brina82

Membro Storico
Professionista
Nel modulo di proposta del mio AI, è scritto che il deposito lasciato in fase di proposta diventa automaticamente una caparra confirmatoria all'accettazione del venditore. Se non ho capito male, questo permette di chiedere all'inadempiente delle penali o addirittura un trasferimento di proprietà (e chiaramente un pagamento) forzoso, tramite vie legali.

Ho capito che la proposta firmata da entrambe le parti diventa automaticamente un contratto preliminare che va obbligatoriamente registrato in AdE, anche se alcune volte non lo si fa per evitare di pagare delle spese (visto che le multe non sono salate e forse non se ne accorge nessuno).

Quello che non ho capito è quando, per il preliminare, si va dal notaio e perché potrebbe convenire farlo. In questa fase di preliminare, la figura del notaio cosa aggiunge che non si possa fare tra privati?
Qualcuno mi ha detto che in questa fase il notaio potrebbe già dare una consulenza sulla validità della compravendita, controllando già la documentazione se è a posto. Però io ho dei dubbi che il notaio, in fase di preliminare, faccia un lavoro che gli spetta al rogito (controllo ipoteche, visure, ecc).

Infine la trascrizione, che immagino faccia un notaio. Ha senso farla?

L'AI mi dice che in genere non fa nulla. La proposta accettata da entrambe le parti diventa preliminare, inutile registrarla, inutile andare dal notaio per un secondo preliminare, inutile trascriverla. Si va direttamente dal notaio per il rogito.
Più fai cose, più fai fare controlli (poniamo, al Notaio oggi, e poi di nuovo al rogito, sulle pregiudizievoli, per esempio), più paghi, e contestualmente più aumentano le tue garanzie.

Generalmente si fa come ti ha detto il tuo AI, e diciamo al 95% va bene così, poi c'è quel 5% di persone che rimpiangono di non aver fatto fare tutti i controlli del caso.

Ad esempio, sarebbe utile effettuare una visura ipotecaria prima di sborsare 1 centesimo, ma anche questo mi pare tu lo abbia già imparato.

In pratica con tutti sti post aperti immobilio ti sta facendo una vera e propria consulenza immobiliare.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
che va obbligatoriamente registrato in AdE, anche se alcune volte non lo si fa per evitare di pagare delle spese (visto che le multe non sono salate e forse non se ne accorge nessuno).
Tecnicamente è evasione fiscale e ne rispondono in solido 3 soggetti: acquirente, venditore, agente. Vero anche che spesso non se ne accorge nessuno, soprattutto se non vi è stato trasferimento di denaro tracciato.
Ma sempre evasione è. Sicuramente il privato medio non ha le competenze di un notaio.

Quello che non ho capito è quando, per il preliminare, si va dal notaio e perché potrebbe convenire farlo. In questa fase di preliminare, la figura del notaio cosa aggiunge che non si possa fare tra privati?
Semplicemente perchè, alcune persone, si fidano più del notaio che di altri professionisti. E a volte hanno anche ragione.

Infine la trascrizione, che immagino faccia un notaio. Ha senso farla?
La trascrizione rende praticamente inattaccabile da ipoteche e trascrizioni future problematiche che possono sempre capitare da quando fai il preliminare fino a quando rogiti. Ha un costo e quasi nessuno lo fa.

Tranne in caso di acquisto dal costruttore, lì è obbligatoria per legge.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Tecnicamente è evasione fiscale e ne rispondono in solido 3 soggetti: acquirente, venditore, agente. Vero anche che spesso non se ne accorge nessuno, soprattutto se non vi è stato trasferimento di denaro tracciato.
Ma sempre evasione è. Sicuramente il privato medio non ha le competenze di un notaio.
Sì, anche se penso si parli di somme basse, o sbaglio? (considerando che in termini di imposta di registro quella gliela si darebbe comunque col rogito...)
 

GEO_DGE_1

Membro Attivo
Professionista
la mancanza di registrazione di un compromesso lo si vede leggendo atto tipo ad agosto 23 acconto di 20k , poi settembre 23 altro acconto di 20k e dicembre 23 saldo e atto senza citazione di compromesso registrato e magari pure agenzia pagata tracciata
 

Abitarbene

Membro Attivo
Agente Immobiliare
La proposta d'acquisto, se firmata dall'acquirente, dal venditore per accettazione e dall'acquirente nuovamente per presa visione dell'accettazione, è un contratto tra privati che ha la sua validità, soprattutto di irrevocabilità.

Se non si fa compromesso, cosa succede se una delle parti prima del rogito cambia idea? Ho letto che l'acquirente perde la caparra e il venditore è costretto a pagare il doppio della caparra. Però alla proposta si parla di piccole cifre per la caparra (1k-5k). In teoria, se un venditore trova un altro acquirente che è disposto a pagare 10k o oltre in più o l'acquirente trova nel frattempo una casa che gli piace di più, si fa poco a mandare le cose all'aria senza altre conseguenze. Mi sbaglio?

Il compromesso, fatto davanti ad un notaio, ha un carattere di irrevocabilità migliore? Quello che mi viene in mente è che al compromesso si versa una caparra maggiore (tipo 10k o il 10% del valore dell'immobile) e quindi tirarsi indietro diventa molto più oneroso.

Quando ha senso registrare il compromesso? Ho capito che serve per evitare che un farabutto possa fare due compromessi contemporaneamente con due venditori diversi, ma mi sembra veramente l'assurdo.
E' meglio registrare il compromesso?
Se l'assegno è di caparra cosa da evitare, l'acquirente perde l'assegno se si ritira il venditore deve pagare il doppio della caparra ma è necessario l'intervento del giudice..
 

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