Buongiorno a tutti,
chiedo il parere degli esperti di questo Forum a proposito di una proposta d'acquisto che io e mia moglie abbiamo presentato qualche giorno fa.
Dopo alcune visite, acquisito che l'appartamento rispondeva alle nostre esigenze familiari, ci siamo decisi a presentare una proposta scritta.
Durante le visite, l'agente che ci accompagnava ci aveva dato una indicazione di quale potesse essere la soglia di prezzo intorno alla quale il proprietario avrebbe potuto prendere in considerazione l'offerta (all'incirca un 6% in meno rispetto alla richiesta di prezzo ufficiale).
Considerata la necessità di svolgere alcuni interventi di ristrutturazione, abbiamo presentato un offerta con modesto ribasso rispetto alla somma indicata dall'agente. Premetto che l'appartamento è in vendita da alcuni mesi e, stando a quanto l'agente ha detto a mia moglie, non ci sono state fino ad ora offerte.
Nel compilare la proposta, abbiamo recepito le indicazioni dell'agente circa la tempistica di massima, caparra, ammontare dell'acconto da versare in sede di preliminare.
Dopo alcuni giorni dalla presentazione dell'offerta, siamo stati contattati telefonicamente dall'agente, il quale ci ha prospettato la concreta possibilità di concludere la trattativa con un rialzo tale da portare l'offerta in linea con la soglia che ci era già stata indicata durante le visite. Noi abbiamo dato disponibilità a rialzare a patto che il proprietario formalizzasse in qualche modo la richiesta. Nonostante le rassicurazioni ricevute nell'immediato, mia moglie è stata contattata di nuovo dall'agente; durante la telefonata, è emerso che il proprietario non sarebbe più molto convinto della richiesta ed si è riservato di valutare ancora. La proposta scadrà tra qualche giorno e nel frattempo ci chediamo cosa può essere accaduto e cosa potremmo fare per concludere la trattativa.
chiedo il parere degli esperti di questo Forum a proposito di una proposta d'acquisto che io e mia moglie abbiamo presentato qualche giorno fa.
Dopo alcune visite, acquisito che l'appartamento rispondeva alle nostre esigenze familiari, ci siamo decisi a presentare una proposta scritta.
Durante le visite, l'agente che ci accompagnava ci aveva dato una indicazione di quale potesse essere la soglia di prezzo intorno alla quale il proprietario avrebbe potuto prendere in considerazione l'offerta (all'incirca un 6% in meno rispetto alla richiesta di prezzo ufficiale).
Considerata la necessità di svolgere alcuni interventi di ristrutturazione, abbiamo presentato un offerta con modesto ribasso rispetto alla somma indicata dall'agente. Premetto che l'appartamento è in vendita da alcuni mesi e, stando a quanto l'agente ha detto a mia moglie, non ci sono state fino ad ora offerte.
Nel compilare la proposta, abbiamo recepito le indicazioni dell'agente circa la tempistica di massima, caparra, ammontare dell'acconto da versare in sede di preliminare.
Dopo alcuni giorni dalla presentazione dell'offerta, siamo stati contattati telefonicamente dall'agente, il quale ci ha prospettato la concreta possibilità di concludere la trattativa con un rialzo tale da portare l'offerta in linea con la soglia che ci era già stata indicata durante le visite. Noi abbiamo dato disponibilità a rialzare a patto che il proprietario formalizzasse in qualche modo la richiesta. Nonostante le rassicurazioni ricevute nell'immediato, mia moglie è stata contattata di nuovo dall'agente; durante la telefonata, è emerso che il proprietario non sarebbe più molto convinto della richiesta ed si è riservato di valutare ancora. La proposta scadrà tra qualche giorno e nel frattempo ci chediamo cosa può essere accaduto e cosa potremmo fare per concludere la trattativa.