Anche se rasenta il paradosso, il caso è assolutamente reale.
A distanza di circa 18 anni ci siamo accorti di un errore su un atto di divisione di beni ereditati, nella attribuzione della quota di un locale condominiale, facente parte di uno dei due lotti costituenti la eredità. Le denunce di successione risultano corrette.
L'immobile classificato C2, cui doveva essere attribuito 1/10 di comproprietà, è stato erroneamente assegnato per intero.
Faceva parte di questo lotto, all'interno di un condominio, anche 1/10 di un garage C6 comune, oltre ad un alloggio A2 di proprietà esclusiva dotato di una piccola cantina.
Riteniamo che il notaio abbia equivocato, ed abbia ritenuto il C2 in questione attribuito alla cantina di pertinenza dell'alloggio, che invece da un attento esame della planimetria depositata a catasto, io considererei inglobata nella consistenza dello stesso appartamento.
Questo insieme è stato nel 1998 venduto a terzi: il notaio rogante ha riportato pari pari il testo di provenienza degli immobili (cioè l'atto di divisione), perpetrando quindi l'errore.
Il primo notaio non ha verificato le quote per altro correttamente riportate negli atti antecedenti.
Il secondo non ha approfondito le verifiche per la corretta individuazione degli immobili attraverso le planimetrie catastali.
Il catasto ha aggiunto del suo, finendo per attribuire quote a casaccio e mescolando la sequenza temporale dei passaggi.
Domande:
1 - E' sufficiente una rettifica catastale per riportare le corrette percentuali ed i legittimi proprietari?
2 - E' necessario un atto notarile di rettifica dell'atto di divisione e del successivo atto di compravendita, al fine della continuità dei passaggi?
3 - Gli eventuali costi notarili sono imputabili al notaio che ha originato l'errore?
4 - Pur in presenza degli ulteriori errori introdotti dal catasto sui succitati immobili, la richiesta di rettifica catastale per quanto imputabile all'errore notarile, può essere fatta senza oneri, come semplice rettifica d'ufficio, o viene gravata da oneri catastali?
A distanza di circa 18 anni ci siamo accorti di un errore su un atto di divisione di beni ereditati, nella attribuzione della quota di un locale condominiale, facente parte di uno dei due lotti costituenti la eredità. Le denunce di successione risultano corrette.
L'immobile classificato C2, cui doveva essere attribuito 1/10 di comproprietà, è stato erroneamente assegnato per intero.
Faceva parte di questo lotto, all'interno di un condominio, anche 1/10 di un garage C6 comune, oltre ad un alloggio A2 di proprietà esclusiva dotato di una piccola cantina.
Riteniamo che il notaio abbia equivocato, ed abbia ritenuto il C2 in questione attribuito alla cantina di pertinenza dell'alloggio, che invece da un attento esame della planimetria depositata a catasto, io considererei inglobata nella consistenza dello stesso appartamento.
Questo insieme è stato nel 1998 venduto a terzi: il notaio rogante ha riportato pari pari il testo di provenienza degli immobili (cioè l'atto di divisione), perpetrando quindi l'errore.
Il primo notaio non ha verificato le quote per altro correttamente riportate negli atti antecedenti.
Il secondo non ha approfondito le verifiche per la corretta individuazione degli immobili attraverso le planimetrie catastali.
Il catasto ha aggiunto del suo, finendo per attribuire quote a casaccio e mescolando la sequenza temporale dei passaggi.
Domande:
1 - E' sufficiente una rettifica catastale per riportare le corrette percentuali ed i legittimi proprietari?
2 - E' necessario un atto notarile di rettifica dell'atto di divisione e del successivo atto di compravendita, al fine della continuità dei passaggi?
3 - Gli eventuali costi notarili sono imputabili al notaio che ha originato l'errore?
4 - Pur in presenza degli ulteriori errori introdotti dal catasto sui succitati immobili, la richiesta di rettifica catastale per quanto imputabile all'errore notarile, può essere fatta senza oneri, come semplice rettifica d'ufficio, o viene gravata da oneri catastali?