Siete nel vostro ufficio. Sono le nove di sera. La giornata lavorativa, durata circa 14 ore, volge al termine.
Fuori pioviggina e c’è una nebbia che sta fastidiosamente salendo dal suolo.
Siete solo, seduto dietro la scrivania. La segretaria part-time è andata via già da un pezzo.
Siete molto stanco. Letteralmente gravato dalla fatica e con qualche linea di febbre. La testa quasi vi brucia. Respirate quasi in affanno. Avete la lingua quasi impastata, la vostra bocca mastica amaro.
Avete una gran voglia di una doccia calda e di un brodo bollente.
Che giornata campale quella appena finita!
Oggi vi siete sobbarcato tantissime visite in un paio di appartamenti e molti hanno telefonato per chiedere notizie su altri immobili.
Tante conversazioni, alcuni colloqui più approfonditi con clienti interessati ad alcuni appartamenti che state cercando di vendere, tante chiacchiere ma, alla fine della lunga giornata di lavoro, non avete portato a casa neanche un euro.
Il piatto piange. Per tranquillizzarvi vi accendete una sigaretta. La quarta della giornata.
E già, questa situazione si ripete uguale per tanti, troppi giorni dell’anno. Si lavora, si butta sangue ma, alla fine della giornata, nel portafoglio rimangono le ragnatele...
Maledizione!
Bisogna sempre sperare nell’individuazione del cliente “giusto” da abbinare alla casa “giusta”. Senza la celebrazione di questo tipo di “matrimonio” inutile sperare in guadagni che piovino dal cielo.
Gli affari, in verità, non è che vadano proprio male ma, a volte, sembra di stare a raccogliere l’acqua del pozzo col cesto. Alla fine, quando si tira faticosamente su la corda con attaccato il canestro, la stragrande maggioranza dell’acqua è ricaduta giù ne fondo del pozzo e rimangono a disposizione poche gocce per alleviare una grande sete.
Insomma si fatica per 100 per poter raccogliere, al massimo, 10.
Una continua corsa, un ininterrotto stress. E poi seccature, bollette, tasse, imposte, rate, “regali” legislativi, obblighi di aggiornamento, spese impreviste e, persino, l’incomprensione della gente.
Va bè, inutile piangere sul latte versato...Sono quasi le ventuno e dieci, bisogna affrettarsi...
Spegnete la sigaretta, fumata a metà, premendola con forza contro il portacenere di porcellata di Capodimonte che biancheggia sulla scrivania, entrate nel piccolo bagno che avete dietro la scrivania, vi slacciate la cravatta, vi togliete la camicia di lino, vi rinfrescate un po’, vi sciacquate le ascelle e poi la faccia con acqua fredda e sapone liquido e vi guardate allo specchio mentre vi ravviate con un pettinino una chioma piuttosto untuosa e forforosa…
Ecco fermiamoci a questo punto.
In questa precisa situazione dell'esistenza, mentre vi state scrutando attentamente davanti allo specchio, qual è la sorpresa positiva e risolutiva che vorreste trovare nell’uovo di Pasqua per poter districare alcuni dei vostri problemi?
Fuori pioviggina e c’è una nebbia che sta fastidiosamente salendo dal suolo.
Siete solo, seduto dietro la scrivania. La segretaria part-time è andata via già da un pezzo.
Siete molto stanco. Letteralmente gravato dalla fatica e con qualche linea di febbre. La testa quasi vi brucia. Respirate quasi in affanno. Avete la lingua quasi impastata, la vostra bocca mastica amaro.
Avete una gran voglia di una doccia calda e di un brodo bollente.
Che giornata campale quella appena finita!
Oggi vi siete sobbarcato tantissime visite in un paio di appartamenti e molti hanno telefonato per chiedere notizie su altri immobili.
Tante conversazioni, alcuni colloqui più approfonditi con clienti interessati ad alcuni appartamenti che state cercando di vendere, tante chiacchiere ma, alla fine della lunga giornata di lavoro, non avete portato a casa neanche un euro.
Il piatto piange. Per tranquillizzarvi vi accendete una sigaretta. La quarta della giornata.
E già, questa situazione si ripete uguale per tanti, troppi giorni dell’anno. Si lavora, si butta sangue ma, alla fine della giornata, nel portafoglio rimangono le ragnatele...
Maledizione!
Bisogna sempre sperare nell’individuazione del cliente “giusto” da abbinare alla casa “giusta”. Senza la celebrazione di questo tipo di “matrimonio” inutile sperare in guadagni che piovino dal cielo.
Gli affari, in verità, non è che vadano proprio male ma, a volte, sembra di stare a raccogliere l’acqua del pozzo col cesto. Alla fine, quando si tira faticosamente su la corda con attaccato il canestro, la stragrande maggioranza dell’acqua è ricaduta giù ne fondo del pozzo e rimangono a disposizione poche gocce per alleviare una grande sete.
Insomma si fatica per 100 per poter raccogliere, al massimo, 10.
Una continua corsa, un ininterrotto stress. E poi seccature, bollette, tasse, imposte, rate, “regali” legislativi, obblighi di aggiornamento, spese impreviste e, persino, l’incomprensione della gente.
Va bè, inutile piangere sul latte versato...Sono quasi le ventuno e dieci, bisogna affrettarsi...
Spegnete la sigaretta, fumata a metà, premendola con forza contro il portacenere di porcellata di Capodimonte che biancheggia sulla scrivania, entrate nel piccolo bagno che avete dietro la scrivania, vi slacciate la cravatta, vi togliete la camicia di lino, vi rinfrescate un po’, vi sciacquate le ascelle e poi la faccia con acqua fredda e sapone liquido e vi guardate allo specchio mentre vi ravviate con un pettinino una chioma piuttosto untuosa e forforosa…
Ecco fermiamoci a questo punto.
In questa precisa situazione dell'esistenza, mentre vi state scrutando attentamente davanti allo specchio, qual è la sorpresa positiva e risolutiva che vorreste trovare nell’uovo di Pasqua per poter districare alcuni dei vostri problemi?