Monica5C

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Privato Cittadino
Gli invenduti sono 12 appartamenti di cui un duplex se non ricordo male!
Su 30 unità abitative totali

Più che altro, servirebbe sapere cosa ha firmato il venditore.
Se il venditore ti ha sottoposto una proposta che tu hai firmato e che gli hai inviato perché la firmasse anche lui, lui non si è ancora impegnato: se cambia idea, decidendo di non firmarla per spillarti più soldi, lo può fare anche se non è molto corretto.
Se invece ti ha sottoposto una proposta già firmata da lui e che tu hai firmato a tua volta, non può più tirarsi indietro, e se lo fa ti deve il doppio della caparra.

Ma mi sembra che sia la prima situazione.
Nel qual caso, puoi giocare due carte:
- dirgli di tenersi l'invenduto, che cercherai casa altrove. Riprenditi la proposta firmata da te oppure lasciala scadere: se tra un paio di mesi non ha ancora venduto, offrigli 140.000;
- iniziare una trattativa per acquistare a meno di 175.000, sapendo che chiuderai, verosimilmente, tra 150.000 e 175.000.

La prima strategia è un po' aggressiva, ma se siete due acquirenti per due immobili potete raddoppiare la pressione...
Abbiamo deciso di lasciar perdere e stiamo cercando altro. Gli auguro che gli rimangano sul gobbo! 😁
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Abbiamo deciso di lasciar perdere e stiamo cercando altro. Gli auguro che gli rimangano sul gobbo!
A mio avviso avete fatto bene, ma tieni presente che le ripicche sono spesso controproducenti in affari. Meglio una buona strategia.

Quel che intendo dire è che il restargli le case sul gobbo va sfruttato per proprio vantaggio e non solo per soddisfazione personale.

Secondo me, se tra uno-due mesi avrà ancora molti invenduti (e questo lo potete sapere informandovi con discrezione) avrà timore che gli restino veramente sul gobbo come dici tu (o che gli interessi del prestito si facciano sentire, come dice @eldic ), e sarà tentato di richiamarvi. Ma probabilmente non lo farà, o almeno non subito, perché così facendo ammetterebbe di aver difficoltà a vendere e vi metterebbe in una condizione di vantaggio.

Chiamatelo voi.

"Abbiamo trovato un altro immobile che ci piace molto per 140.000, per cui stiamo per fare un'offerta. Ma siccome anche la vostra ci piaceva, vorremmo sapere se rifacendo l'offerta a 150.000 possiamo pensare che stavolta venga accettata senza rilanci a sorpresa".
Il fatto che abbiate veramente un'alternativa è irrilevante: da quello che gli direte, saprà di non poter tirare troppo. Se veramente avrà bisogno di vendere, non vorrà perdere l'occasione e chiuderete a poco più di 150.000.
Se invece non ha intenzione di cedere, lasciate perdere, oppure rifatevi vivi un mese dopo ancora.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
ci scommetto un gelato che entro 15 giorni vi richiameranno comunque

Questa, secondo @Monica5C , è la "nuova dirigenza" della società.

Se c'è una nuova dirigenza è possibile che le cose non andassero bene già prima, e che i nuovi cerchino di risolvere i problemi semplicemente alzando i prezzi di vendita, contando sui polli che potrebbero abboccare (metafora incongrua, perché i polli non sono pesci, ma tant'è).

Potrebbe pure funzionare, visto che i polli non mancano. Ma se non funzionerà, ci vorranno ben più di 15 giorni perché questi nuovi dirigenti se ne accorgano.

Ma a quel punto saranno nei guai ben più grossi, e assai meglio disposti ad accettare i prezzi di mercato.

Piuttosto, se la Società venditrice fosse veramente in cattive acque, @Monica5C dovrebbe informarsi su come tutelarsi in caso di fallimento. Mi pare infatti che i beni venduti negli ultimi 2 anni siano aggredibili...
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Questa, secondo @Monica5C , è la "nuova dirigenza" della società.

Se c'è una nuova dirigenza è possibile che le cose non andassero bene già prima, e che i nuovi cerchino di risolvere i problemi semplicemente alzando i prezzi di vendita, contando sui polli che potrebbero abboccare (metafora incongrua, perché i polli non sono pesci, ma tant'è).

sono d'accordo; semplicemente penso che la "nuova dirigenza" sia una frottola o, al meglio, una mezza verità.

la frottola nel senso che l'intermediario ha davvero sbagliato il prezzo e sta cercando di rimediare in qualche modo.
la mezza verità è che "la nuova dirigenza" sia in realtà la banca finanziatrice che, semplicememente, non ha accettato un saldo e stralcio a 150k.

per altro, stiamo parlando di un paese e di un lotto abbastanza piccolo (30 appartamenti). a meno che non si tratti di uno di tanti cantieri, si tratta della classica azienda di famiglia dove "la dirigenza" ha tutta lo stesso cognome.

Piuttosto, se la Società venditrice fosse veramente in cattive acque, @Monica5C dovrebbe informarsi su come tutelarsi in caso di fallimento. Mi pare infatti che i beni venduti negli ultimi 2 anni siano aggredibili...
oh, assolutamente si. una visura camerale e un paio di bilanci costano un centinaio di euro ad esagerare; mi sembrano soldi ben spesi.
sui due anni mi sembra di ricordare che, se si compravende a prezzo di mercato, e l'acquirente è un privato, il bene non è aggredibile; ma di certo sono analisi che farà la banca mutuataria.
se poi davvero "ci ho preso" (ovvero si tratta di un saldo e stralcio), il problema davvero non si pone.

una buona idea potrebbe essere quella di proporre, in caso di accordo, di fare l'accollo del mutuo impresa. a seconda di come reagirà il venditore si capirebbero un po' di cose....
 

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