Se i rapporti e la fiducia tra di voi sono buoni, vale il consiglio di Specialist, atto normale con assegni pro-quota e ve la vedete post rogito. Ma hai già scritto che così non è.
Quindi va tutto preparato e studiato con calma. Non dovrebbe essere un problema ricevere assegni differenti sia pure a fronte di quote uguali, ovviamente preparando e concordando il tutto per tempo con il notaio.
Il problema è quello di cautelarsi verso future rivendicazioni/cambio idea degli altri comunisti (i tuoi parenti comproprietari).
-La prima cosa che mi viene in mente è nell'ipotesi fortunata che le somme in più che rivendichi sono comparabili con le spese di acquisto, e allora ci si mette d'accordo con l'acquirente che le spese di acquisto sono a carico parte venditrice, aumentando di conseguenza il prezzo di vendita della relativa somma. Ma potrebbe funzionare solo se dal punto di vista matematico tornano i conti, cioè se quanto devi ricevere dai tuoi parenti è grosso modo uguale alle spese notarili di cui si farebbero carico loro due.
-Altrimenti, per fare le cose per bene, prendi spunto da questo articolo, è un caso molto simile al tuo in cui viene suggerito un accordo scritto (atto a scongiurare rivendicazioni post rogito) e poi semplicemente in atto si vendono quote uguali a prezzo diverso.
Gentile avvocato, mio padre, mia sorella ed io siamo proprietari con quote diverse (66,67% mio padre, 16,66% mia sorella ed io). Ora questa casa deve essere venduta, e mio padre sotto consiglio di mia sorella e della sua nuova moglie vuole dividere
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Ma se dici che manca poco al rogito dovresti affrettarti: comincia già domani a parlare con il notaio.
Resto comunque dell'idea che se non si tratta di grandi somme non solleverei tante questioni, incassi e poi cerchi di farli ragionare.