Bastimento

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Le osservazioni di od1n0 sono sacrosante ma non vorrei fossero fraintese:
- sul piano dei diritti e doveri, l'obbligo di contribuire alla cosa comune ricade su tutti i partecipanti alla comunione, indipendentemente dalla quota.
- sul piano pratico, dovendo la spesa straordinaria essere approvata a maggioranza, è scontato che se le due quote contrapposte si equivalgono, non si raggiunge la maggioranza
- sia che la decisione sia bloccata, sia che ginestra abbia la maggioranza, rimarrebbe pure la eventualità che il fratello "non contribuisca" nonostante per dovere fosse tenuto a farlo.
_ giustamente od1n0 ricorda che in caso di stallo, ma anche di inadempienza, solo il giudice può sbloccare la situazione.

Leggendo quindi alla lettera la frase di ginestra:

Io possiedo una quota maggiore, quindi in caso di rifacimento del tetto com'è adesso, mi pare di capire che mio fratello dovrebbe corrispondermi la sua quota per le spese, cosa che non sarebbe se io avessi la sua stessa quota, vero?
le conclusioni non sarebbero del tutto corrette.

Poi interviene la ulteriore problematica della sopraelevazione: la cosa rende scivoloso il giudizio.
- intanto in queste ipotesi è bene che sia un arbitro a stabilire la necessità del rifacimento del tetto, perchè non appaia una scusa per arrivare a recuperare il sottotetto.
- poi, fatte salve le considerazioni sulla necessità che sia approvato a maggioranza o con l'intervento del giudice il rifacimento del tetto, è chiaro che il fratello contribuirà per la parte di costo strettamente connessa alla precedente funzione della copertura.
- Se nel lavoro si aggiungono abbaini, terrazze ed altre opere accessorie, legate alla abitabilità del nuovo volume, su queste il fratello avrebbe diritto ad esserne esentato. Sulla linea di confine si potrebbero trovare le spese di coibentazione del tetto, sicuramente opportune, che non essendo preesistenti , non saranno certo ritenute dal fratello indispensabili (anche se questo, nell'odierno orientamento, potrebbe non essere più validato da un giuduice sensibile al risparmio energetico)
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Io possiedo una quota maggiore, quindi in caso di rifacimento del tetto com'è adesso, mi pare di capire che mio fratello dovrebbe corrispondermi la sua quota per le spese, cosa che non sarebbe se io avessi la sua stessa quota, vero?

In caso diverso, e cioè se io volessi rifare il tetto non come quello che c’è adesso, ma sopraelevando e aumentando, così, la volumetria, mio fratello sarebbe ugualmente obbligato a corrispondermi la sua parte per le spese sostenute, possedendo io la quota maggiore?
Il problema e' la deliberazione.Senza deliberazione se tu esegui il lavoro di tua iniziativa si applica l'articolo 1134 cc e se la spesa non e' urgente sono totalmente a carico tuo (qualora sia gia' avvenuta la divisione).
Credo si riferisse a questo articolo l'ingegnere anche se il fatto che sia sopra la tua testa nulla ha a che vedere con la divisione della spesa.
art 1134.
"Gestione di iniziativa individuale.
Il condomino che ha assunto la gestione delle parti comuni senza autorizzazione dell'amministratore o dell'assemblea non ha diritto al rimborso, salvo che si tratti di spesa urgente."

Deve per forza la spesa straordinaria essere deliberata dall'assemblea dei condomini con le opportune maggioranze previste (composta da te e tuo fratello; di fatto dovete essere d'accordo.) perche' tu abbia diritto a recuperare le spese di competenza dei condomini.
Qualora non si riesca a stabilire la maggioranza bisogna fare ricorso ad un giudice.
 
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G

ginestra

Ospite
Grazie di queste puntuali risposte. Credo proprio che l'ingegnere si riferisse a quanto tu dici circa la spesa non urgente,od1n0. Veramente, a dirla tutta, la casa è una bifamiliare, dipendiamo sempre l'uno dall'altro,a quanto pare, purtroppo...
Un lucernaio, almeno, è possibile aprirlo,dal momento che è un locale completamente buio, se lascio il tetto com'è, o ci vuole l'approvazione dell'altra parte?
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Grazie di queste puntuali risposte. Credo proprio che l'ingegnere si riferisse a quanto tu dici circa la spesa non urgente,od1n0. Veramente, a dirla tutta, la casa è una bifamiliare, dipendiamo sempre l'uno dall'altro,a quanto pare, purtroppo...
Un lucernaio, almeno, è possibile aprirlo,dal momento che è un locale completamente buio, se lascio il tetto com'è, o ci vuole l'approvazione dell'altra parte?
Dipendere l'uno dall'altro se non si va d'accordo e' sempre un grosso problema....
Quindi o riuscite ad andare d'amore e d'accordo o diventa una guerra di nervi.... :)
Per le parti comuni la competenza e' dell'assemblea.
 
G

ginestra

Ospite
Scusa od1n0, ma le parti comuni sono di competenza dell'assemblea e cioè di mio fratello e della sottoscritta, se non ho capito male, e quindi lui mi potrebbe anche dire che è a lui non gliene importa niente se sto al buio?
Anche alla spesa per il tetto, che è pure una parte comune, lui potrebbe dirmi che non partecipa, ma allora questo se la svigna sempre, a meno che non si vada di nuovo dal giudice, e si fanno mangiare un altro po' gli avvocati. Pensa che quando ho trovato mio fratello che portava via i mobili di proprietà comune dalla casa dei genitori i carabinieri mi hanno detto che il furto tra fratelli non è reato e la polizia mi ha risposto che non sarebbero intervenuti(faceva caldo...) e di chiamare un avvocato.
Occorre proprio farsi giustizia da sè. A meno che...quando avrà bisogno lui mi ricorderò di tutto ciò che ha fatto.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non capisco il modo in cui evolve questa discussione: non hai detto che la tua è una quota maggiore? Non tutti gli interventi sono straordinari. E' chiaro che se non partecipa alle spese devi rivolgerti al giudice: ma per i casi ordinari si pagherà anche le spese di giudizio. Non può chiamarsi fuori senza motivo. E non è nullatenente: gli potrebbe arrivare un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo.
Che poi sia una situazione antipatica, fastidiosa ed incresciosa, ne convengo
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Scusa od1n0, ma le parti comuni sono di competenza dell'assemblea e cioè di mio fratello e della sottoscritta, se non ho capito male, e quindi lui mi potrebbe anche dire che è a lui non gliene importa niente se sto al buio?
Se l'assemblea non delibera con le corrette maggioranze e' cosi'.
Quanti sono i tuoi millesimi/quote?


Anche alla spesa per il tetto, che è pure una parte comune, lui potrebbe dirmi che non partecipa, ma allora questo se la svigna sempre, a meno che non si vada di nuovo dal giudice, e si fanno mangiare un altro po' gli avvocati.

Lui potrebbe dirti che non e' d'accordo e se l'assemblea non puo' deliberare a proposito. E purtroppo solo il ricorso ad un giudice puo' sbloccare la situazione.
Ma avete gia' fatto lo scioglimento della comunione?


Pensa che quando ho trovato mio fratello che portava via i mobili di proprietà comune dalla casa dei genitori i carabinieri mi hanno detto che il furto tra fratelli non è reato e la polizia mi ha risposto che non sarebbero intervenuti(faceva caldo...) e di chiamare un avvocato.
Non e' esatto che non e' reato in assoluto fra fratelli. Non e' reato fra fratelli conviventi.Eri convivente al tempo del fatto?
Del resto non lo e' neanche fra coniugi non legalmente separti o ascendeti e discendenti o affini in linea retta o adottandi e adottati. (art 649 c.p.).
Vista la situazione che descrivi se vuoi un consiglio spassionato e non rovinarti il fegato per il resto della tua vita cerca di vendere tutto e vattene da li se puoi.
 
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