Salve. Chiedo gentilmente un parere in questo delicato momento in ordine ad un contratto di locazione commerciale in essere con un fast food di durata novennale .
A causa dell’emergenza Coronavirus il locatario non ha la possibilità di continuare a corrispondere il canone a suo tempo concordato ed ha invocato uno squilibrio contrattuale che ha determinato danni irreparabili tali da rendere impossibile prosecuzione della attività all’interno dei locali.
Sono stati pagati i canoni fino ad aprile.
I comproprietari hanno fatto una proposta di accordo di riduzione canone di 30.000 mila euro da maggio 2020 ad aprile 2021 e successivamente a regime restando invariate tutte le altre clausole contrattuali.
La proposta non è stata accettata. Nella nuova proposta, il conduttore( entro 7 giorni) chiede un ribasso rispetto al canone annuale di 50.000 mila euro per quest’anno da maggio ad aprile, per il secondo anno una riduzione di 30.000€ mentre dal terzo anno secondo quanto concordato inizialmente…..
Aggiungo, solo per completezza , che comunque la società conduttrice ha manifestato un interesse per un locale attiguo accatastato F3 per ampliamento locale ma comunque oggetto di eventuali separati accordi e quindi escluso dalla proposta in questione.
Non sono avvezza a trattative di commerciali ma ritengo che comunque ci si una manifesta mancanza di buona fede e correttezza nella loro proposta.Cosa ne pensate Voi esperti del settore?Grazie
A causa dell’emergenza Coronavirus il locatario non ha la possibilità di continuare a corrispondere il canone a suo tempo concordato ed ha invocato uno squilibrio contrattuale che ha determinato danni irreparabili tali da rendere impossibile prosecuzione della attività all’interno dei locali.
Sono stati pagati i canoni fino ad aprile.
I comproprietari hanno fatto una proposta di accordo di riduzione canone di 30.000 mila euro da maggio 2020 ad aprile 2021 e successivamente a regime restando invariate tutte le altre clausole contrattuali.
La proposta non è stata accettata. Nella nuova proposta, il conduttore( entro 7 giorni) chiede un ribasso rispetto al canone annuale di 50.000 mila euro per quest’anno da maggio ad aprile, per il secondo anno una riduzione di 30.000€ mentre dal terzo anno secondo quanto concordato inizialmente…..
Aggiungo, solo per completezza , che comunque la società conduttrice ha manifestato un interesse per un locale attiguo accatastato F3 per ampliamento locale ma comunque oggetto di eventuali separati accordi e quindi escluso dalla proposta in questione.
Non sono avvezza a trattative di commerciali ma ritengo che comunque ci si una manifesta mancanza di buona fede e correttezza nella loro proposta.Cosa ne pensate Voi esperti del settore?Grazie