Michela_

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ho trovato questo link facendo una ricerca al contrario, ovvero per "immobili di proprietà dello stato".
Quando il quesito si è presentato in aula, ho provato a fare domande specifiche ma la risposta è stata secca, sulla fattibilità. No. Pertanto non è prassi, almeno non dalle mie parti.

Da ignorante mi viene da pensare che sia impossibile trasferire la quota o 1/1 da Tizio allo Stato o ad altro comproprietario, senza il loro consenso: se sono proprietario di un immobile fatiscente al centro storico, e per metterlo in sicurezza è necessario spendere 100k, poniamo (rischio ribaltamento muri, tegole che volano, ecc.), non è nè logico, nè giusto, fare pagare qualcun altro al posto mio!

È chiaro che il "beneficiario" dovrà necessariamente accettare questa specie di "donazione".
non ci credo, se non mi portate un caso concreto.
 

Michela_

Membro Senior
Agente Immobiliare
ai comproprietari non è richiesto l’assenso
È un atto unilaterale. Poi c'è l'art. 827 del C. civile "i beni immobili che non sono in proprietà di alcuno spettano al Patrimonio dello Stato". Pare però che vi siano sentenze di nullità di atto di rinuncia abdicativa, qualora il proprietario lo fa per evitare costi di consolidamento, demolizione, o per evitare spese di bonifica...
Posto un articolo di Il Sole 24 ore del 29 marzo 2018 "La censura in termini di nullità dell’atto di rinuncia è giustificata dal fatto che, in queste situazioni, la rinuncia sarebbe «non meritevole di tutela» (articolo 1322 Cc) e caratterizzata da «causa illecita» (articolo 1343 del Codice, in correlazione alle istanze solidaristiche immanenti nella funzione sociale della proprietà, come sancita dalla Costituzione) e da «motivo illecito» (articolo 1345); e ciò, sulla base della considerazione che le norme che il codice civile detta in materia di contratti sono applicabili anche agli atti unilaterali, come la rinuncia abdicativa. L’atto di rinuncia sarebbe inoltre qualificabile in «frode alla legge» (articolo 1344 del Codice civile) perché volto «al conseguimento di un risultato in contrasto» con il dettato costituzionale; e da ritenersi stipulato in spregio al divieto di abuso del diritto, «laddove la rinuncia venga posta in essere al solo fine (utilitaristico ed egoistico) di trasferire in capo alla collettività gli oneri connessi alla titolarità del bene e la relativa responsabilità per gli eventuali futuri danni. L’avvocatura, d’altro canto, ammette che «la rinuncia immobiliare potrebbe ritenersi ammissibile quando abbia ad oggetto un terreno semplicemente non produttivo e quindi manchi, in concreto, quell’intento elusivo ed egoistico che caratterizza le ipotesi sopra esaminate».....«Tale illecito – in quanto omissivo – presenta, infatti, natura permanente e cessa solo con il compimento dell’attività doverosa (che, nel caso in esame, è evidentemente mancata) e, dunque, non viene meno per effetto della mera dismissione del bene».
Pare però che tale "cosa" non possa essere presentata dai comproprietari... Insomma, il mistero si infittisce. Ma di fatto chissà quanti sono i beni immobili di proprietà dello Stato, pervenuti i questo modo...
 
Ultima modifica:

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Ma di fatto chissà quanti sono i beni immobili di proprietà dello Stato, pervenuti i questo modo...
Teoricamente e tecnicamente probabilmente molti.
Praticamente, molti meno: ti faccio un esempio.
La facoltà di accettare un'eredità decade dopo 10 anni: eppure se un chiamato o erede del chiamato si sveglia dopo anni, e presenta una dichiarazione di successione tardiva, (tra l'altro non più sanzionabile) non mi risulta che trovi ostacoli dall'apparente proprietario statale.
Non ho prove, ma mi sono sempre chiesto come siano considerarti certi ruderi abbandonati in montagna.
 

Michela_

Membro Senior
Agente Immobiliare
La facoltà di accettare un'eredità decade dopo 10 anni: eppure se un chiamato o erede del chiamato si sveglia dopo anni, e presenta una dichiarazione di successione tardiva, (tra l'altro non più sanzionabile) non mi risulta che trovi ostacoli dall'apparente proprietario statale.
Mi sa che non ho capito, scusami. Fin quando l'eredità non viene accettata o rifiutata, quella è eredità giacente. Ed è una cosa. Decorsi i 10 anni se non viene accettata/rifiutata formalmente, diventa eredità vacante e solo in quel momento, diventa di proprietà dello Stato. Mi potrei sbagliare, sono tutte informazioni che metto insieme in questi giorni per capire il meccanismo, poi si spera non ne sia mai di bisogno, nel concreto. Dimmi solo se ho capito bene o forse ho frainteso la tua frase.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Decorsi i 10 anni se non viene accettata/rifiutata formalmente, diventa eredità vacante e solo in quel momento, diventa di proprietà dello Stato.
Hai capito bene: premetto che anch'io ... sto imparando.
Intendevo pero chiedermi cosa succederebbe se uno ad es. 12 anni dopo si svegliasse ed inoltrasse una DS tardiva.
Ho seri dubbi che lo stato si opponga: incamererebbe le imposte e finisce li?
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
Mi sa che non ho capito, scusami. Fin quando l'eredità non viene accettata o rifiutata, quella è eredità giacente. Ed è una cosa. Decorsi i 10 anni se non viene accettata/rifiutata formalmente, diventa eredità vacante e solo in quel momento, diventa di proprietà dello Stato. Mi potrei sbagliare, sono tutte informazioni che metto insieme in questi giorni per capire il meccanismo, poi si spera non ne sia mai di bisogno, nel concreto. Dimmi solo se ho capito bene o forse ho frainteso la tua frase.
Non credo che lo stato si appropri di immobili se non viene fatta la successione dopo 10 anni . Esistono interi paesi fantasma con immobili fatiscenti che non sono proprietà dello stato .e spesso anche in città trovi immobili abbandonati con proprietari deceduti decadi fa .
 

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