Mia moglie ha ereditato insieme ai suoi due fratelli un appartamento che la madre aveva comprato dall'Ater 7 anni fa'. Ora dovendo dividere questa eredità l'hanno messo in vendita. E' già stato fatto il compromesso e fissata la data per il rogito (febbraio prossimo). La parte compratrice ha incaricato un suo architetto per dei lavori, ma nel fare dei rilevamenti ha notato varie incongruenze fra la piantina planimetrica rilasciata dal catasto e la reale composizione della casa. Fra queste, ci dice, che oltre a diverse posizioni di muri e a uno sgabuzzino inesistente nella realtà, la cosa più grave è la raffigurazione di una finestra che dà su un cortile interno ma che in effetti non esiste; questo perché esiste un vincolo paesaggistico. La casa è stata costruita fine anni '50 e la planimetria è del 1962 era inizialmente di proprietà delle forze armate fino ad arrivare all'Ater che, appunto, l'ha messo in vendita. Premesso che i miei suoceri sono stati gli unici abitanti di questo appartamento e non vi hanno mai fatto il ben che minimo lavoro e considerando, da quel che so, che non è possibile rogitare se la planimetria catastale non è strettamente attinente alla reale composizione della casa, vorrei sapere come sanare questa situazione, quali uffici sono coinvolti (mi hanno parlato di una legge uscita da poco che coinvolgerebbe anche la Regione) e, se possibile, a che spesa andremmo incontro.
Ringrazio anticipatamente.
Ringrazio anticipatamente.