magari il collegamento funzionale tra appartamento e sottotetto non è contemplato nemmeno nella concessione urbanistica.
Questa, secondo me, è una condizione importante.
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magari il collegamento funzionale tra appartamento e sottotetto non è contemplato nemmeno nella concessione urbanistica.
Le pertinenze di questo genere vengono classificate con la dicitura SNR, che vuol dire appunto superficie non residenziale e si distingue dalla SU (sup. utile). Dunque su questo punto nulla quaestio. Guardare qui, alla lettera s, per fugare eventuali dubbi:Curiosità: il box e la cantina dell'alloggio, accatastata magari insieme all'appartamento, contano come % di superficie residenziale, o sono comunque non inclusi?
Se questo Capo UT chiede la pertinenzialità, verrebbe da supporre che tutte le pertinenze, C2 C6 e C7 le conteggia nella percentuale residenziale.
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... dalla descrizione che hai fatto avrei detto che diventasse più difficile...., ma non farci caso...In questo caso la cosa dovrebbe risolversi facilmente,
Cerco di spiegare un po' meglio la situazione.Le pertinenze di questo genere vengono classificate con la dicitura SNR, che vuol dire appunto superficie non residenziale e si distingue dalla SU (sup. utile). Dunque su questo punto nulla quaestio. Guardare qui, alla lettera s, per fugare eventuali dubbi:
Dizionario di Urbanistica
Il punto è che la distizione è tra snr e su, non tra snr e sr (sup. residenziale). E' dunque possibile che nel Rue del Comune di pertinenza vi sia una distinzione tra commerciale (o altra destinazione) e residenziale puro, inteso come uso diverso appunto dall'altro (commerciale ecc.), ricomprendendo in quest'ultimo anche le pertinenze residenziali.
In questo caso la cosa dovrebbe risolversi facilmente, visto anche che possiede tutto lo stabile e nulla osta a eventuali aggiornamenti catastali.
Comunque si tira un po' a indovinare. Per essere precisi bisognerebbe conoscere in dettaglio
In linea generale, quando non rispondono né con assenso né con diniego è perché non sono sicuri della loro posizione. Sicura che nel tuo caso non valga come silenzio assenso?Quindi per me significava una sorta di ok a procedere. Faccio fare tutta l'integrazione dal mio tecnico ( circa 10 mila euro di spesa) e la presento al Comune. Dopo un po' che aspettavo notizie dal Comune ( non mi hanno mandato né un diniego né un'altra richiesta di integrazione) decido di andare a parlare direttamente col Capo UT e....sorpresa! Se ne esce che non ho il 70% residenziale perché la soffitta non rientra nel conteggio.
Ora mi chiedo, non era suo dovere avvisarmi nella prima richiesta di integrazione di questo problema? Almeno non avrei speso tutti quei soldi.
Seconda cosa: io non sono un tecnico e quindi non sono preparata nel campo edilizio. Ma perché negli altri comuni fanno rientrare il sottotetto nel calcolo residenziale? E perché gli altri tre tecnici dell'ufficio tecnico mi dicono che ho ragione e che addirittura dovrei fare causa?
Se chiedete un parere pro veritate o comunque vincolante senz'altro, ma una semplice email dovrebbe avere tempi più veloci. Io in genere faccio così: quando vi sono dubbi interpretativi, telefono all'uff. giuridico e accenno il tema senza farla troppo complicata o drammatizzare la faccenda (altrimenti si mettono sul chi va là), dopodiché loro stessi m'invitano a porre il quesito via mail ordinaria e nel giro di qualche giorno ottengo risposta. Con la quale mi presento all'UT e metto il tecnico di turno davanti all'evidenza.se mi rivolgessi all'ufficio giuridico passerebbero mesi..
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