Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Sicuramente cittadini normali non sempre conoscono i regolamenti o non conoscono gli aggiornamenti che spesso si susseguono e a volte si contraddicono.
Che però si trovino a dover fare i conti con questi, quando i lavori, regolarmente denunciati e seguiti da un tecnico, sono terminati.... non è il massimo.

Tutto quanto hai elencato lo ho imparato a lavori in corso, ed hai ragione. ho a fatica preteso di applicare certi accorgimenti anche dove non strettamente prescritti: sarebbero già stati fatti per un eventuale futuro. Ma serve esperienza.


I miei suoceri hanno dovuto rifare il tetto: valeva la pena chiedere il permesso per il recupero del sottotetto; deciso, fatto fare le pratiche , terminato il lavoro.

A fine lavori, richiesta l'agibilità, è saltato fuori che non era stato previsto il "tappetino" anticalpestio, e non si è ottenuto il collaudo.
La regola c'era già quando è iniziato il lavoro?
C'era ma mancava la norma attuativa?
E' stata una dimenticanza del DL?
Una dimenticanza del muratore?
Il Comune può richiederne la esecuzione anche a posteriori anche se i lavori sono iniziati prima della data di decorrenza?

Qui ti assicuro che anche un bambino capirebbe che se previsto, si mette sto anticalpestio: in corso d'opera non costa nulla: dopo un sacco di soldi e sangue cattivo.

Ma ci sono anche norme che assomigliano più a grida manzoniane.

Leggevo recentemente un D. R. del Piemonte, che prescrive che anche per la semplice sostituzione di un vetro, senza ristrutturazioni in corso, questo si dovrebbe rimpiazzare con vetri (a questo punto doppi) di trasmittanza minima XY.

Ora bisogna essere realisti:
io l'ho letto per caso, ma chi può pensare che su un vecchio serramento non predisposto per doppi vetri certamente più spessi, un tizio che rompe il vecchio vetro si ponga la domanda? Va dal vetraio e compra una lastra identica a quella rotta. Con buona pace di tutti.

Come si può pensare di verificare questo cosiddetto "abuso edilizio"?

Servono poche e chiare norme, senza velleitarismo: se no si creano solo le condizioni per la discrezionalità e gli abusi.
 
M

mata

Ospite
Con la L.R. 15/2013 in Emilia Romagna l'abitabilità va chiesta sempre a corredo della fine lavori di una SCIA



La CIL non l'hanno tolta, hanno introdotto la figura del Direttore Lavori che fino alla L.15 era assente in questo tipo di pratica, così come la fine lavori

La SCIA serve, semplificando, iper manutenzioni straordinarie pesanti e/o strutturali, la SCIA per manutenzioni straordinarie quali partizioni interne.

E comunque, anche in caso di CIL, vanno allegati i pareri preventivi e solitamente, quando si introduce un bagno, nel 90% dei comuni della provincia di Modena (San Lazzaro non è molto distante...) serve almeno un parere dell'ufficio preposto: che avrebbe sicuramente fatto mettere anche il degrassatore.
Scusami, la memoria mi tradisce, ma anche se non l'hanno tolta, se hanno reintrodotto un controllore anche in assenza di opere strutturali, un motivo ci sarà. Peraltro mi ricordo (se mi confermi) che è anche stata prevista l'effettuazione di almeno due controlli da parte del Comune, ad inizio e fine lavori. Evidentemente si sono accorti che qualcosa non gira.... e non si fidano più delle dichiarazioni delle persone (ma anche i tecnici non scherzano).
 
M

mata

Ospite
Hai perfettamente ragione, anche qui da noi ci sono un monte di *****iate: regolamenti dell'ente che gestisce la fognatura che impone l'adeguamento se fai qualunque opere (perchè hanno sbagliato a dimensionare il depuratore), oppure le linee vita sul tetto, con tanto di calcoli statici (non ne verifica una....).
Pensa però che, prima del 1985, col famoso art. 26, occorreva un permesso anche per spostare un tramezzo interno; poi hanno fatta la norma ed i tecnici dichiaravano frazionamenti, aperture su muri portanti senza pratica antisismica, cambi di destinazione ecc.. Idem con le DIA: probabilmente l'italiano è restio ad applicare le regole, anche quelle giuste. Prima dell'obbligo di produrre la variazione catastale al momento della fine dei lavori al comune, nessuno la faceva, anche se doveva lo stesso essere fatta entro un anno; personalmente ho anche visto dichiarazioni mendaci, ove il professionista dichiarava che non era necessaria, anche in caso di cambi di destinazione!!!
Per non parlare delle opere strutturali; porta aperte in muri di 50 cm. senza la pratica antisismica (e, soprattutto, le relative opere edili), oppure, prima dell'avvento della legge, tetti e solai senza cordoli, quando invece la stessa norma è valida fin dal 1938....
Sicuramente cittadini normali non sempre conoscono i regolamenti o non conoscono gli aggiornamenti che spesso si susseguono e a volte si contraddicono.
Che però si trovino a dover fare i conti con questi, quando i lavori, regolarmente denunciati e seguiti da un tecnico, sono terminati.... non è il massimo.
Tutto quanto hai elencato lo ho imparato a lavori in corso, ed hai ragione. ho a fatica preteso di applicare certi accorgimenti anche dove non strettamente prescritti: sarebbero già stati fatti per un eventuale futuro. Ma serve esperienza.

I miei suoceri hanno dovuto rifare il tetto: valeva la pena chiedere il permesso per il recupero del sottotetto; deciso, fatto fare le pratiche , terminato il lavoro.

A fine lavori, richiesta l'agibilità, è saltato fuori che non era stato previsto il "tappetino" anticalpestio, e non si è ottenuto il collaudo.
La regola c'era già quando è iniziato il lavoro?
C'era ma mancava la norma attuativa?
E' stata una dimenticanza del DL?
Una dimenticanza del muratore?
Il Comune può richiederne la esecuzione anche a posteriori anche se i lavori sono iniziati prima della data di decorrenza?

Qui ti assicuro che anche un bambino capirebbe che se previsto, si mette sto anticalpestio: in corso d'opera non costa nulla: dopo un sacco di soldi e sangue cattivo.

Ma ci sono anche norme che assomigliano più a grida manzoniane.

Leggevo recentemente un D. R. del Piemonte, che prescrive che anche per la semplice sostituzione di un vetro, senza ristrutturazioni in corso, questo si dovrebbe rimpiazzare con vetri (a questo punto doppi) di trasmittanza minima XY.

Ora bisogna essere realisti:
io l'ho letto per caso, ma chi può pensare che su un vecchio serramento non predisposto per doppi vetri certamente più spessi, un tizio che rompe il vecchio vetro si ponga la domanda? Va dal vetraio e compra una lastra identica a quella rotta. Con buona pace di tutti.

Come si può pensare di verificare questo cosiddetto "abuso edilizio"?

Servono poche e chiare norme, senza velleitarismo: se no si creano solo le condizioni per la discrezionalità e gli abusi.
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Da quanto scrivi, non riesco a farmi un'idea precisa del problema e consigliare mi diventa difficile.
1°) comprato l'immobile tramite agenzia regolarmente rogitato quindi aveva la conformità edilizia .
2°) ristrutturi pesantemente e costruisci un bagno....
Quindi la superfice è sempre la stessa ma varia la disposizione e l'uso dei locali... l'abitabilità che avevi, per mè, è ancora valida ..sono da fare le variazioni catastali.
3°) parlare con i vari tecnici comunali non è stato sufficente ed è servito a poco... io avrei chiesto un preparere prima di iniziare i lavori costa qualche eurino ma la risposta è scritta.
4°) il degrassatore che intercetta solo il lavandino della cucina è un paliativo che probabilmente accontenta il tecnico comunale ma sicuramente non l'ufficio d'igene dell'asl.
5°) Il comune non ti rilascia l'autorizzazione allo scarico ...
Forse questa autorizzazione non l'aveva nemmeno il venditore.
6°) Per abitare un immobile che non è collegato alla pubblica fognatura questa documentazione, oggi, è molto importante quindi dovrai fare quanto ti viene chiesto.... alla fine del calvario risparmierai sulla bolletta dell'acqua in quanto non devi pagare la depurazione pochè vi provvedi tu.
Perdonami, ma non è assolutamente consequenziale il fatto che tu abbia comprato un immobile tramite agenzie e notaio per la confromità dello stesso.... ne conosco a decine, che hanno scoperto beghe inimmaginabili, dopo l'atto, magari quando si accingevano a rivendere oppure a fare dei lavori edilizi...
 

matbif

Membro Attivo
Privato Cittadino
"Che responsabilità possono avere i professionisti ai quali mi sono affidato?"
Ho notato ora questa domanda....
La responsabilità di questo disservizio è tutta in capo a loro.. in particolare al progettista e stà a loro trovare la soluzione.
Riassumo:
Ho eseguito i lavori affidandomi a tutti i professionisti del settore senza neanche mai pensare di fare abusi per poi eventualmente sanare.
Quindi ho pagato : Ingeniere, architetto, termotecnico, strutturista, e collaudatore (deiverso per legge dallo strutturista),
Ora mi trovo che la soluzione (a fine lavori dopo avere rifatto impianto elettrico ed idraulico) consiste
-nell'aggiunta di degrassatore per scarico cucina(verrà isolato il tubo attuale e allo scarico cucina sarà collegato il tubo che andrà al degrassatore esterno; il lavoro verrà fatto sulla muratura senza demolire in alcun modo i pavimenti interni);
- nello scavo dove è ora posizionata la fossa imhoff verrà inserito il sifone fi
renze;
- accanto al sifone firenze verrà praticato lo scavo per inserire la nuova imhof
f;
- verrà fatto lo scavo per inserire il filtro anaerobico e poi pozzetto d'ispezi
one;
Al di la del costo, la mia paura è che serva solo ad accontentare il tecnico del comune...
Qualche parere a riguardo?
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
"Al di la del costo, la mia paura è che serva solo ad accontentare il tecnico del comune..."

A mio modesto parere è il minimo .... per regolarizzare uno scarico non collegato alla pubblica fognatura.
Sugli scarichi fognari vi erano problemi che i tuoi tecnici non hanno considerato, forse li davano per già fatti... e si sono concentrati sulla ristrutturazione .....
Il degrassatore per la cucina è il minimo...
Il sifone firenze è giusto montarlo è obbligatorio da una vita... impedisce il ritorno dei "profumi" della fossa....
La nuova fossa biologica che ti fanno aggiungere è dovuta in quanto quella esistente è insufficente per gli "abitanti equivalenti" del tuo immobile.... io non ne metterei due in quanto ho dubbi sui collegamenti, vanno collegate in serie od in parallelo? la vecchia è un modello la nuova un altro.... come ho detto ne monterei una sola adeguata al tuo immobile ed abbandonerei l'altra...
il pozzetto d'ispezione è obbligatorio, sul filtro anaerobico.. non mi esprimo lo conosco ma io ho optato, all'uscita della fossa, per il drenaggio.... forse nel tuo caso non è fattibile...
 

matbif

Membro Attivo
Privato Cittadino
"Al di la del costo, la mia paura è che serva solo ad accontentare il tecnico del comune..."

A mio modesto parere è il minimo .... per regolarizzare uno scarico non collegato alla pubblica fognatura.
Sugli scarichi fognari vi erano problemi che i tuoi tecnici non hanno considerato, forse li davano per già fatti... e si sono concentrati sulla ristrutturazione .....
.

Grazie per la risposta, in realtà i tecnici avevano previsto una verifica preventiva sulle fogne, che pero...non credo sia stata fatta. Infatti nel primo capitolato (quando ancora non eravamo in possesso dell'immobile) erano stati preventivati anche lavori riguardanti le fogne, salvo poi , dopo ispezione, includerli o escluderli. Hanno avuto le chiavi per effettuare saggi e quant'altro, e la cosa che mi fa arrabbiare è che solo alla fine dei lavori (ormai piu di un anno) mi tocchi rimettere le mani e rompere marciapiede e pavimentazione nuova...
Pero non credo ci siano alternative...ma cio che volevo anche capire è quanto possano essere ritenuti responsabili i tecnici.
Grazie ancora
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Leggendo il suo primo intervento.. dissi subito che i tecnici incaricati sono stati molto superficiali, capisco la sua rabbia... ed il disagio che dovrà sopportare....
Partendo dal fatto che lo scarico non è a norma e causa mancanze varie se ne sono accorti a fine lavori... le spese per la messa a norma... fossa, filtro, degrassatore ecc.. ecc... sono a suo carico mentre le varie demolizioni ed i ripristini sono in capo all'impresa coordinata dai vari tecnici...
Mettetevi intorno ad un tavolo e trovate un accordo... mi auguro che, da parte sua, non abbia già liquidato tutti i compensi.... così può trattare da una posizione di "forza"
 

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