Assodato che sono due istituti diversi (lo dice il C.C., mica io), la sentenza in questione dice che se una proposta, anzichè fatta come tale, è invece redatta come un vero e proprio preliminare (caparra anzichè cauzione, dati identificativi immobile ecc.), allora è inutile farne uno successivo. A titolo personale ritengo sia una vera e propria truffa spacciare per proposta un preliminare, in modo tale da convincere il cliente che sta firmando un vago impegno e nulla più. Comunque, per quanto mi riguarda, quando mi trovo davanti ad una proposta fatta con quei moduli, dove si parla di cauzioni che, alla firma si trasformano, come per magia, in caparre confirmatorie, ecc, ecc, non faccio firmare niente, oppure (se il cliente insiste) faccio delle grandi righe sopra caparra confirmatoria, agenzia che riscuote alla proposta, ecc. ecc.. Pensate ad uno che vende la casa, incassa 3.000 € e poi deve pagare l'agenzia, l'avvocato ed affrontare una causa civile, con l'immobile fermo...
non ti seguo..
1)l'agenzia si paga se la proposta viene accettata,come penso verrai pagato tu una volta finito il tuo lavoro
2)la provvigione matura all'avvenuta conoscenza da parte dell'acquirente dell'accettazione della proposta di acquisto del venditore,se poi si è fatto il preliminare con 1 mille euro ovvio che si aspetta il rogito,secondo me dipende molto dalla situazione,non si può definire in anticipo un unico modus operandi.
3)La proposta di acquisto una volta controfirmata è già essa preliminare di compravendita, che poi sia possibile fare una scrittura integrativa(se previsto nel compromesso) per fare magari dei pagamenti intermedi è un'altro discorso.
4)la differenza,a mio modesto parere( a livello pratico parlo) risiede nel fatto che la proposta normalmente viene utilizzata quando non c'è ancora accordo tra le parti e si deve trattare,viceversa se ho già l'accordo sul prezzo faccio direttamente il compromesso...parlo per me ovviamente.