la materia è regolata da Banca d'Italia che nelle sue disposizioni prevede che i mutui siano erogabili sino all'80% della garanzia, incrementabile sino al 100% in presenza di garanzie idonee.
Questo in teoria poi, come riportato dalla stampa specializzata, a fine anno BankIt ha fatto incrementare alle principali banche italiane le riserve per perdite potenziali calcolando il 60/65% della garanzia.
Aggiungiamo che a questa pressione dal lato dell'attivo di bilancio corrisponde una pari pressione sul lato del patrimonio netto che viene eroso dagli impieghi applicando coefficienti determinati in ragione di diversi fattori, tra cui la qualità del credito, ed ecco alcune delle ragioni per cui le banche cercano di ridurre al minimo l'erogazione di mutui.
Non bisogna dimenticare che il credito è un contratto che viene stipulato con il cliente, inteso nella sua interezza finanziaria, ed è ininfluente il bene oggetto dell'acquisto.
Per questo ritengo che nel caso prospettato da topcasa è possibile che il direttore abbia agito nelle proprie competenze considerando il cliente dal punto di vista globale e delle garanzie complessive.
Giusto per dare un esempio:
un potenziale cliente con diverse proprietà immobiliari, un reddito superiore a 5.000/6.000 euro netti al mese percepiti stabilmente, con beni finanziari di alta qualità ottiene un credito indipendentemente da cosa compra e a quale valore.
100.000 euro per lui non sono un problema ma una scelta di non smobilizzare qualche bene per acquistare un bene (sia una casa, una barca o un'auto).
Viceversa una persona senza beni al sole con un reddito precario e al limite della povertà non riceverà una simile cifra.
Chiaro che sono esempi di scuola ma li ho fatti solo per meglio fare comprendere il processo di erogazione di credito.
Kurt