Emilya

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie a chi mi vorrà rispondere.
Sto vendendo il mio appartamento, ma il tecnico dell'acquirente si è accorto che il mio architetto, pur avendo fatto una ristrutturazione a regola d'arte con pagamenti precisi e fatturati da parte della Ditta, insomma una situazione che credevo ideale, non ha richiesto l'autorizzazione alla Soprintendenza delle Belle arti alla quale il palazzo è vincolato, pur non essendo di particolare pregio. Non ho fatto alcun cambiamento strutturale e sono arrivata alla fine dei lavori con anche il cambio catastale della pianta.
Ma l'acquirente mi dice che, in queste condizioni, nessuna banca gli darà il mutuo. E così sarà per sempre? Sono avvilita. Non so come uscirne.:sob:
 

cafelab

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Buongiorno, la situazione è in effetti delicata ma risolvibile.
Innanzitutto, dipende se c'è un vincolo diretto sull'immobile, che natura ha, se era davvero necessario richiedere il NO per l'intervento che hai effettuato, poi dipende da
che tipo di intervento è stato fatto e con che strumento: CILA, SCIA, DIA ecc
infine, perchè il comune non ha interrotto l'iter autorizzativo e non ti ha comunicato alcunchè.

Solo partendo da questi dati puoi capire cosa fare per porre rimedio alla situazione e eventualmente agire contro l'architetto, se davvero ha mancato di richiedere un nulla osta necessario
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno, la situazione è in effetti delicata ma risolvibile.
Innanzitutto, dipende se c'è un vincolo diretto sull'immobile, che natura ha, se era davvero necessario richiedere il NO per l'intervento che hai effettuato, poi dipende da
che tipo di intervento è stato fatto e con che strumento: CILA, SCIA, DIA ecc
infine, perchè il comune non ha interrotto l'iter autorizzativo e non ti ha comunicato alcunchè.

Solo partendo da questi dati puoi capire cosa fare per porre rimedio alla situazione e eventualmente agire contro l'architetto, se davvero ha mancato di richiedere un nulla osta necessario
Correggimi dove sbaglio.... il tecnico, prima di procedere con la ristrutturazione, avrà avuto l'approvazione del Comune, il quale avrebbe dovuto attendere l'Ok dalla Soprintendenza prima di lasciare i permessi.
 

cafelab

Moderatore
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Professionista
Dipende che strumento ha depositato
una cosa è un Permesso di Costruire dove è il comune che controlla la correttezza di tutta la pratica e rilascia l'autorizzazione,
un'altra è una DIA, una SCIA o una CILA dove sei tu a dire: "ho tutto in regola e procedo" in quel caso il comune ha il diritto di controllare ed eventualmente sospendere o invalidare la pratica

in una situazione del genere il comune può anche segnalare il tecnico alla commissione deontologica dell'ordine
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
vorrei solo aggiungere ed evidenziare un contesto:
Come indicato si tratta di una ristrutturazione, quindi escluderei che si potesse trattare di un Permesso di costruzione ......fatto salvo che interessava anche interventi di ampliamento.
Quindi riterrei plausibile le tre possibilità indicate: CILA, SCIA e DIA
ebbene so per certo che per la SCIA e la DIA il tecnico assevera che l'immobile non è sottoposto a vincoli di natura storica, artistica, ambientale e paesaggistici ....... e se ricordo bene è cosi anche per la CILA, quindi trovo fuori da ogni contesto che il tecnico incaricato abbia omesso e falsificato tale dichiarazione.

Mentre sarebbe più probabile che il vincolo indicato della Soprintendenza delle Belle arti sia tale da non richiedere preliminari nulla osta.
Oppure gli interventi posti in essere erano tali da non ostare con i prefissati obbiettivi della Soprintendenza
Resta comunque tutto da vagliare
 

Emilya

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ringrazio tutti delle cortesi risposte. Ne presentare la Cila l’architetto ha omesso di dichiarare che l’edificio era interamente vincolato. Quando le ho chiesto spiegazioni mi ha detto che irmai i lavori dono conclusi e l’appartamento riaccatastato, dunque non ci dovrebbero essere problemi! Invece il tecnico dell’acquirente gli ha detto che nessuna banca pitra concedergli il mutuo in questa situazione. Io vorrei sanare la situazione perche, anche se non divessi fare piu la vendita, non voglio lasciare l’irregolarita’ per il futuro. Ma tutti i geometri, architettti e avvocati da me sentiti mi hanno risposto cose diverse: c’e/ non c’e il procedimento penale - possibile/ nn possibile fare sanatoria - pagare/ non pagare multa - opportunità/ non opportunità di autodenunciarsi- solidarieta/ non solidarietà con l’architetto. Insomma nessuno ne sa niente!
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ma tutti i geometri, architettti e avvocati da me sentiti mi hanno risposto cose diverse: c’e/ non c’e il procedimento penale - possibile/ nn possibile fare sanatoria - pagare/ non pagare multa - opportunità/ non opportunità di autodenunciarsi- solidarieta/ non solidarietà con l’architetto. Insomma nessuno ne sa niente!

Credo che l'unica cosa da fare sia consultare il Comune e le Belle Arti (magari senza autodenunciarsi...)
 

Emilya

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vi aggiorno sulla situazione e chiedo come procedere. Il Sovrintendente delle Belle Arti mi ha fatto presentare un piano di intervento dicendomi in pratica lui quello che dovevo metterci, tra cui un cambio di pavimento che mi costringe a togliere il parquet che avevo messo e rimettere la graniglia di marmo che, secondo lui, c'era all'inizio. Per fare questo mi ha dato cinque anni di tempo, e, contemporaneamente l'autorizzazione, di cui sono quindi in possesso, fatto salvo questi cambiamenti da apportare nei prossimi cinque anni. Pensate sia possibile vendere con questo problema? Grazie
 

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