Si risponde nell’ordine:
1. E’ capitato che sei finito nelle sabbie mobili del Call Center. Se – come suppongo - agisci come gestore incaricato o PF incaricato ad operare per nome e per conto di una PNF (abilitata alla trasmissione telematica delle dichiarazioni e dei contratti di locazione da sottoporre a registrazione) che ti ha conferito apposita delega, i dati che devi inserire per ripristinare la password non sono quelli della busta assegnata in sede di abilitazione - come sostengono erroneamente i tecnici informatici del Call-Center dell’Agenzia delle Entrate – dati che si riferiscono alla PFN, ma quelli che trovi sul foglio di abilitazione del gestore incaricato o persona fisica incaricata: sono questi i dati che devi inserire sulla maschera proposta dal sistema per ripristinare la password.
Sul foglio di abilitazione dovresti trovare in grassetto: codice fiscale del soggetto incaricato PF (in alto), PINCODE (per accedere al sito) composto da 10 caratteri numerici (al centro), PASSWORD iniziale (per accedere al servizio) composta da otto caratteri (più in basso). Inserendo questi dati e la nuova password (min. 8 caratteri; max 15 caratteri), potrai di nuovo utilizzare uno dei più avanzati software del mondo.
2. E’ probabile che l’Agenzia delle Entrate non si accorga di niente, anche se la casella CASI PARTICOLARI non è stata valorizzata. Essendo un S1, hai l’obbligo di allegare il file del contratto, e ciò che fa testo è il contratto di locazione, non il modello di registrazione del medesimo, tanto più che alle successive scadenze contrattuali, l’imposta di registro si modulerà sul canone annuo concordato contrattualmente dalle parti contraenti. Ad ogni modo, in presenza di protocollo, solo l’ufficio competente può intervenire sull’atto, e due righe di rettifica, a titolo cautelativo, in questi casi, non fanno mai male.