Vi allego questa disamina che mi pare molto precisa (ma non felicissima per il nostro settore....)
Silvana
Il presidente di Assoedilizia e Federlombarda Edilizia, Vice presidente di Confedilizia, Achille Colombo Clerici ha rassegnato un quadro di prospettive del mercato immobiliare aggiornato al dicembre 2010.
Ecco le principali prospettive:
A) Nessun rischio di crack del mercato, a condizione che non intervengano gravi fattori di squilibrio.
Tre possibili fattori di squilibrio:
1. contrazione della remuneratività (redditività al netto di oneri e tasse) con conseguenti dismissioni di investimenti immobiliari;
2. sovraofferta di nuova produzione edilizia;
3. riduzione della domanda e parallela dismissione di immobili strumentali inutilizzati a causa della crisi economica.
B) Rischio di un sostanziale ridimensionamento dei valori.
C) Rischio di una progressiva finanziarizzazione dell'attività produttiva edilizia con il pericolo di speculazione negli investimenti immobiliari.
Finanziarizzazione in quanto, soprattutto nelle grandi città, la produzione edilizia risponderà tendenzialmente all'esigenza di collocazione di capitali finanziari di nicchia, più' che a comprovate richieste del mercato, in altri termini alla domanda del mercato.
D) Aumento generalizzato dei costi delle opere edilizie di produzione o di manutenzione; diminuzione dei valori immobiliari di mercato.
Divaricazione progressiva tra costi e valori.
E) Per gli "immobili a reddito": aumento dei costi di gestione del patrimonio immobiliare (spese amministrative e manutentive ed oneri fiscali e parafiscali) e contrazione della redditività.
Silvana
Il presidente di Assoedilizia e Federlombarda Edilizia, Vice presidente di Confedilizia, Achille Colombo Clerici ha rassegnato un quadro di prospettive del mercato immobiliare aggiornato al dicembre 2010.
Ecco le principali prospettive:
A) Nessun rischio di crack del mercato, a condizione che non intervengano gravi fattori di squilibrio.
Tre possibili fattori di squilibrio:
1. contrazione della remuneratività (redditività al netto di oneri e tasse) con conseguenti dismissioni di investimenti immobiliari;
2. sovraofferta di nuova produzione edilizia;
3. riduzione della domanda e parallela dismissione di immobili strumentali inutilizzati a causa della crisi economica.
B) Rischio di un sostanziale ridimensionamento dei valori.
C) Rischio di una progressiva finanziarizzazione dell'attività produttiva edilizia con il pericolo di speculazione negli investimenti immobiliari.
Finanziarizzazione in quanto, soprattutto nelle grandi città, la produzione edilizia risponderà tendenzialmente all'esigenza di collocazione di capitali finanziari di nicchia, più' che a comprovate richieste del mercato, in altri termini alla domanda del mercato.
D) Aumento generalizzato dei costi delle opere edilizie di produzione o di manutenzione; diminuzione dei valori immobiliari di mercato.
Divaricazione progressiva tra costi e valori.
E) Per gli "immobili a reddito": aumento dei costi di gestione del patrimonio immobiliare (spese amministrative e manutentive ed oneri fiscali e parafiscali) e contrazione della redditività.