Un tempo il riscaldamento autonomo poteva garantire dei risparmi importanti, se gestito con un minimo di attenzione, cosa non difficile.
Al giorno d'oggi, con tutte le adempienze correlate e la tecnologia più raffinata (e quindi costosa), il divario è molto inferiore.
Una caldaia individuale costa 3000 euro, dopo 10 anni va sostituita, fanno 300 euro l'anno.
Ogni anno mettici 200 euro di manutenzioni, pulizia, certificazione d'impianto, analisi fumi, eccetera. Sperando che non ci siano riparazioni serie da fare.
Poi ci sono i consumi, ovviamente, che dipendono dall'utilizzo. E in caso di guasto, resti al freddo per giorni prima che arrivi l'idraulico.
Un impianto centralizzato in cui ci siano i contatori di calore viene utilizzato con meno sprechi rispetto a un tempo, perché i contatori misurano i consumi e chi spreca è penalizzato individualmente. Inoltre l'efficienza energetica è maggiore. Le spese di manutenzione sono suddivise tra tutti quindi sono meno gravose, per di più pensa a tutto l'amministratore e tu non devi preoccuparti di niente.
In definitiva (sempre che ci siano i contatori di calore) puoi tranquillamente dire all'inquilino che sì, le spese sono alte, ma includono il riscaldamento che se autonomo comporterebbe comunque costi di consumo e di manutenzione che qui non ci sono.