alexpk

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Riprendendo il topic "Ma dobbiamo sempre fare la figura degli idioti? " dove la nostra categoria viene critica per una serie di circonstanze, si può capire come la nostra professione non sia rispettata e soprattuto valorizzata a livello nazionale. Effettivamente credo che ognuno di noi ha le sue responsabilità e colpe, ma credo che sia più un discorso culturale che ci rinchiude ad un angolo delle attività professionali. Purtroppo l'accesso all'attività di agente immobiliare negli ultimi anni è stato molto semplificato, abbassando la qualità , per favorire la cosiddetta concorrenza. Concorrenza che ha alimentato un effetiva scorrettezza di alcuni dei nostri colleghi che pur di acquisire un immobile, ne sopravvalutava il valore per essere sicuro di trattarlo con esclusiva. Oggi il problema grosso è la mancanza di categorie forti che possano regolamentare seriamente la nostra professione, anzi più si è, più si fa numero e quindi si conta di più. Questa è la politica delle nostre associazioni di categorie. Il nostro lavoro che dovrebbe essere di supporto a chi necessita di vendere e di comprare, non è riconosciuto a livello nazionale in maniera adeguato, anzi, la stessa politica non ci considera come categoria vera e propria, ci usa ma non ci tutela.
Siamo quindi sempre in balia di noi stessi, del nostro carattere, e della nostra onestà che ci differenzia, perchè la professione di agente immobiliare, tende a far emergere effettivamente chi siamo nel bene e nel male. Credo che oggi ci debba essere una legge, che ripristini un esame nazionale con un corso biennalle, per poter effettivamente dare a chi vuole intraprendere questa professione e dia le basi per poter svolgere al meglio l'attività, e soprattutto che scremi molti improvvisati, che sull'onda di certe euforie, hanno creato molti problemi e sminuito la nostra attività.
 

catia

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alexpk ha scritto:
Riprendendo il topic "Ma dobbiamo sempre fare la figura degli idioti? " dove la nostra categoria viene critica per una serie di circonstanze, si può capire come la nostra professione non sia rispettata e soprattuto valorizzata a livello nazionale. Effettivamente credo che ognuno di noi ha le sue responsabilità e colpe, ma credo che sia più un discorso culturale che ci rinchiude ad un angolo delle attività professionali. Purtroppo l'accesso all'attività di agente immobiliare negli ultimi anni è stato molto semplificato, abbassando la qualità , per favorire la cosiddetta concorrenza. Concorrenza che ha alimentato un effetiva scorrettezza di alcuni dei nostri colleghi che pur di acquisire un immobile, ne sopravvalutava il valore per essere sicuro di trattarlo con esclusiva. Oggi il problema grosso è la mancanza di categorie forti che possano regolamentare seriamente la nostra professione, anzi più si è, più si fa numero e quindi si conta di più. Questa è la politica delle nostre associazioni di categorie. Il nostro lavoro che dovrebbe essere di supporto a chi necessita di vendere e di comprare, non è riconosciuto a livello nazionale in maniera adeguato, anzi, la stessa politica non ci considera come categoria vera e propria, ci usa ma non ci tutela.
Siamo quindi sempre in balia di noi stessi, del nostro carattere, e della nostra onestà che ci differenzia, perchè la professione di agente immobiliare, tende a far emergere effettivamente chi siamo nel bene e nel male. Credo che oggi ci debba essere una legge, che ripristini un esame nazionale con un corso biennalle, per poter effettivamente dare a chi vuole intraprendere questa professione e dia le basi per poter svolgere al meglio l'attività, e soprattutto che scremi molti improvvisati, che sull'onda di certe euforie, hanno creato molti problemi e sminuito la nostra attività.
Com'è vero quello che dici !!! Ora poi con questa crisi che invade il nostro settore siamo diventati fantasmi :basito:
 

Patty

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Io sono fortunata perchè lavoro in una piccola cittadina di poco più di 16.000 persone, e per fortuna la gente sa riconoscere chi lavora bene da chi si è improvvisato e con il passaporala la gente che è soddisfatta mi manda altre persone. Certo in una grande città è sicuramente difficile farsi riconoscere. E comunque ci sono anche qui quelli che fanno danni da anni e continuano a lavorare :rabbia:
 

Raf

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Ciao, Buon Anno a Tutti, mi sono appena iscritto ad immobilio e spero che sia così come sembra, perchè a mio avviso se funziona è un'idea splendida,perchè credo che solo con la collaborazione professionale si possono levigare le mille sfaccettature che si incontrano nella nostra professione.
Mi chiamo Raffaele D'Auria, sono iscritto al ruolo della C.C.I.A.A. di Bologna al numero 2920/06; ne approfitto per fare una domanda: Visto che io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci nelle Marche, sono obbligato ad iscrivermi anche al ruolo della C.C.I.A.A. di Pearo/Urbino per iscrivermi presso gli elenchi del tribunale di Fano come perito ed esperto immobiliare?
Anticipatamente grazie!
Qualcuno potrebbe dirmi la prassi per l'iscrizione presso il tribunale come perito ed esperto?
Grazie!!!!!
RAF
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Raffaele, ho già predisposto il tuo quesito nello spazio apposito.
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Graf

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Io sono fortunata perchè lavoro in una piccola cittadina di poco più di 16.000 persone, e per fortuna la gente sa riconoscere chi lavora bene da chi si è improvvisato e con il passaporala la gente che è soddisfatta mi manda altre persone. Certo in una grande città è sicuramente difficile farsi riconoscere. E comunque ci sono anche qui quelli che fanno danni da anni e continuano a lavorare :rabbia:

Credo che nelle piccole ( relativamente..) realtà l'avviamento commerciale arrivi prima che nelle grandi, se si lavora bene e ci si fa un buon nome sono,poi, i clienti a cercarti.
Però, al contrario, se sbagli sul lavoro in modo grave ti mettono un "marchio" e allora...
 

GuglielmoP

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Credo che oggi ci debba essere una legge, che ripristini un esame nazionale con un corso biennalle, per poter effettivamente dare a chi vuole intraprendere questa professione e dia le basi per poter svolgere al meglio l'attività, e soprattutto che scremi molti improvvisati, che sull'onda di certe euforie, hanno creato molti problemi e sminuito la nostra attività.

Io, invece, sono del parere che servirebbe proprio un corso di laurea (triennale solamente magari) per accedere all'esame camerale e potersi abilitare. La materia che trattiamo, anzi LE materie (non dimentichiamoci che dopo tre anni potremmo anche iscriverci al CTU e quindi fare perizie giurate per pignoramenti ed espropri) sono troppo importanti e complesse per essere liquidate da un semplicistico corso di 150 ore. Io per primo ammetto che l'idea di dover tornare a studiare mi piacerebbe poco e niente, ma sono altrettanto consapevole che, come già detto, il corso per accedere all'esame non può bastare e che il nostro lavoro tratta argomenti troppo complessi e delicati per consentire un accesso alla professione così semplice.
 

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