Le info che aggiungi sono molte, ed ognuna richiederebbe un esame:
le tabelle sono contrattuali o assembleari?
Hai comprato sul nascere o sei subentrato a situazione già stabilità?
I tecnici consultati hanno fornito elementi quantitativi dimostrabili?
Premesso che le consuetudini non sono regole, rimane sempre vero che in caso di "errore" o "malafede provata" può essere chiesta la revisione.
Ma ti consiglio, per non avventurarti in cause incerte, di considerare la differenza tra errore e differente valutazione dei parametri.
Io posso citarti due casi limite, forse anche più radicali del tuo.
1) In un vecchio palazzo di 5 piani (originariamente senza ascensore) era stata attribuito al piano terreno adibito a negozi il 40% dell'intero valore del fabbricato.
La ripartizione millesimale è stata stabilita all'origine dal proprietario del fabbricato prima della vendita frazionata: con atti che risalgono al 1940 e seguenti.
Oggi i parametri di valutazione non sono più quelli di 70 anni fa. Ma la tabella senza unanimità resta (forse oggi servirebbe solo una maggioranza qualificata? Ma il tema non cambia)
2) In un condominio in liguria 40 anni fa chi ha redatto le tabelle ha ritenuto congruo attribuire ai piani alti un incremento del 20% ,forse per la vista mare o altro, che oggi non esiste più...
Chi oggi acquista, fa i conti con questi retaggi, che non sono classificabili come errori: e non mi sembra che tra le condizioni esplicitamente previste per la richiesta di variazione dei millesimi sia contemplata la variazione di sensibilità dei valori in gioco nel tempo. Il tutto quindi diventa a discrezione di chi giudica.[DOUBLEPOST=1400782863,1400782682][/DOUBLEPOST]
Dimentichi ancora una volta la sequenza temporale: le tabelle che citi sono avvenute prima che voi le subiste, o sbaglio?
E non è immaginabile che ogni nuovo proprietario le metta in discussione, o debba accettarle o meno.