Industrializzare il settore e non avere solo una visione a breve termine, come la maggior parte di noi Italiani.
Pensare ad una industria dei servizi imm.ri.
Ricordo a Vinxent che avere microimprese significa anche avere problemi nella continuità aziendale; infatti nella maggior parte dei casi in cui venga a mancare il titolare/fondatore l'attvività si estingue e dunque non permettendo mai al tessuto produttivo del Paese di consolidarsi, venendo meno gli incentivi ai grandi investimenti al progresso tecnico e allo sviluppo, quindi, dei settori economici, incluso quello imm.re.
Inoltre i grossi "gruppi industriali" quali Fiat siano sempre stati sanguisughe dei governi e quindi dei contribuenti come noi. mentre aziende come Eni o Enel o anche Telecom siano stato ex monopoliste dello Stato(anche se di fatto lo sono anche oggi, come possiamo constatare) successivamente semi-privatizzate.
Provate voi a proporre ai consumatori dei nostri servizi un servizio nuovo, innovativo, originale, vediamo come vi rispondono.
E poi la diffidenza delle persone e la loro presunzione di saper sempre fare da soli dove la mettete?
E questo perchè, semplicemente, per i motivi da ma delineati precentemente.
Se si fosse sviluppata un SERIA industria dei servizi di intermediazione molto probabilmente oggi non saremmo stati in certe imbarazzanti situazioni. Invece da che mondo è mondo la radicata cultura dell'accattonaggio, della surpeficialità, del pressappochismo e della approssimazione hanno, purtroppo, rovinato la libera iniziativa in molti settori.
Con la differenza che quelli imm.ri come quelli finanziari, visto che sopravvivono proprio grazie alla fiducia che il cliente vi ripone, ne hanno sofferto di più.
Mi piacerbbe molto sapere come se la passano i promotori finanziari con l'acquisione di nuovi clienti visto che gestiscono direttamente il denaro liquido e non quello immobilizzato in beni immobili.
Buona sera.