Il Codice del Consumo permette di recedere un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali entro 14 giorni (art.52 il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi da quelli previsti all'articolo 56, comma 2, e all'articolo 57.).
Da quello che leggo il contratto è stato stilato dentro il negozio.
Inoltre trattasi di beni che vengono poi realizzati su misura. Le misure da chi sono state prese? Dall'utente? (solitamente l'arredatore viene a casa tua a prendersi anche le misure quando si tratta di un arredamento completo o complesso... in altri casi son semplici mobili di complemento) Quindi non ha nemmeno dolo il mobilificio che si è basato su quanto ricevuto. Il negoziate potrebbe venire incontro all'utente modificando le dimensione o, visto che non ha ancora provveduto alla realizzazione sostituendo con altri prodotti + consoni all'utente.
L'uscita da questo contratto è rappresentata dalla Penale che dal post non si riesce a quantificare. Immagino si tratti di una %.
Resta il fatto è che se io non ho diritto a chiedere il recesso, eviterei di scrivere raccomandate... ma affronterei la questione con toni molto pacati direttamente al negozio visto che il ripensamento è stato praticamente immediato e i mobili non sono stati realizzati. Ma metterei anche le mani avanti di dover riconoscere un qualcosa... (bisognerebbe sapere l'entità dell'ordine). In parole povere se io ho acquistato 200 euro di mobili, al negoziante non conviene mettere in atto il recupero di un credito, parlargli direttamente è la strada + opportuna. Scrivere adducendo a qualcosa che non c'è... lo farebbe solo indispettire ed anzi lo renderebbe propenso a richiedere il dovuto.
Questo è il mio parere, il codice del consumo è facilmente consultabile online.