Grazie, se campo la metà di @PyerSilvio, è già un bel traguardo
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Certo che se l'elettricista l'avesse mandato prima di fare la proposta,
Buongiorno, innanzitutto spero di non aver sbagliato sezione del forum, in tal caso mi scuso in anticipo.
La questione che vorrei esporre alla vostra attenzione è la seguente. A inizio gennaio faccio una proposta d’acquisto per un bilocale (anni 60), con l’esplicita richiesta al venditore di fornire la documentazione degli impianti. L’agenzia ci assicura diverse volte che tutti gli impianti sono a norma e che il venditore fornirà tutta la documentazione da noi richiesta. Questa mia richiesta è dovuto anche al fatto che non ho la possibilità di seguire eventuali lavori, poiché lavoro all’estero, e ritenevo quindi questo appartamento interessante anche per il fatto che (apparentemente e secondo agenzia e venditore) non necessitava di alcun intervento, neanche per gli impianti. Intanto la proposta d’acquisto viene accettata. Il 20 maggio, giorno del rogito, il venditore ci informa di non avere nessuna certificazione, assicurandoci che però è tutto in regola e funzionante. Tuttavia la situazione non ci convince, il rogito non si fa e, dopo vivaci discussioni con il venditore, ci mettiamo d’accordo nel verificare il giorno seguente la condizione degli impianti con un elettricista, alla presenza dello stesso venditore e dell’agenzia. L’elettricista sentenzia che l’impianto elettrico è da rifare completamente. Il venditore, dopo averci offesi ed accusato di cercare cavilli per non comprare l’appartamento, insiste nel non voler provvedere ad adeguare l’impianto elettrico, sostenendo che non è un problema suo. L’agenzia inizialmente non si esprime (forse per qualche senso di colpa), salvo poi ammettere che noi acquirenti in effetti avevamo ragione. L’agenzia quindi ci chiede qualche giorno per convincere il venditore a mettere a norma l’impianto oppure a farci uno sconto sul prezzo d'acquisto dell'immobile. Ad oggi il venditore non ne vuole sapere di trattare, quindi si è creato un muro contro muro. A questo punto sono tentato di dire le vie legali ma non sono sicuro che ne valga la pena. Cosa consigliereste, qualcuno si è già trovato in una situazione di questo tipo? Nel caso in cui non si raggiungesse un accordo pensate si potrebbe richiedere la risoluzione del preliminare e quindi richiedere la restituzione della caparra? Grazie per la pazienza nel leggere il lungo post e grazie mille in anticipo per eventuali commenti e risposte.
Un impianto nato negli anni 60 oggi non sarebbe realizzato con gli stessi criteri e materiali.
Hai centrato in pieno il dilemma... Qual è l'interpretazione corretta? Chi può dirlo?Ma. Andrei cauto. Le normative vigenti dicono anche che un impianto ante 90 privo di certificazioni è da ritenersi adeguato se dotato di salvavita ecc.
Un impianto nato negli anni 60 oggi non sarebbe realizzato con gli stessi criteri e materiali. Di li a dire che va tassativamente rifatto, né corre.
Anche una auto degli anni 60 oggi non rispetterebbe i limiti dei crash test, ma può circolare
Buongiorno e grazie dei commenti. Il venditore non ha prodotto alcuna documentazione (di adeguamento, di conformità, etc), nonostante le rassicurazioni sue e dell'agenzia. Il venditore stesso afferma di essersi fidato del venditore da cui lui acquistò l'appartamento anni fa e quindi di non aver mai sentito la necessità di verificare le condizioni dell'impianto. Sostenete che io sia in torto, e leggo con grande attenzione i vostri commenti poiché indubbiamente più esperti di me. Bene, ma allora perché il venditore non ha chiarito da subito la questione spiegandomi che non avrebbero potuto/dovuto presentare alcun tipo di documento per i motivi cui anche voi avete accennato? L'elettricista invece non ho potuto mandarlo prima poiché sono all'estero, ma è vero che mi sarei comunque dovuto organizzare meglio, ma ripeto, mi sono fidato delle parole di agenzia e venditore. L'elettricista la certificazione non può lasciarla (altrimenti, come giustamente lei ha accennato, avrei provveduto io stesso, si sarebbe trattato di una spesa irrisoria); l'impianto elettrico presenta vari problemi e non sono a norma. Dopo averlo informato del sopralluogo con l'elettricista, il notaio ci ha dato ragione, affermando che potrà procedere con il rogito solo quando il venditore avrà provveduto o comunque quando avremo raggiunto un accordo con lui. Di nuovo, grazie mille per i vostri commenti.Secondo me caro mio sei in torto marcio.
Altro che adire alle vie legali.
Bene fa' il venditore a non trattare e a non volervi dare piu' la casa.
Io farei lo stesso.
Mentre l'intermediario che vi segue, deve essere ignorante come una capra, sia nel darvi retta, sia a farsi scivolare la vendita dalle mani.
Considerato, che per produrre quella certificazione, basterebbe una spesa di non piu' di duecento euro da un qualsiasi elettricista.
Se il rogito era gia' fissato, si desume che la documentazione necessaria era già pronta, compreso il certificato di a
Abitabilita' agibilita'.
Che in questi casi interviene, proprio perche' la sua concessione, e' subordinata al rispetto delle conformita' degli impianti, realizzati in quell'epoca.
Questione anche piuttosto logica se ci pensi bene.
Considerato che:
Grazie per il suo commento. No, infatti, una causa è proprio ciò che vorrei evitare. Per quanto riguarda l'essermi mosso in ritardo, vero in parte, poiché il venditore ci aveva assicurato di avere le dichiarazioni di conformità e mi sono fidato, poi al rogito non ha prodotto alcuna documentazione. Se non altro ha affermato cose non vere, avendo sostenuto di avere la documentazione richiesta, salvo poi informarci solo al momento del rogito di non avere alcun documento ed insultandoci davanti a tutti solo per avergli chiesto chiarimenti. Grazie.Per me hai torto tu che non ti sei mosso prima. Ora, se per te è più vantaggioso e economico piantare una causa di anni e spendere migliaia di euro di spese e avvocato per poi farti dare torto dal giudice, allora farai così. Un immobile degli anni 60 non potrà mai avere certificazioni degli impianti
Io degli estranei non mi fido, quando visitavo gli immobili prima di comprare, portavo con me un amico muratore che mi ha fatto presente in più occasioni vizi che non erano visibili. Se speri che siano gli altri a dirti un difetto che non noti, npuoi stare fresco, l'agenzia ti dirà che non sapeva e che il venditore non glielo ha detto, il notaio non esce dall'ufficio e scrive quello che gli dite, il venditore ti dice che lo sapevi. Ti sei mosso in ritardo. Il fatto che fossi all'estero non ti giustifica da gennaio a metà marzo potevi mandare qualcunoGrazie per il suo commento. No, infatti, una causa è proprio ciò che vorrei evitare. Per quanto riguarda l'essermi mosso in ritardo, vero in parte, poiché il venditore ci aveva assicurato di avere le dichiarazioni di conformità e mi sono fidato, poi al rogito non ha prodotto alcuna documentazione. Se non altro ha affermato cose non vere, avendo sostenuto di avere la documentazione richiesta, salvo poi informarci solo al momento del rogito di non avere alcun documento ed insultandoci davanti a tutti solo per avergli chiesto chiarimenti. Grazie.
Io degli estranei non mi fido, quando visitavo gli immobili prima di comprare, portavo con me un amico muratore che mi ha fatto presente in più occasioni vizi che non erano visibili. Se speri che siano gli altri a dirti un difetto che non noti, npuoi stare fresco, l'agenzia ti dirà che non sapeva e che il venditore non glielo ha detto, il notaio non esce dall'ufficio e scrive quello che gli dite, il venditore ti dice che lo sapevi. Ti sei mosso in ritardo
basterebbe una spesa di non piu' di duecento euro da un qualsiasi elettricista.
Mi sembrano due affermazioni non corrette.Un immobile degli anni 60 non potrà mai avere certificazioni degli impianti
Gratis per sempre!