Mil

Membro Senior
Bah. Capire chi e cosa? Capire un progetto di ristrutturazione fatto da un architetto? capire un acquirente che può acquistare a quella cifra senza avere nessun margine? Dimmi chi e cosa dobbiamo capire.

non è difficile: capire che rimanete in piedi solo se selezionate gli immobili. Vince chi è bravo ad accalappiarsi il venditore che vuole vendere ed accetta notevoli tagliuzzate di prezzo su un immobile valido. Tutti gli altri vi ingolfano le vetrine e sporcano il mercato allontanando proprio gli acquirenti buoni. Così difficile? non direi. Semplicemente esattamente come cinque anni fa dovevate procacciarvi i pivellini pronti ad accettare i mutui facili e chissefrega dell'immobile tanto non capiscono nulla oggi dovete invertire il parametro. Perchè quelli sono fuori dal mercato comunque, quindi tanto vale lasciar perdere. Il problema è che la passate ancora talmente liscia nonostante tutto che pensate che tirando su tutto e con le vostre chissà che armi segrete riuscirete a piazzare case lo stesso. Invece no. Per il resto è un consiglio, da chi ha visto più di un Agenti Immobiliari "capisco tutto io" fallire miseramente....Quanto all'usato il discorso ha appunto l'aggravante dei costi. E anche qui si può illudere il venticinquenne, ma è fuori dal mercato. Il resto degli acquirenti due conti finali li fa e alla fine non compra perchè l'immobile è stato posizionato in vendita senza opportuni scorpori di esosità. E la gente se ne rende conto solo dopo il primo sopralluogo con un tecnico.
 
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Mil

Membro Senior
si certo, la selezione deve essere sia per l'immobile che per l'acquirente se per questo.

ecco, proprio ciò che volevo affermare. Tenuto conto che in questo momento selezionare l'acquirente è difficile l'unica cosa che si può fare è cercare chi veramente ha intenzione di vendere e non i sognatori perditempo. In questo modo gli a.i ottengono il doppio vantaggio di acquisire credibilità rispetto ai privati e di dimezzare le fatiche. Oggi avviene l'inverso...Salvaguardare il valore e mediare è giusto, ma non in tempi di eccezionalità come questi. E' controproducente.
 

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