Buonasera a tutti.
Volevo esporre il mio problema. Mi chiamo Marco e mi sono trasferito in Tenerife da ormai 8 mesi e ho posto in vendita la mia abitazione in pr di BG. In novembre scorso, trovo un acquirente con il quale stipuliamo e registriamo regolare compromesso e nell'occasione mi versa caparra. Decidiamo di andare a rogito per la data del 7 giugno p.v. La settimana scorsa l'agenzia immobiliare incaricata alla vendita, mi contatta dicendo che il notaio nel fare una visura sul mio immobile a trovato un sequestro conservativo operato 2 mesi fà e quindi nn è possibile rogitare. Ovviamente stupito, incarico il mio legale ed emerge che un mio ex socio dopo 12 anni si ricorda di chiedermi 15.000 euro ed approfittando della mia assenza, perche in Tenerife (ma purtroppo con la residenza presso l'immobile in Italia), tramite il suo legale mi notifica atti giudiziari che ovviamente vanno in compiuta giacenza e per questo motivo il giudice rilascia provvedimento di sequestro conservativo. Ovviamente dico al mio legale di trovare la soluzione e che ovviamente non mi interessa dei soldi in questo momento ma voglio andare a rogito. Morale della favola: la data del rogito si avvicina e dopo una settimana da quando sono venuto a conoscenza della cosa il mio avvocato ancora non sa bene cosa fare. La domanda è: posso andare a rogito inserendo nell'atto la volonta di risoluzione tra le parti in causa e in quella sede l'acquirente fornire assegno per il debito da estinguere al creditore ed assegno a saldo dell'immobile? Con conseguente procedimento di revoca del sequestro conservativo da parte del creditore. Oppure è indispensabile dapprima revocare il provvedimento per poi andare a rogito? Perche quest'ultima ipotesi comporterebbe lo slittamento della data di stipula ed ho il terrore che l'acquirente possa chiedermi il doppio della caparra. Fortunatamente credo siano delle persone perbene ed inoltre non devono fare il mutuo per l'acquisto.
Spero di essere stato chiaro.
Grazie a tutti
Volevo esporre il mio problema. Mi chiamo Marco e mi sono trasferito in Tenerife da ormai 8 mesi e ho posto in vendita la mia abitazione in pr di BG. In novembre scorso, trovo un acquirente con il quale stipuliamo e registriamo regolare compromesso e nell'occasione mi versa caparra. Decidiamo di andare a rogito per la data del 7 giugno p.v. La settimana scorsa l'agenzia immobiliare incaricata alla vendita, mi contatta dicendo che il notaio nel fare una visura sul mio immobile a trovato un sequestro conservativo operato 2 mesi fà e quindi nn è possibile rogitare. Ovviamente stupito, incarico il mio legale ed emerge che un mio ex socio dopo 12 anni si ricorda di chiedermi 15.000 euro ed approfittando della mia assenza, perche in Tenerife (ma purtroppo con la residenza presso l'immobile in Italia), tramite il suo legale mi notifica atti giudiziari che ovviamente vanno in compiuta giacenza e per questo motivo il giudice rilascia provvedimento di sequestro conservativo. Ovviamente dico al mio legale di trovare la soluzione e che ovviamente non mi interessa dei soldi in questo momento ma voglio andare a rogito. Morale della favola: la data del rogito si avvicina e dopo una settimana da quando sono venuto a conoscenza della cosa il mio avvocato ancora non sa bene cosa fare. La domanda è: posso andare a rogito inserendo nell'atto la volonta di risoluzione tra le parti in causa e in quella sede l'acquirente fornire assegno per il debito da estinguere al creditore ed assegno a saldo dell'immobile? Con conseguente procedimento di revoca del sequestro conservativo da parte del creditore. Oppure è indispensabile dapprima revocare il provvedimento per poi andare a rogito? Perche quest'ultima ipotesi comporterebbe lo slittamento della data di stipula ed ho il terrore che l'acquirente possa chiedermi il doppio della caparra. Fortunatamente credo siano delle persone perbene ed inoltre non devono fare il mutuo per l'acquisto.
Spero di essere stato chiaro.
Grazie a tutti