Caggiano Tiziana

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
O mi sono persa qualcosa oppure non capisco. In che modo "è stato intestato". Se ciò è avvenuto con un regolare atto notarile di vendita non lede la legittima, se invece è stato donato, come giustamente detto, il procedimento si apre con la successione
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
Tiziana, primiss dice che ha acquistato l'appartamento (con mezzi propri) intestandolo al figlio allora maggiorenne; secondo me in questo caso, avendo distratto parte del patrimonio familiare per l'acquisto di una proprietà intestandola solo ad uno dei figli, si può parlare comunque di lesione del patrimonio ereditario.
 

Caggiano Tiziana

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Per esperienza personale ti dico per certo che quando una persona è in vita può disporre del proprio patrimonio e dei propri immobili come vuole. Nel momento della morte tutto ciò che va in successione (comprese eventuali donazioni) viene ripartito in modo uguale tra gli eredi e con un testamento si può lasciare solo 1/3 di tutto il patrimonio a persone non legittimate. Il restante va per legittima agli eredi. Se primiss avesse donato il suo appartamento al figlio maggiorenne allora sarebbe una donazione che rientra, in caso di contestazione tra gli eredi, nella successione dopo la morte. Vero anche che non sempre gli eredi impugnano la donazione. Io credo che sia stato un regolare atto di vendita e quindi è una questione di coscienza da parte del padre uguagliare i figli o comprando un appartamento al minore, o dandogli l'equivalente in soldi oppure obbligando il figlio maggiore a vendere il 50% della proprietà al fratello, ovviamente a spese del padre.
 
M

marcellogall

Ospite
Il mio problema ora è un altro il figlio all epoca minore , pretende il 50 % dell appartamento adesso
è possibile cio?
Grazie delle risposte
Fin quando non si apre una successione, e ti auguro il più tardi possibile, nessun legittimario può avanzare pretese di alcun genere. Sarà bene spiegare questo al figlio minore dandogli conferma che avrà quanto gli spetta. E' meglio evitare incomprensioni e tensioni in famiglia.
 

jrogin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Fino a che una persona è in vita può fare del suo patrimonio ciò che vuole (naturalmente se è capace di intendere e di volere).
Alla sua morte però, una volta aperta la successione, nel caso citato, pur non essendo stata fatta una donazione diretta (con atto notarile), se il figlio minore riesce a dimostrare che il fratello ha acquistato con i proventi del padre si configurerebbe una donazione indiretta, ed il minore avrebbe diritto, se non ci fossero altri beni sufficienti a garantire la sua quota di legittima a rivalersi sull'immobile acquistato dal fratello maggiore.
La difficoltà semmai potrebbe essere dimostrare tutto ciò, infatti 20 anni fa negli atti di acquisto non era obbligatorio come adesso inserire gli estremi dei mezzi di pagamento del corrispettivo.
Spero di aver esposto chiaramente il mio pensiero.
 
M

marcellogall

Ospite
Mi spiace tiziana ma non sono d'accordo. Ad una richiesta di collazione da parte del fratello minore sarà molto difficile, se non addirittura impossibile, che il fratello maggiore possa dimostrare di aver acquistato con mezzi propri. I movimenti dei capitali occorrenti per un acquisto del genere sono facilmente riscontrabili negli estratti conto bancari. E accade più spesso di quanto si possa pensare che un erede, leso nei suoi interessi, si rivolga alla magistratura.
 

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