il consiglio ovvio è quello di far ristrutturare l'immobile all'attuale proprietario e al termine esaminare lo stato del bene e valutare se e quale proposta presentare, oppure meglio, sempre che sia ancora interessato all'immobile, concordare il contenuto del preliminare con l'ausilio di un professionista.
Ad oggi non si imbarchi in impegni con l'attuale proprietario con le difficoltà riferite e non dia retta a consigli pressappochistici come quelli che ho appena letto.
Non si capisce con quale criterio, un soggetto potenziale promissario acquirente, possa indurre a "far ristrutturare" l'immobile, a questo o a quell'altro soggetto.
Considerato pure, che il luogo dell'atto di trasferimento, e' sempre stato da intendersi, con il proprietario originale.
Cio' ad escludere, il doppio passaggio della sede rogante, da parte del tecnico.
Diversamente il quesito non aveva ragione di essere.
Mentre e' implausibile, sindacare sui contenuti dell' eventuale preliminare, in un momento dove ancora non si e' nemmeno raggiunta, la fusione dell'accordo economico.
Vien da se' domandarsi quale la tutela.
Se prestata dall'ausilio di un professionista, che in una pratica, non sa' riconoscere ne il luogo, ne il tempo.