OT.
Ho avuto modo di leggere recentemente alcune lettere di dispersi in Russia, raccolte da Nuto Revelli (per inciso sono prevalentemente di Alpini della Cuneense, quindi in genere Piemontesi).
E con una certa sorpresa ne ho letta una di un valligiano del cuneese che raccomandava alla moglie di far allevare dalla suocera un "bel gatto" per il pranzo di Natale.... (sich!)
Conoscevo la battuta sui gatti: quando se ne incrociava uno bello pasciuto qualcuno diceva sempre "questo deve stare attento a Natale", ma non sapevo corrispondesse ad una realtà così recente, anche in Piemonte.
Deduco che certe tradizioni alimentari locali hanno in comune .... LA FAME !