Buongiorno a tutti
avevo individuato l'immobile per cui ho sottoscritto la proposta d'acquisto. Tale immobile è affetto da difformità urbanistiche e catastali per cui ho firmato un allegato in cui esprimo la volontà di acquistare tale immobile nello stato in cui si trova. L'agenzia e la società di mediazione creditizia non mi avevano informato circa le conseguenze, ossia il fatto che l'immobile non può essere soggetto a mutuo nè a rogito per vie legali, nel senso che questo comporta dichiarazioni mendaci davanti al notaio e sotterfugi con il perito della banca.
Accettata la proposta da parte del venditore, prendo coscienza delle conseguenze ammve e penali e mando subito una revoca formale con l'esplicita motivazione che tale immobile, appunto non è mutuabile e rogitabile, e richiedo la restituzione del primo assegno che ho dovuto dare (intestato al venditore e depositato in agenzia). il secondo assegno lo avrei dovuto versare allo scioglimento del subordine. C'è scritto sulla proposta che il primo E il secondo assegno costituiscono caparra confirmatoria.
Inoltre l'altra cosa che mi avevano prospettato è la maggiorazione del dichiarato in atto per ottenere il mutuo e che se il perito avesse dato parere negativo, mi avevano detto che avrei dovuto io stesso provvedere a ripristinare le difformità prima del rogito. Cosa che non mi sembra assolutamente legale.
Le mie domande sono le seguenti:
- rischio di perdere la caparra versata col primo assegno?
- rischio di perdere il secondo assegno non versato?
- rischio delle conseguenze amministrative e penali?
Non appena ho preso contezza della situazione mi sono subito tirato indietro per evitare problemi. é la prima volta che acquisto casa e sono inesperto.
Grazie
avevo individuato l'immobile per cui ho sottoscritto la proposta d'acquisto. Tale immobile è affetto da difformità urbanistiche e catastali per cui ho firmato un allegato in cui esprimo la volontà di acquistare tale immobile nello stato in cui si trova. L'agenzia e la società di mediazione creditizia non mi avevano informato circa le conseguenze, ossia il fatto che l'immobile non può essere soggetto a mutuo nè a rogito per vie legali, nel senso che questo comporta dichiarazioni mendaci davanti al notaio e sotterfugi con il perito della banca.
Accettata la proposta da parte del venditore, prendo coscienza delle conseguenze ammve e penali e mando subito una revoca formale con l'esplicita motivazione che tale immobile, appunto non è mutuabile e rogitabile, e richiedo la restituzione del primo assegno che ho dovuto dare (intestato al venditore e depositato in agenzia). il secondo assegno lo avrei dovuto versare allo scioglimento del subordine. C'è scritto sulla proposta che il primo E il secondo assegno costituiscono caparra confirmatoria.
Inoltre l'altra cosa che mi avevano prospettato è la maggiorazione del dichiarato in atto per ottenere il mutuo e che se il perito avesse dato parere negativo, mi avevano detto che avrei dovuto io stesso provvedere a ripristinare le difformità prima del rogito. Cosa che non mi sembra assolutamente legale.
Le mie domande sono le seguenti:
- rischio di perdere la caparra versata col primo assegno?
- rischio di perdere il secondo assegno non versato?
- rischio delle conseguenze amministrative e penali?
Non appena ho preso contezza della situazione mi sono subito tirato indietro per evitare problemi. é la prima volta che acquisto casa e sono inesperto.
Grazie