Salve a tutti. Ho avuto una richiesta da parte di una Società per la realizzazione di un campo da golf e per questo la ricerca di un terreno di circa 100 ettari. Credo che queste siano operazioni abbastanza complesse e sicuramente collaborerò con altri Colleghi, ma di grande soddisfazione se realizzabili... Non capita tutti i giorni di ricevere richieste così importanti e mi piacerebbe capire se fra voi c'è qualcuno che ha trattato vendite così grandi e come ha gestito con eventuali colleghi dal momento che l'operazione, suppongo e prevedo, sarà abbastanza lunga nel tempo.
Mi piace partire col piede giusto e non vorrei farmi trovare impreparata ma... che percentuale viene considerata per l'acquisto di un terreno così vasto?
Non vorrei deludere le tue aspettative ne tarpare le tue ali.
Una richiesta, che sia di uno o di un milione, tale rimane.
Da qui alla conclusione ci passano oceani.
In cui si puo' facilmente annegare.
Pure recuperare un prodotto simile, in aderenza alla richiesta, che poi e' la parte piu' importante dell'operazione, non appare un' impresa impossibile.
Atteso, che in una qualsiasi "piazza", non possano gravarne parecchi.
Qualche tempo fa', vendevo dei capannoni e fabbricati commerciali dismessi, in un'area di oltre 15k mq.
Reperimmo un acquirente, che si impegno', con una formale offerta di acquisto.
L'intenzione era di realizzare una sorta di palestra, con ristorante e piscina funzionante di giorno, mentre alla sera quegli stessi spazi, si tramutavano in una sorta di club discoteca.
Ad emulare i locali presenti ad Ibiza.
Dopo mesi, di iter ed esami burocratici, superati, pareva fatta.
Una congrua provvigione si presumeva ad essere incassata.
Tessere personali perpetue, per l'accesso e l'utilizzo in via del tutto gratuita alla struttura, riservata al personale dell'agenzia.
Spazi pubblicitari, dedicati alla medesima societa' immobiliare, prestati per un periodo di tre anni.
Con i progetti pronti da depositare, dotati di parere preventivo comunale, esitati positivamente.
Nelle dinamiche dell'affare, due volte ci siamo dovuti recare a Bergamo, nella sede legale della Terna per l'esame del progetto,.
Perche' cavi elettrici, per il tramite di tralicci di loro proprietà', attraversavano da parte a parte, una vasta porzione di quegli appezzamenti di terreno.
Il responso della società' elettrica si espresse affermando, che un nulla osta alla realizzazione dell'opera, poteva essere concesso solo a condizione che ciascun utente che stava in piscina e quindi lungo tutta l'area sottostante ai cavi dell'alta intensita', non poteva permanerci per più di tre ore consecutive.
In queste poche righe svanirono tutte le ambizioni e le belle speranze.
Mentre mesi di lavoro, di risorse e di impegno, furono buttati al vento.
Le soddisfazioni meglio ricercarle nelle cose piccole.
Perche' le grandi molto spesso deludono.