Sì, sto a Torino per lavoro, ma la questione riguarda una casa che dovevo acquistare a Roma
Aggiunto dopo 3 minuti...
Il proprietario ha esercitato un diritto di opzione/prelazione circa dieci anni fa presso l'ente e questa cosa (con la ricevuta della raccomandata conservata) consentirebbe (secondo agenzia e proprietario) di vendere tranquillamente adesso.
Scusa ma non ci stò capendo niente
La legge è chiara e precisa, non si può vendere se non sono trascorsi 10 anni dall'acquisto tranne rarissime eccezioni come descritto prima e comunque sempre dopo avere avuto il benestare dall'ente proprietario dell'immobile, praticamente si deve produrre documentazione comprovante la motivazione e se l'ente ne ravvede il caso ti dà il permesso a vendere prima dello scadere dei 10 anni, ma subito dopo deve vendere, cioè dopo aver avuto il benestare non dopo 3 o 5 o 7 anni dal benestare dato che nel frattempo quella condizione che si era creata per richiedere il permesso della vendita anticipata nel tempo può non sussistere più, e quindi l'ente potrebbe revocarla.
Scrivi che il proprietario ha esercitato il diritto di prelazione 10 anni fa presso l'ente.......
Il diritto di prelazione lo esercita solo ed esclusivamente l'Ente che vendendo,
praticamente nel 2008 l'ente ha venduto, nel 2018 il tizio può rivenderlo alla prezzo che vuole ma è obbligato dalla legge a comunicarlo all'ente venditore, il quale ente avendo per legge il diritto di Opzione/prelazione potrebbe ricomprarselo, se decide al non riacquisto deve cumunicare per iscritto che rinuncia al riacquisto,
anche questo lo stabilisce molto chiaramente la legge.
Solo se ci sono tutte queste condizioni è possibile procedere alla vendita, il motivo è molto semplice è chiaro
evitare speculazioni.
Quasi sicuramente, la raccomandata di cui stai parlando, inviata oltre 10 anni fa, si riferisce ad un diritto di prelazione da parte dell'acquirente verso l'ente che stà vendendo ma per altro motivo, che la stessa legge prevede, ti faccio un esempio, anche se ci sono diversi altre possibilità, ma nulla cambia, in ogni caso si produce sempre lo stesso risultato.
Il tizio "Furbo" che ti vuole vendere la casa, non era il diretto assegnatario ma il figlio convivente e nello stesso stato di famiglia, esce la legge nel 2001 ma l'ente ancora non è pronto ad iniziare le dismissioni, il padre titolare del contratto di locazione nel frattempo muore, al figlio convivente per legge gli spetta il diritto a comprare (Opzione/prelazione all'acquisto) ma nel frattempo l'ente deve convertire il contratto di locazione a suo nome, prende tempo, troppa burocrazia che io conosco molto bene, il tizio teme che con il passare del tempo, cioè fino a quendo l'ente non invia la proposta di vendita le cose possono cambiare, oppure che lui per lavoro deve assentarsi
ma non deve cambiare la residenza e continua a versare l'affitto, allora giusta cosa ha inviato la raccomandata 10 anni fà.
Tutto è OK, lui ha segnato nel tempo quali erano i suoi diritti all'uscita della legge, e cioè il diritto a comprare anche se non era il titola diretto del contratto di locazione.
Il divieto di vendere prima dei 10 anni ed il rifiuto dell'ente al diritto di prelazione per il riacquisto sono tutt'altra cosa, entrambe le situazioni sono ben descritta dalla legge che regolamenta queste dismissioni.
P.S. Se stai a Torino contattami in privato cosi ti posso eventualmente farti leggere/fotocopiare alcuni documenti riguardando la questione.
Ma sei sicuro che il tuo Avvocato conosca bene la materia? la questione delle dismissione dei beni dello stato se non la si conosce bene si perde una causa vinta in partenza.