Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buonanotte.
In questi giorni ho avuto la possibilità di vendere mediante un'agenzia immobiliare un piccolo appartamento. L'acquirente ha scelto il notaio, con il quale di comune accordo abbiamo fissato la data per l'atto di vendita. Essendo domiciliato a qualche centinaio di km, l'agenzia mi ha spedito l'assegno circolare della caparra a me intestato, attraverso una raccomandata assicurata. Oggi infatti, ho trovato l'avviso per recarmi in posta a ritirarlo. Ora vengo al problema sorto qualche ora fà. Ho ricevuto una chiamata dal notaio che mi ha informato che nell'atto di acquisto dello stesso immobile, fatto nel 2002, era stato omesso o non inserito dal notaio di quel tempo (deceduto), un condono.. e che ora per poter vendere l'appartamento deve necessariamente includere nell'atto, per la modica cifra di 1000 euro in più. Questa cosa mi ha un pò spiazzato, anche perché, in wuella circostanza c'era di mezzo un mutuo.. e che i periti della banca, avrebbero dovuto accertarsi che tutto fosse in regola prima di concederlo. Ora, siccome questa cosa non è dipesa dalla mia volontà, nè ne sono responsabile, ho detto all'agenzia che oltre al prezzo basso di vendita, non voglio rimetterci altri 1000 euro, ... al massimo, visto che è interesse di tutti concludere, spalmare questi 1000 euro su tutto e tre: Acquirente, agenzia e venditore.
La mia domanda:
Nel caso in cui non si trovasse una quadra, potrei recedere dall'accordo, considerato che non ho ancora preso in mano l'assegno che si trova in posta? Inoltre, l'agenzia immobiliare non avrebbe dovuto controllare che tutto fosse in ordine prima di procedere per un accordo di vendita ed accettare la caparra? Grazie per vostre risposte. Buona notte.
Una volta il comune di Torino s'è perso una pratica, ovviamente il proprietario non aveva colpe ma nei confronti dell'acquirente ne ha dovuto rispondere com'è logico che sia. Salvo che non sia diversamente pattuito nei contratti prelimianari o salvo benevolenza delle altre parti, ti tocca pagare. In bocca al lupo.
 

iperdvd

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Privato Cittadino
Se recedi devi rendere il doppio della caparra, e pagare provvigioni.
Capisco che i 1000 euro siano la goccia, ma , come detto, non credo siano dovuti.
Per il resto, nessuno ti ha obbligato ad accettare, e nemmeno a rivolgerti ad agenzia che chiede il 5% ( ameno che l’immobile sia di valore molto basso, sotto i 100.000 euro, per il quale di solito la provvigione è fissa, e non a percentuale).
Informati meglio, e valuta : ma secondo me ti conviene procedere con la vendita.
Grazie.. a questo punto abbandono porterò la vendita a conclusione, cercando di capire come non pagare
Essendo intervenuta accettazione della proposta il contratto è concluso e ritengo irrilevante la mancata apprensione dell'assegno.
Lo stesso, per quanto in giacenza, è giuridicamente nella tua disponibilità.
Una volta il comune di Torino s'è perso una pratica, ovviamente il proprietario non aveva colpe ma nei confronti dell'acquirente ne ha dovuto rispondere com'è logico che sia. Salvo che non sia diversamente pattuito nei contratti prelimianari o salvo benevolenza delle altre parti, ti tocca pagare. In bocca al lupo.
Si.. oramai... mi avete convinto. Pagherò (a malincuore) quello che chiedono e finisco di pensarci. Grazie a tutti.
 

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