Sottopongo alla vostra attenzione un fatto di cui sono venuto a conoscenza e che somiglia molto a quello che occorre a me. S tratta di una causa di divisione giudiziale di un immobile. Un primo CTU 15 anni fa valuta l'immobile da ristrutturare ma agibile € 160.000. Una delle parti in causa chiede di acquistare ma le altre, in disaccordo sulla valutazione, si oppongono e chiedono 10 anni fa una nuova CTU da altro perito che valuta € 180.000 anche se frattempo non più agibile. 5 anni fa altra CTU dello stesso perito che valuta l'immobile, ormai fatiscente con solai e tetto crollati, € 183.00, valore totalmente fuori mercato. Viene messo in asta a 145.000 andata deserta così come la seconda a 108.000, la terza a 81.000, la quarta a 61.000 è in corso. L'acquirente iniziale, non più interessato ma parte in causa, è intenzionato a chiedere un risarcimento al CTU in quanto ha ripetutamente e intenzionalmente fatto una valutazione illogica fuori mercato per stato immobile, pericolosità e ubicazione. Sostiene inoltre che le eccessive valutazioni abbiano impedito il suo diritto di prelazione. Secondo voi si può far causa a un CTU nominato dal tribunale che palesemente è venuto meno al suo dovere di equità, imparzialità e professionalità?
Grazie a Buona Pasqua a tutti.
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