Salve,
Ho un dubbio e spero che qualcuno del Forum possa aiutarmi.
Circa due mesi fa è stata sottoscritta una proposta per l' acquisto di un immobile da ristrutturare. Il promittente acquirente ha fissato direttamente la data per il rogito che doveva essere sottoscritto entro 30 giorni.
Tre giorni prima di tale data mi telefona chiedendo se poteva rivedere l'immobile e prendere delle misure. Fissiamo un appuntamento per il giorno successivo. Si presenta insieme a un architetto che ha iniziato a dire che l'immobile presentava lesioni strutturali, che era in pessime condizioni ecc. Facevo presente che il prezzo richiesto dalla proprietaria era molto basso appunto perché aveva tenuto conto della vetustà dell'immobile e il promittente acquirente aveva fatto la proposta conscio di acquistare un immobile da ristrutturare. Difatti, nella proposta (così come nella pubblicità effettuata precedentemente) è specificato che " devono essere eseguiti urgenti lavori di ristrutturazione".
Il giorno successivo il p.a. mi comunica l'intenzione di recedere dalla proposta perché l'immobile presenta vizi occulti e lesioni strutturali. Chiede la restituzione della somma versata a titolo di cauzione (€.1.000) e la somma versata quale acconto prezzo (€. 3000) perché, a suo dire, la proposta è nulla (a mio avviso ha solo cambiato idea e cerca una scusa per non rimetterci quanto versato). La domanda è questa:
considerato che nella proposta sottoscritta è specificato che
-- "la rinuncia all'acquisto fatta dopo l'accettazione della proposta comporta la perdita della somma versata a titolo di cauzione" . Le parti, hanno voluto aggiungere che
-- "nel caso in cui la vendita non si perfeziona per cause indipendenti dalla volontà della promittente venditrice sarà restituita solo la somma versata a titolo cauzionale e senza alcuna penale"
la p.p. venditrice può trattenere la somma versata a titolo di cauzione e la somma versata quale acconto prezzo?
Grazie a tutti coloro che risponderanno.
Ho un dubbio e spero che qualcuno del Forum possa aiutarmi.
Circa due mesi fa è stata sottoscritta una proposta per l' acquisto di un immobile da ristrutturare. Il promittente acquirente ha fissato direttamente la data per il rogito che doveva essere sottoscritto entro 30 giorni.
Tre giorni prima di tale data mi telefona chiedendo se poteva rivedere l'immobile e prendere delle misure. Fissiamo un appuntamento per il giorno successivo. Si presenta insieme a un architetto che ha iniziato a dire che l'immobile presentava lesioni strutturali, che era in pessime condizioni ecc. Facevo presente che il prezzo richiesto dalla proprietaria era molto basso appunto perché aveva tenuto conto della vetustà dell'immobile e il promittente acquirente aveva fatto la proposta conscio di acquistare un immobile da ristrutturare. Difatti, nella proposta (così come nella pubblicità effettuata precedentemente) è specificato che " devono essere eseguiti urgenti lavori di ristrutturazione".
Il giorno successivo il p.a. mi comunica l'intenzione di recedere dalla proposta perché l'immobile presenta vizi occulti e lesioni strutturali. Chiede la restituzione della somma versata a titolo di cauzione (€.1.000) e la somma versata quale acconto prezzo (€. 3000) perché, a suo dire, la proposta è nulla (a mio avviso ha solo cambiato idea e cerca una scusa per non rimetterci quanto versato). La domanda è questa:
considerato che nella proposta sottoscritta è specificato che
-- "la rinuncia all'acquisto fatta dopo l'accettazione della proposta comporta la perdita della somma versata a titolo di cauzione" . Le parti, hanno voluto aggiungere che
-- "nel caso in cui la vendita non si perfeziona per cause indipendenti dalla volontà della promittente venditrice sarà restituita solo la somma versata a titolo cauzionale e senza alcuna penale"
la p.p. venditrice può trattenere la somma versata a titolo di cauzione e la somma versata quale acconto prezzo?
Grazie a tutti coloro che risponderanno.