatamente esecutivi: ma la riscossione del credito condominiale è soggetta alle modalità stabilite dal giudice: cosa farà? Pignorerà e metterà all'asta l'appartamento dei moorosi? pignorerà l'auto? Poi li metterà in vendita? In poche parole, non ho idea di quando saranno disponibili i fondi.
Ritengo quindi che la questione debba essere affrontata su due vie separate: i condomini solventi anticipano i fondi necessari e viene effettuato il lavoro
Parallelamente si deve procedere sulla via giudiziaria, rimanendo in attesa di ritornare in possesso dei crediti maturati.
Auguri!