La lettura del dato pone alcune riflessioni ed interrogativi.
Il franchising immobiliare ha formato, cresciuto e riversato nel mondo delle agenzie centinaia di operatori immobiliari.
Operatori che, magari anche se al di sotto degli standard necessari per sopportare i costi dell'affiliazione, forti di una ritrovata (forse momentanea) sostenibilità economica, nutrono ed accrescono il novero delle agenzie indipendenti.
La sempre utile analisi di Gerardo fotografa un dato nudo è crudo alla base del quale esisterà comunque un flusso (il -12,47% sarà necessariamente formato da un - 16,53 [giusto per chiarire il concetto: il dato è assolutamente arbitrario] e da un + 4,06) ancora più complesso che potrebbe evidenziare una maggiore marcatura della questione.
Questi nuovi agenti allo sbando, ex-affiliati, o neo-titolari cresciuti all'ombra di un grande marchio, costituiscono un fenomeno che dovrebbe essere analizzato con grande attenzione.
Perché se molti sostengono - anche a fronte di uno studio comparato dei numeri espressi all'estero dalla nostra categoria - che nel sistema immobiliare Italia potrebbero lavorare trai 10.000 ed i 20.000 operatori in eccesso, il dato assoluto che registra una seppur lieve crescita delle agenzie autonome allarmerebbe più che rassicurare.
Anche perché, nel mondo della agenzie indipendenti, questi operatori "fuoriusciti" potrebbero finire per rappresentare un'area grigia, la componente anarchica, fuori controllo, difficile da incasellare, esperta ma al contempo caratterizzata da un approccio ingenuo rispetto agli scenari futuri che si profilano innanzi a noi....