queste , a chi puo' interessare,sono le varie norme di regolamentazione europea...
soffermatevi sul Regno Unito e strabuzzate gli occhi...
“Le regole del mercato immobiliare in Europa”
Mesitis, makelaar, makler, maegler, makläre, megleren, estate agent, mediadore imobiliario, intermediario imobiliario…tanti modi per dire in Europa e nel mondo "Agente Immobiliare":
Oltre ad avere nomi diversi, nonostante la globalizzazione che tende ad omologare tutto e tutti, in Europa ci sono diversi modi per intendere questa professione.
Nei paesi nord europei, poiché il livello generale di educazione e senso civico sono molto elevati anche in assenza di rigidi regolamenti legislativi, il mercato immobiliare è comunque auto-regolamentato.
Contrariamente a quanto avviene in Italia, l'estate agent inglese o irlandese gode di una particolare fiducia da parte dell'utenza.
L'Irlanda detiene il record mondiale: ben il 98% di chi vende o compra casa si rivolge ad un agente immobiliare.
In altri paesi nord-europei questa percentuale si assesta su valori decisamente elevati: 95% in Danimarca; 85% in Olanda e 83% in Svezia.
Nei paesi mediterranei l'utilizzo, da parte dei consumatori, dei servizi delle agenzie immobiliari scende drasticamente dal 35% al 45% per Grecia, Francia, Spagna e Italia.
Quali cause determinano il minor utilizzo del professionista immobiliare in questi paesi?
Nell'area mediterranea si è riscontrata negli ultimi anni una notevole crescita del settore immobiliare, con conseguente aumento della speculazione edilizia e incremento del numero di “immobiliaristi” (tra cui i famosi “furbetti del quartierino”) e purtroppo un numero sempre più elevato di abusivi della mediazione immobiliare.
Il fenomeno è presente in tutta l'Europa del sud ed è purtroppo talmente esteso da essere totalmente assimilato dal sistema economico, causando danni non solo ai singoli ed ignari clienti ma anche a tutto il tessuto economico e sociale.
Studi effettuati dall'organismo europeo G.A.F.I. (Gruppo d'Azione Finanziaria Internazionale) e dal nostro Ministero dell'Economia e Finanze dimostrano, inoltre, che anche il mercato immobiliare è inquinato dal denaro proveniente da attività illecite e criminali. Da qui nascono le numerose direttive europee per contrastare il money laundering. In Italia queste leggi, malgrado se ne parli da più di 20 anni, sono entrate in vigore solo dall'aprile del 2006.
Sul territorio italiano su 100 compravendite immobiliari ben il 45% vengono effettuate da soggetti che intermediano abusivamente, violando la legge 39/89 e frodando completamente il fisco. Tra loro non vi sono solo portinai, panettieri o macellai che operano occasionalmente, ma numerosi sono coloro i quali esercitano abusivamente l'attività di mediatore parallelamente ad altra attività regolare (geometri, avvocati, commercialisti, dipendenti pubblici e privati). Eppure la legge 39/89 dichiara incompatibile l'esercizio della professione immobiliare per chi è iscritto in altri albi o ruoli, e questo è sostanzialmente corretto, perchè il mediatore deve essere necessariamente imparziale e non soggetto a “conflitti d'interesse”.
Nei diversi stati europei la professione di agente immobiliare viene esercitata secondo diverse modalità.
In Finlandia, Danimarca ed Olanda la legge vieta di operare contemporaneamente sia per l'acquirente sia per il venditore, ma è consuetudine per entrambe le parti richiedere l'assistenza di un professionista. Pertanto ciascuno paga il proprio consulente, le provvigioni variano dal 1,8% al 4%.
In Gran Bretagna ed Irlanda non sono richiesti particolari titoli per svolgere l'attività di agente immobiliare, ma circa il 50% degli estate agents è munito di una laurea specifica del settore.
Diffusa è anche la figura del “solicitor” un esperto giuridicamente e fiscalmente competente che esegue tutti i controlli catastali ed ipotecari sull'immobile oggetto della compravendita, fornisce consigli e perizie sulla redditività dei beni immobiliari e stipula accordi preventivi (ad esempio per tutelare i diritti di proprietà delle coppie in caso di futura separazione).
In Spagna il governo Zapatero ha optato per una liberalizzazione totale di tutte le professioni, compresa quella dell'agente immobiliare.( chissa' Bersani se l'ha copiato
) Per esercitare è sufficiente essere cittadino spagnolo o di un'altro paese dell'Unione Europea. Prima della liberalizzazione “l'intermediario imobiliario” curava solo una parte, oggi invece sono frequenti i casi in cui opera per entrambe. Precedentemente la provvigione complessiva era quantificabile in una media del 5%, oggi dopo la liberalizzazione in alcuni casi raggiunge il 10%. Nonostante ciò il fenomeno dell'abusivismo non è diminuito, ma anzi molti operatori esteri privi di requisiti nei loro paesi d'origine, hanno aperto con facilità un'agenzia nelle località turistiche spagnole. ( Infatti hanno chiuso 6 agenzie su 10
)
In Italia secondo quanto disposto dalla legge 39/89 l'accesso alla professione è consentito solo a soggetti muniti di diploma superiore, che abbiano frequentato un apposito corso e sostenuto un esame finale. Per essere iscritti al “Ruolo” è anche obbligatoria una polizza di assicurazione che garantisca i fruitori del servizio da eventuali danni causati da errori professionali dell'agente.
Inoltre, sono state introdotte dal decreto Bersani e nella finanziaria 2007, norme per contrastare l'abusivismo e l'elusione fiscale. Come tutti gli obblighi e adempimenti burocratici, non sono graditi a chi li deve rispettare, ma una volta assimilati, probabilmente ci accorgeremo anche dei lati positivi. Per ora accontentiamoci di un risultato: gli agenti immobiliari italiani iscritti al ruolo, hanno la miglior legge in Europa. ( Peccato che i giudici disattengono abbastanza costantemente la ns. figura professionale
) Speriamo, che le liberalizzazioni non la cancellino, e soprattutto, che venga finalmente rispettata!
Un mercato dove si rispettano le regole, fa bene all'economia e conviene alla gente.